Domaine Alice Beaufort – "Le Petit Beaufort" Brut vin effervescent

75% Pinot Nero , 25% Chardonnay - 11%

E' un Rosé! Non me lo aspettavo proprio, anche perché non era indicato da nessuna parte.

Estrazione minimale, fra il rosa tenue e la buccia di cipolla coronato da una spuma perfettamente candida.

Sul fondo della bottiglia riposa una considerevole quantità di tartrati ad indicare che con ogni probailità, il "Petit Beaufort", non é stato sottoposto a stabilizzazione a freddo.

Perlage minuto, la mano di famiglia non si smentisce, e una leggera velatura.

Profumi minerali, o meglio quasi salmastri, ma anche cipria e frutti rossi in cui si riconoscono la ciliegia e la fragola.

Non la fragolina di bosco, che ha un profilo più dolce, proprio la fragola che é decisamente più fresca.

Si trovano ancora gli aromi dei lieviti, accompagnati da confettura di frutta rossa, ginger e scorza d'arancia.

Aspettando qualche istante emerge il sottobosco, l'humus e poi una nota dolce che ricorda lo zucchero filato.

Un arcobaleno di profumi che abbraccia mondi molto distanti fra loro.

In bocca entra con una spinta acida e salina, accompagnata da un carbonica cremosa e piacevole.

Leggero di alcol, ma per nulla vuoto.

Ha un suo spessore, ha un suo volume, che porta un ritorno aromatico di ribes e succo di sambuco.

Un file acetico, dopo averla sentita al gusto con un pò di attenzione si nota una leggera volatile anche al naso, ma questo non fà altro che rafforzare la piacevole freschezza.

Alla fine si crea una bevibilità terribile, che rischia di farti finire la bottiglia senza che uno se ne accorga.

Artigianale, ma molto bello e piacevolmente poco consueto vale non meno di 85 punti.

L'ho acquistato sulla spinta della curiosità tramite un'enoteca del Belgio da cui mi servo da alcuni anni.

Il prezzo é decisamente contenuto: solo 13 Euro più le spese di spedizione.

Sul tappo a fungo é indicato "Pays Chtillonnais – Cremant de Bourgogne", ma in etichetta non c'é alcun riferimento alla AOC.

Alice Beaufort é la moglie del III figlio di Jacques Beaufort.


Commenti

  1. Belle dégustation!!!
    La couleur est liée au pinot noir et au pressurage, ce sont des "tailles" (les 4ème, 5ème et 6ème serres dans le cycle champenois). Il n'y a pas eu de collage ni de filtration.
    La cave au mois de novembre 2010 était à 5°C jusqu'à avril 2011 et cela n'a pas suffit pour faire la précipitation tartrique.
    Le vin a été mis en bouteille fin août 2011 et n'a eu que 2 mois sur latte avant dégorgement pour cette bouteille. Ce qu'il nous reste de cette cuvée est encore avec le dépot.
    Pour la plaque sur le bouchon, ce sont les premières bouteilles vendues et je n'avais pas d'autres choix que de prendre celles-ci. L'AOC n'est pas revendiquée, on l'a repliée avant et cela risque d'être le cas très souvent.
    Avec Wouter De Bakker, meilleur sommelier de Belgique, on ne peut pas tomber mieux...
    Pétillement Vôtre
    Quentin Beaufort

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    Risposte
    1. Merci beaucoup pour votre réponse.
      Il est un honneur, pour moi, que vous avez apprécié ma description.
      Fabrizio Bandiera

      Elimina
  2. Tout l'honneur est pour moi.
    Voir des personnes de talents qui apprécient le vin justement et droitement, malgré leurs défauts et surtout avec leurs qualités !
    A une rencontre autour d'un verre, ou d'une bouteille...
    Quentin Beaufort

    RispondiElimina

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