Masterclass con il produttore: Villa Bucci – FICO Eataly World (03/08/2018)


Ampelio Bucci trasmette un'energia allegra, una bella panciotta, spontaneità, il sorriso che gli anima il volto, lo rendono simpatico “a pelle”. Insieme al figlio e all'agronomo di Villa Bucci, sfidando il peggior weekend di traffico dell'anno, si è fatto delle Marche fino a FICO per venire a raccontare in prima persona la sua azienda.


Ha proiettato una piccola presentazione, quasi subito si è fermato sull'immagine della sezione di un terreno visibilmente diviso in 3 strati “quando ho iniziato, nel 1980, ho cercato suoli così, sopra 30 cm di terra sciolta, sotto mezzo metro di calcare, in fondo argilla, fondamentale per preservare l'umidità”. Un insegnamento appreso in Francia “senza il calcare non ci può essere nel vino eleganza ed equilibrio”.


Fissato questo punto fermo, si è dovuto adattare a lavorare con qualche difficoltà in più. Ben 25ha di Verdicchio, altri 5ha fra Sangiovese e Montepulciano, distribuiti su 7 appezzamenti anche piuttosto distanti, “perché le Marche non sono piene di vigna, c'è biodiversità”. Altezza compresa fra i 180 e i 470 metri, non tutti con l'esposizione ritenuta a quei tempi “giusta”, il pieno Sud.

Adesso Ampelio ringrazia di avere anche tante esposizioni “sfortunate”, i vigneti a Ovest o addirittura a Nord gli danno un'arma per combattere nei suoi vini il riscaldamento globale, perché le uve vanno sempre e comunque raccolte a maturazione perfetta, nessuna facile scorciatoia. “Quando abbiamo iniziato facevamo 12°, ora siamo sui 13.5° nelle annate calde, non dobbiamo mai e poi mai superare i 14°, sopra non ci può essere vera finezza”.

Ha voluto che la degustazione iniziasse dai rossi serviti a temperatura ben fresca, “come si fa in Francia”. Ovviamente aveva tutti i motivi per sovvertire un'usanza assodata che purtroppo ancora molte scuole seguono. Le ragioni sono diventati a tutti evidenti assaggio dopo assaggio, quello che guida nella sequenza è la persistenza, mai il colore.

Pongelli 2016 e Villa Bucci Rosso 2015 sono blend in percentuali diverse di Sangiovese e Montepulciano. Rossi gastronomici, più sul piccolo frutto selvatico il primo, con maggior profondità e dolcezza il secondo, per la maggior presenza di Moltepulciano capace di regalare rotondità. Tannini presenti, ma smussati dalla maturità delle uve, il Villa Bucci uscirà nettamente di classe alla distanza.

Verdicchio a confronto in ben 4 versioni. Il Morbido Ampelio 2016, cuvée che esiste solo ad Eataly voluta di getto da Farinetti in persona durante una visita in azienda, Bucci 2016, Villa Bucci Riserva 2015 e infine una vera chicca, direttamente dalla scatola del tempo aziendale, Villa Bucci Riserva 2004.

Un percorso in crescita... 1, 2, 3, 4 si sale un gradino alla volta in complessità e ampiezza, guidati in binari paralleli dalla coerenza evidente nel rispetto di un vitigno nel suo territorio di elezione. Anche lungo 14 anni di vendemmie, emerge netta una mineralità dolce di brezza marina e sale, profumi di confetto alle mandorle, che l'annata si diverte ad accompagnare con miele leggero, agrumi maturi e lavanda.

Ovviamente, l'origine della vigna e l'ambizione del blend dettano differenze in struttura e allungo, rimanendo comunque tutti quanti calici capaci di reggere magnificamente la temperatura. Nel confronto nato fra il pubblico non si è mai parlato di forza alcolica, a nessuno è mai venuto in mente che ci fosse una qualche segno imposto dal legno, che Ampelio ci conferma grande e ormai puro contenitore.

Due parole in più solo per la Riserva 2004, se anche giustamente già in parte indirizzato su un percorso di evoluzione, in bocca sfoggia ancora un'integrità spettacolare. E' un solletico di tisana alle erbe e liquirizia, un sorso dagli aromi ferrosi, insinuanti, quasi a sfiorare il piccolo frutto rosso, una profondità che buca la gola da parte a parte.

Mi è piaciuta un sacco questa serata, ho conosciuto un grande artigiano del vino italiano che con tutta la sincerità delle persone costrette a sporcarsi davvero le mani nella vita, ha accettato senza problemi di scambiare quattro chiacchiere anche con me, che nel mondo del vino sono solo un volenteroso dopolavorista.

Federica, una cara amica, ha guidato le degustazioni portando a casa il risultato con l'atteggiamento e il modo giusto di porsi, sono le cose davvero importanti, scioltezza e dettaglio arriveranno con l'esperienza. L'AIS ha bisogno di persone come lei e come Ilaria, di gente brava a pontificare dal piedistallo, ne abbiamo già tante.


Dedico questo racconto ad un amico, Matteo Pessina, compagno di tante bevute, che è forse il miglior esempio che conosco di come si possa comunicare il vino per tutti, dagli appassionati ormai persi, ai semplici curiosi. Gli è scappato scritto che Villa Bucci è il suo Verdicchio preferito, oggi è il suo 🎂 Compleanno, sarà un piccolo regalo 🎁 per lui.

🍷 Rosso Piceno Pongelli 2016

🍷 Rosso Piceno Villa Bucci 2015

🍷 Verdicchio dei Castelli di Jesi Il Morbido Ampelio 2016

🍷 Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Bucci 2016

🍷 Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Riserva Villa Bucci 2015

🍷 Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Riserva Villa Bucci 2004





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