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Visualizzazione dei post da febbraio, 2017

Bonnet-Huteau - Muscadet Sèvre et Maine "Cuvée l'Heritage" VV 2002

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100% Melon de Bourgogne - 12.5% E ogni tanto si trovano in giro queste curiosità... un Muscadet di quasi 15 anni. Nel calice offre una sfumatura che appena occhieggia al dorato, il colore ha una densità importante, la luce riflette una esemplare vitalità. Profumo delicato, ancora non mostra alcuna traccia di evoluzione, il fiore giallo è fresco, la mineralità marina, il frutto un agrume giallo e dolce. L'aroma di bocca è più intenso, ancor più salino e roccioso, glicerico e saporito di gelatina di albicocca. Il finale lascia un lungo ricordo di ardesia bagnata, forse l'unica tangibile testimonianza di una rispettabile età. Sorso leggero, che nel bicchiere reagisce bene all'ossigeno, rendendo più nitido e schiarendo il fiore. Decisamente il Muscadet può anche invecchiare, senza perdere nulla della sua natura.

Tango in The Night – Correggio 19/01/2017

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Non avevo ancora conosciuto di persona Livia, sapevo che Lei e Vania erano diventate buone amiche, ma trovarla sull'entrata di casa degli amici a Correggio mentre avevo le mani occupate da bottiglie e varie cosette da mangiare, é stata una fantastica sorpresa. Doveva essere una serata “Cotechino & Champagne” insieme alla formazione storica... Vania , Mario , Alfredo che mi hanno adottato da quando per lavoro mi sono trasferito in quel di Reggio. Sapevamo di un ospite misterioso, ma che fosse proprio Livia chi se lo poteva immaginare? Posso solo confermare quanto mi aveva detto in tempi non sospetti Vania, dal vivo è ancora più bella che in foto...  Straordinariamente tutti puntuali come non si era mai visto negli incontri passati, ci siamo sollazzati con cotechino, fagioli e salami “made in Valentini”, ciccioli e gnocco eremitici, Parmigiano Vacche Rosse 36 mesi, l'Erbazzone maialoso di Alf... tutta roba che mette una gran sete.

Ricci Curbastro – Franciacorta Satén Brut “Museum release” 2006

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100% Chardonnay - 12.4% Ci volevano Sergio e la Daniela per farmi tornare la voglia di comprare qualche bottiglia di Satén... alla cieca questa bottiglia mi aveva conquistato, mettendosi dietro calici ben più titolati. La sfumatura dorata rende merito ai quasi 10 anni trascorsi sui lieviti, i profumi hanno toni intriganti di zucchero filato, nettissimo il ricordi di brioche alla crema, nocciola e splendida frutta secca. In bocca ha volume, pare davvero un vino “vero” reso vivace da un sussurro di bo llicina, l'equilibrio é magnifico, l'aristocrazia pienamente ostentata, il finale di miele di castagno e liquirizia. Una profondità aromatica che raramente ho trovato anche ben più a Nord in Europa. Cresce minuto dopo minuto al contatto con l'aria, questo é un grandissimo Blanc de Blancs. Il 2006 sta regalando bottiglie davvero belle, forse di 1 cent meno raffinato del coetaneo Perlè Bianco, lo sorpassa in pienezza. Nutro davvero s

Masterclass Taittinger – Accademia dello Champagne 23/01/2017

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Una Maison giovane, con già una storia complessa, nata negli anni 30 ad un certo punto sembrava destinata a rimanere parte di un grande gruppo internazionale in cui lo Champagne era solo uno degli interessi secondari. Fintanto che Pierre Emanuelle Taittinger, ultimo erede del fondatore, non decide di riappropriarsi del vecchio sogno di famiglia, che ora porta avanti insieme ai figli Clovis e la bellissima Vitalie. Il cuore sono le cantine sotterranee della scomparsa abbazia di Saint Nicais che scendono profonde nella terra, fino a raggiungere le splendide crayères scavate ai tempi dell'impero romano. Il mezzo é lo Chardonnay, lo stile della Maison riconoscibile dal primo all'ultimo degli Champagne degustati, con un'unica eccezione, che inevitabilmente prende il nome di "Folies"... pazzia. Il filo conduttore viene dal dosaggio magistrale, a cominicare dal Brut Réserve, uno dei più completi e raffinati che abbia sentito, quei pochi gram

Antonio Camillo – Maremma Toscana Doc Ciliegiolo 2015

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100% Ciliegiolo - 13.5% A forza di vedermelo passare davanti in fotografia, mi é venuta voglia di provarlo. Devo ammettere che non é stata per nulla una cattiva idea... L'etichetta é bellissima e questo mi piace, perché alla fine é la veste che il vignaiolo ha scelto per il suo prodotto, va bene che non conta nulla, ma la cura nel confezionare vuol dire comunque attenzione. Il colore é meraviglioso, un rubino nitido e vivace che conquista subito gli occhi, mentre nei profumi é appena più contratto. Mi sarei aspettato un frutto più prepotente, invece molto spazio é lasciato al sottobosco, all'humus, ad una certa vena carnosa, persino una leggera concessione alla vegetalità. In bocca invece mi piace davvero, fresco, succoso di mora e mirtillo, un tannino decisamente presente, ma con il sapore della maturità. Deve ancora smussarsi un pochino poi sarà davvero una bevuta di piena soddisfazione. Oggi lo metto di fianco alla Mariola