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Visualizzazione dei post da febbraio, 2013

Brouwerij Boon – Oude Geuze "à l'Ancienne" Saison Brassicole 2010-2011

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Acqua, Malto, Frumento, Lieviti – 7% E sì, oggi gira così... me la sono trovata davanti ad Eataly e, nonostante ritenga Boon un produttore di Geuze piuttosto addomesticate, non ho saputo resistere. Il mondo delle birre Belghe a fermentazione spontanea mi ha sempre affascinato: difficili da trovare, e difficilissime da bere. Da quello che si legge in etichetta é una birra rifermentata in bottiglia, all'inglese Bottle - conditioned , pertanto non é né filtrata, né pastorizzata. Tolta la curiosa tappatura con gabbietta e tappo di sughero, che dimostra una bella elasticità, nel bicchiere ha un colore dorato- ramato chiaro, velato dai residui dei lieviti. Per essere più precisi mi ricorda proprio il colore del Té Earl Grey , con una bellissima schiuma bianca candida persistente e aderente alle pareti. I profumi hanno la complessità tipica di queste birre. Cominciando dai più belli, é molto agrumata, ricorda l'arancio e il mandarino, con anch

La Chablisienne – Petit Chablis "pas si petit" 2009

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100% Chardonnay – 12.5% I vini di Chablis mi sono piaciuti fin dal primo incontro, per la gioventù che trasmettono, per il loro modo di essere così diretti. Mi piace la bevibilità agro-sapido dei più semplici, mi piace la forza e la complessità che acquistano salendo la scala dei cru. Sempre vibranti, mai con l'alcol in primo piano. I Petit Chablis , come questo, hanno il pregio della facilità di lettura, senza cedere sull'eleganza. Profumi di pompelmo e limone, susina ancora da maturare, fragranza di fiori bianchi e un'indistinta sensazione di erbe aromatiche. Al gusto, alla quasi scontata freschezza, si aggiunge un auspicabile gusto salato che ripulisce in modo perfetto. Un sorso piacevolmente poco impegnativo, entra alto e in pochi secondi la bocca rimane perfettamente neutra. Si é subito pronti al successivo sorso o al prossimo boccone. Non é un vino nato per rimanere impresso nella memoria, ma per essere piacevole ne

Champagne Roger Brun – Réserve Familiale Oenothèque Grand Cru Extra Brut 1999

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2/3 Pinot Noir, 1/3 Chardonnay – 12% Nel clip di YouTube (http://www.youtube.com/watch?v=vI4nTlpc1eI) Philippe Brun lo descrive come "prodotto solo nelle annate eccezionali, per lo Champagne, ma anche per la famiglia, quando nasce qualcuno". Il punto che mi piace di più é quando dice "not to drink in actress boots". Ci sono anche altri filmati e l'inglese di Philippe é veramente simpatico, con quell'accento francese quasi da caricatura. A volte si tiene in cantina una bottiglia per tanto tempo, magari una bottiglia che é anche costata parecchio. Quando la si apre, vista l'aspettativa, c'é sempre il rischio di avere una delusione, grande o piccola che sia. Magari si tratta di una bottiglia mai sentita prima, magari é anche l'unica. E se la delusione c'é davvero, ci si costringe ad amarla comunque, a farsela piacere. Ma non é questo il caso... siamo al di là della più ottimistica previsione. U

4 Febbraio 2013 – Azienda Agricola Torricella

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Verticale Cabernet-Sauvignon "Narciso" Alessandro Bartolini mi é proprio simpatico, per la sua grande spontaneità. E' una persona vera, che Ti racconta le cose come stanno e che se ti deve mandare a quel paese lo fa senza tanti scrupoli. Siamo compagni di vendemmia, ma non nei suoi vigneti, piuttosto lungo i filari di un comune amico che mantiene una delle vigne più sgangherate dei Colli Bolognesi. Vigna sgangherata, ma anche in una delle posizioni più belle, e del "mio vino", ne ho già parlato altre volte. Alessandro mi ha insegnato come tenere le forbici, come raccogliere il grappolo senza richiare di tagliarmi un dito, come riconoscere le malattie. Quello che mi ha insegnato Lui, Io l'ho raccontato ai miei figli, che a volte mi accompagnano in questa annuale "espiazione" della mia passione da Sommelier. Ho voluto degustare il vino? Allora almeno una volta all'anno devo sentire la fatica che ci v

T. Dornach – V. delle Dolomiti IGT Pinot Blanc XY 2010

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100% Pinot Blanc – 12.5% Ho atteso qualche giorno prima di aprirlo, come faccio sempre per far riposare una bottiglia dopo un viaggio. La curiosità, ormai, era ormai arrivata al limite. Non ho aspettato una cena speciale, semplicemente il venerdì sera, la fine della settimana lavorativa, una cosa in famiglia. In relax, questo era importante. Mi piace già nel bicchiere, con una luce che é anche più bella di quella che mi ero immaginato, la sua vivacità, i suoi toni giovani, appena stemperati di verdolino. Preziosa, viva, non si direbbe che abbia fatto legno. Profuma di frutta e di spezie, di agrumi e vaniglia, solletica il naso, é quasi piccante. Il legno si avverte, ma é delicato, si unisce al frutto e non lo sovrasta, quasi lo esalta. Mano a mano che la temperatura si alza, l'agrume diventa mandarino e poi lascia spazio ad un elegante floreale di biancospino. In bocca ha una freschezza sferzante, disseta e la lascia asciutta.