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Visualizzazione dei post da gennaio, 2018

🍷 Nikolaihof - Wachau Grüner Veltliner Federspiel "im weingebirge" 2016

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 100% Grüner Veltliner - 11.5% Grüner Veltliner, un vitigno in genere poco abituato ad avere slanci aerei, così carta di tornasole della mineralità dei terreni, che spesso indugia tanto sul sale con un abbraccio pesante, trascurando il sorriso e la vivacità. Questa bottiglia scuote le certezze, forse l'annata, forse la conduzione naturale degli stessi vigneti, forse la sua stessa classificazione... È una danza, è un campo fiorito, vento profumato di essenze dolci, dal piccolo sorso tutto soavità e primaver a. Cercavo qualcosa di nuovo dal Veltliner lento e dalle ossa grosse che conoscevo, in questa bottiglia sono andato ben oltre. Nikolaihof, uno degli assaggi più esaltanti a Cerea nel 2017...

🍷 Vignai da Duline – Venezia Giulia Igt Bianco “Morus Alba” 2015

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🍇 Malvasia Istriana, Sauvignon – 13.5% Unione, amplificazione, sinergia... il bianco che sfuma sul verde, la dolcezza che si stempera in freschezza erbacea, biancospino, mandorla, vaniglia trovano vitalità in pompelmo e frutto della passione. Un rincorrersi fra la fragranza della Malvasia e l'espressione più nobile del Sauvignon, la prima vince nei profumi, le dinamiche del gusto sono condotte dal secondo. Il terreno che le ha cresciute impone comunque le regole, detta spessore, porta salinità aromatica saporita e profonda, rende spontaneo versarsi un altro bicchiere, dopo che il primo è terminato così in fretta. Morus Alba... il Gelso Bianco... frutto dolce dalla natura selvatica.

Calibro 7, Shot #5 – Rabajà, un grande Barbaresco - Godò 17/01/2018

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Stesso C ru, stesso produttore, lo stesso modo di fare il vino radicato in una famiglia ormai da generazioni... forse il modo migliore per cogliere quello che l'annata impone su gesti e luoghi immutati da un tempo lunghissimo. Così come diventano evidenti le ragioni per cui Pier Carlo e Giuseppe Cortese non assegnano lo stesso blasone a tutte le uve dei propri vigneti, comunque frutto di piante del medesimo Cru. U n percorso di 9 vini dal più giovane 🍷 Langhe Nebbiolo 2015, fino al 🍷 Rabajà 1998, passando attraverso ben tre Riserve. Tutti di grande austerità e rigore, con nessuna intenzione e voglia di essere accomodanti. L'impressione è che l'annata fredda, in cui la struttura si assottiglia, l'aroma di sottobosco si asciuga, l'acidità diventa nervosa, sia quella in cui questa filosofia di Barbaresco alla lunga si esprima al meglio. Il piccolo frutto rosso diventa allora più articolato, magari anche selvatico, ma non più solo cilieg

🍷 Stefano Milanesi - Vsq Brut "Smila" 2010 (sb. 02/2016)

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🍇  Pinot Nero, Riesling Italico, Cortese - 13% Un maestro e grande degustatore sostiene che per capire davvero la stoffa di uno spumante bisogna sentirlo il giorno dopo, meglio ancora se la carbonica si è del tutto dissipata. È una delle poche cose su cui, in generale, non sono d'accordo con lui, poi ci sono le eccezioni... come con lo Smila che abbiamo aperto ieri. Ora si sente tutta la maturità delle uve, ti godi l'apertura solare, viene fuori anche quel filo di dolcezza che prima poteva nascondersi dietro le bollicine  che ora non ci sono più. Albicocca, miele, croccante e forse un filo sottile di botrytis, il piccolo frutto rosso, metallo caldo... il sapore è buonissimo, prima ti accarezza, poi tira sulla lingua, infine fa sentire il suo spessore, prima di un ultimo saluto candito.

