I vini della Loira – Associazione Arte & Vino (Trattoria I Du Matt 05/07/2018)

Ben 1000 km di fiume, un percorso tortuoso attraverso terreni ed esposizioni diverse, estesi quanto un'intera nazione. Alla fine però i vitigni non sono poi così tanti, ma questa è storicamente l'impostazione dei nuovi campioni del mondo.


Il variegato tema vinicolo della Loira sarebbe più semplice da svolgere in 4 serate che non in una. Roberto Gardini, grande Sommelier e navigato maestro della didattica AIS, se l'é cavata bene anche in un solo appuntamento.


Era tanto che non lo ascoltavo, praticamente dai "banchi di scuola", avevo voglia di sentirlo di nuovo parlare di vino. Con metodo nella selezione degli argomenti, esperienza e ordine nell'esposizione, ha delineato con precisione le caratteristiche principali, senza indugiare del tempo a disposizione.

Ho sempre ammirato il modo in cui riesce a mantenere viva l'attenzione, quella modulazione sull'intesità della voce che nel tempo ha smorzato in certi eccessi che ricordavo, il saper alleggerire i discorsi con una battuta condita dal savoir-faire romagnolo, affinato in anni spesi nell’alta ristorazione a contatto con clienti di ogni livello.

Soprattutto volevo risentirlo degustare, è stato a lungo uno dei miei modelli, il primo fra i grandi degustatori che abbia incontrato. Non ha perso nulla dello stile, magari non così appariscente come in altri, ma sempre molto ben calato nella lettura del vino e capace di far collegamenti a posti e luoghi, che sono chi ha avuto un orizzonte di bevute tanto vasto può offrire.

Son cose che non si inventano, o hai dovuto gestire e proporre bottiglie di tutto il mondo scelte da carte dal respiro internazionale, o non c'é nulla da fare. Su quest’aspetto è l’esperienza di sala, quella vera, l’unico libro di testo.

Buona la scelta dei vini in degustazione, forse l'annata recente è andato più a svantaggio dei bianchi che, seppur godibilissimi anche così giovani, solo nel tempo guadagnano tutta l'espressività offerta dall’unicità di un terroir di elezione. Fragranti, affilati, luminosi, ma non ancora così variopinti come saranno in futuro.

Nitida l'immagine aromatica del Sauvignon, nella forma più nobile, sia nel Sancerre che nel Pouilly, dove il primo offre più morbidezza e frutta tropicale matura, mentre il secondo gioca maggiormente di sfumature erbacee e mentolate.

Già disegnata la morbidezza del Savennières, con profumi piccanti di noce moscata, lieve respiro alcolico e finale iodato. Bella sorpresa l'Anjou Blanc, sempre da uve Chenin, aperto su fiori dolci e agrumi maturi, per poi proporsi all'assaggio in aromi tostati e un certo grip materico.

Personalmente ho preferito i rossi, magari anche per una mia fase personale nel gusto, forse perchè in estate viene voglia di assaggiarli a temperatura più bassa e dare quella minima spinta ad un tannino, che quando ha una tessitura così, si esalta nel tocco leggero di pura vitalità.

Entrambi una gioia per gli occhi, un bellissimo rubino per il Saumur-Champigny di Thierry Germain, dalla profondità più intensa rispetto al Sancerre Rouge di Vincent Goudry, trasparente e con solo un accenno granato nell’orlo.

Nel “Franc de Pied” il Cabernet Franc si definisce in un bel fruttato croccante di amarena, accompagnato da fiori sfumatamente erbacei, più sul garofano che non in geranio. Sottile in bocca, dopo una frazione passeggera di densità tanta freschezza e un rivolo di sale.

Il Pinot Noir a Sancerre si esprime in modo del tutto particolare, sicuramente più riconoscibile nei profumi, con sensazioni di yogurth alla fragola, una comunque nitida violetta, appena un accenno boisé. É invece nel sorso che emerge l'inconsueta speziatura, chiodi di garafano e pepe, persino tannino, un fremito di calore, per poi tornare nei canoni in un finale di gelée al lampone.


Serata interessante e allo stesso tempo leggera, qualche anno è passato sia per me che per Roberto, lui sempre un maestro e io allievo, magari più consapevole e con maggiore esperienza.

Brava Carmen ad aver organizzato la serata, la scelta della sala conferenza di Maura ai I Du Matt è proprio vincente, un luogo dove il racconto del vino si gode in pieno… in fondo, c’è forse posto migliore di un ristorante?

Di seguito la lista dei vini in degustazione

 Domaine des Roches Neuves - Saumur-Champigny "Franc de Pied" 2016
 100% Cabernet Franc

 Château de Passavant – Anjou Blanc “Jarret de Montchenin” 2014
 100% Chenin Blanc

 Domaine des Berthiers - Pouilly–Fumè "Hommage à Jean-Claude Dagueneau" 2014
 100% Sauvignon

 Joseph Mellot – Sancerre “Domaine des Emois” 2016
 100% Sauvignon

 Château de Varennes – Savennières 2013
 100% Chenin Blanc

 Vincent Gaudry – Sancerre Rouge “Vincengétorix” 2016
 100% Pinot Noir



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