🍷 Pranzegg – Rosso “Campill” 2014

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🍇 100% Schiava – 12% Il secondo bicchiere me lo sono versato perché il primo mi aveva parecchio sorpreso e, devo confessarlo, anche un tantino deluso. Così riottoso, tutto sulle sue, ripensandoci ora, forse con molta colpa da parte mia, nell'aspettarmi qualcosa che non poteva essere. Il terzo bicchiere me lo sono versato perché già nel secondo era così cambiato, come una bella voce, al mattino roca, che ha bisogno di alcuni minuti per distendersi, per farsi nitida, per iniziare a vibrare senza incertezze. Il quarto bicchiere me lo sono versato perché avevo sorseggiato il terzo raccontandolo in diretta ad un amico. Stupendomi di trovarlo così aperto, solare, talmente irriconoscibile rispetto a come era iniziato, che davvero avevo pensato di essermi distratto nella conversazione. Il quinto bicchiere me lo sono versato perché ormai ero totalmente in sintonia con il suo modo di essere, finalmente preso dall'energia liberata nel calice. Lui aveva solo b

Tenuta Lupinari - Rosso Toscano Igt 2014

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Sangiovese, Canaiolo, Malvasia Nera - 13% Per una volta un racconto diverso. Ho davanti una bottiglia speciale, così come speciale è l'amica che me l’ha regalata. L’etichetta ha la bellezza immediata, propria delle cose semplici, arriva subito al cuore. Il messaggio è diretto, nudo, parla di amore e rispetto per il proprio lavoro, basta accompagnarlo nel suo percorso. M ette l’uva al centro di tutto, se c’è il frutto il resto diventa semplice. Nel bicchiere è magnifico, luminosità come questa sono da sempre le “mie”, animata di una trasparenza che nulla nasconde, lo sguardo trova solo bellezza, vitalità, vivacità. Il primo sorso porta quel tocco leggero ormai così raro. Per un attimo il piccolo frutto è dolce, riposante, poi la freschezza prende mano a mano coraggio, diventa croccante, rapisce in una corsa mozzafiato su un binario stretto di sensazioni giovani, allegre, che fanno il solletico. Lascia la bocca asciugata, rifinita, pronta e contenta di poter

🍷 Fallet-Prevostat - Champagne Non Dosé Avize Grand Cru n.m.

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🍇 100% Chardonnay – 12% Si dice che non esisterà mai più, questa risale a quando in cantina c'era ancora Monsieur Prevostat. Un amico l'ha avuta direttamente dalle mani di Madame Fallet.  Ho assaggiato qualcuna delle nuove uscite, con la nuova dicitura Fallet-Gourron o simili, senza dubbio buone, ma sarà anche suggestione, la differenza si percepisce... come se mancasse un po' di anima. Magari arriverà, per ora le sento così.  È sempre stato il mio Champagne del cuore 💖, fin dal primo assaggio, una di quelle bottiglie che quando non ho in cantina, nonostante le altre 300, è come se ci fosse un vuoto incolmabile. Perché l'occasione in cui vorresti aprire solo quella potrebbe improvvisamente arrivare, e Tu non lo puoi sapere.  Non avrà la potenza di un Krug, il soffio minerale del Dom, la pienezza raffinata di un Cristal, il bagno di luce dei 7xx di Jacquesson, la struggente evoluzione del Comme Autrefois di Françoise Bedel, l'opulenza di un Cl

🍷 Vignai da Duline – Friuli Colli Orientali Pinot Grigio “Ronco Pitotti” 2016

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🍇 100% Pinot Grigio – 13% Vino e libro meravigliosi... sono solo irritato dalla incapacità della foto di fissare la stupenda sfumatura fra il rosa e il ramato che posso ammirare nel calice. Accolgo con gioia un Pinot Grigio che rivendica fermamente le origini da uva rossa, con profumi giocati su cipria, ribes, fragolina selvatica appena colorata, la tenera fragranza di rosa. Spigoli e carezze, allo stesso tempo... Bocca esaltante, asciutta, gessosa, con appena una trasparenza di tannino. Tanta compostezza e allungo, un accenno di volume iniziale e un'ombra di calore che si diluiscono immediatamente in una salinità vivace. Il finale minerale che picchietta il fondo della lingua, una sensazione viva e bellissima, aggiunge sete al desiderio. Leggete la storia di questi due ragazzi e innamoratevi del loro sogno... io ormai sono letteralmente perso.

🍷 Domaine Ganevat – Côtes du Jura “Cuvée de l'enfant terrible” 2011

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100% Poulsard – 11% Essenziale, magro, aereo... a cominciare dal colore, che si lascia così volentieri attraversare dalla luce, tingendosi di caramella d'orzo e zucchero bruciato in tonalità dolci, amaricanti, subito pronte ad accompagnare anche i profumi, inizialmente medicinali, via via sempre più freschi in scorzetta d'arancio ricoperta di cioccolato, per spingersi infine verso la sanguinella di fine stagione. In bocca ha una sottigliezza dalla profondità incongruente, disperatamente lunga,  accarezza con sensazioni tattili dalla moderazione riposante, in un rigore dalla disciplina ecclesiastica avvolto da aromi d'incenso. Il tannino è appena un minimo apporto di volume, non ha densità sua, è fuso nel liquido, la freschezza è pura ciliegia candita, sul finale rimane questa pista salata che porta chissà dove lontano... e ogni tanto, ricompare dal nulla una goccia di sapore, sai che te la puoi godere tranquillo, perché un'altra presto la seguirà.

🍷 Yves Ruffin – Champagne Brut 1er Cru n.m. (sb. 10/2015)

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🍇 80% Pinot Noir, 20% Chardonnay – 12% Volete raffinata delicatezza? Questo non é il Vostro Champagne... Cercate avvolgenza, dolcezza, facilità? Questo non é il Vostro Champagne... Vi piace il contrasto, la lotta, una competizione irrisolta fra sensazioni, qualcosa che Vi incida i sensi lasciandoli scossi ma, senza sapere bene il perchè, pienamente appagati? Gli Champagne di Sylvie Ruffin sono esattamente la meta in fondo ad un lungo cammino... Ho provato ad aspettare quasi 2 anni dalla sboccatura per vedere se nel frattempo avesse messo giudizio, ma non c'è nulla da fare! E' bipolare, vero Giano bifronte, non trova pace, vive di sensazioni che tirano con ugual misura in direzione opposte. L'agrume candito del Pinot Noir, dolce, sferico, con una pennellata di miele e legni orientali, non ha nessuna voglia di fare la pace con un'acidità affilata e salina, amplificata da una bollicina sferzante e un sospiro di spessore tannico. Per

🍷 Filippi – Soave Colli Scaligeri "Castelcerino" 2015

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🍇 100% Garganega – 13% Me lo ha fatto conoscere l'amico Dario, in una cena a Castellaro, chissà se anche Simona e Federico se la ricordano? Quella era una splendida magnum, annata diversa. Al Castelcerino non piace il freddo, guadagna tanto in serenità mano a mano che passa tempo nel bicchiere, e ha ritmi lenti, comincia ora ad attenuare la salinità violenta sul finale di bocca dopo una settimana dall'apertura. Ora ha raggiunto la sua dimensione, profuma di mare come i suoi cugini Riva Arisiglia e Garganuda, aggiungendo dolcissima albicocca e sfumatura di cenere. Sulla stessa lunghezza d'onda sono i sapori, dolci e salati allo stesso tempo, ancor più netti e definiti. Spessore e densità, mentre il sorso scorre... Di sicuro non é un vino da aperitivo, ma sulla tavola si trova a suo agio.

Giorno “frutto”... - Degustazione Trento Doc ONAV Parma (05/10/2017)

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Quando Maurizio Filippi ha conquistato il titolo di Miglior Sommelier AIS e Ambasciatore del Trento Doc nel 2016, ero a poca distanza da Lui, al banco di assaggio del Muse, proprio per sentire quegli stessi spumanti. Non lo avevo ancora incontrato, é una persona alla mano e simpatica, con il suo look un po' bohemien. Si é presentato più che bene, con una di quelle frasi che solo quando le senti da un altro ti rendi effettivamente conto di quanto siano vere anche per te... “amo i vini che mi fanno sentire dove non sono”. Naturale nell'esposizione, molto preparato sul territorio, diverse piccole cose me le sono segnate, bella l'atmosfera che ha creato durante la degustazione. Quasi un racconto svolta nel segno della sua origine di “oste e stappatore”, come Lui stesso si é definito. Serata decisamente “frutto”, per chi crede al calendario lunare, con diversi spumanti che in passato avevo trovato incompleti colti in un bel momento di grazia. Un viaggio inizi