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Visualizzazione dei post da aprile, 2014

Pascat Cotat – Vdt Chevignol Rosé 2012

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100% Pinot Noir – 13% Un bellissimo petalo di rosa. Riflette una sfumatura assolutamente particolare di luce, che é ancora più bella e evidente quando si guarda direttamente la bottiglia, di vetro perfettamente trasparente. Il vino non é stato filtrato, e a dimostrarlo c'é qualche minuscola particella in sospensione. Agile nel bicchiere, ma non si sfrangia, mentre ruota rimane ricco e compatto. Profuma di ciliegia croccante, ribes rossa, lampone. Si espande in modo timido, ha bisogno di tempo per farsi accarezzare dall'aria e diventarne amico. Comincia a cambiare... respira una leggera speziatura dolce di carruba e cannella, fiori di malva e rosa, del suo stesso colore. L'ultima ad emergere, a lungo nascosta, una salinità accompagnata da soffi di cipria, fumo e resina. Ingresso morbido, che riscalda. Ma nel finale vira verso un finale quasi acidulo... accompagnato da un gusto laterale di sapidità esplosiva. Diffon

Champagne Yves Ruffin – Cuvée Précieuse 2008 Brut Prestige Millésimé

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75% Chardonnay, 25% Pinot Noir - 12.5% Paglierino luminoso, con sfumature di gioventù e bollicine che indicano una apertura anticipata rispetto alle prospettive di vita. Sembra proprio che il 2008 si dimostrerà una grande annata... Ha un esordio di scorza di agrumi, spezie e prugna gialla croccante, la famosa, quasi famigerata, Mirabelle. Un delicatissimo assaggio di cacao e caffé, cipria e gesso. Spazia nei profumi dall'infanzia alla maturità, quasi contraddittorio in questa sua indecisione, ma assolutamente in grado di conquistare. Si tinge anche di bianco, con un penetrante ricordo di gelsomino che mi conferma di averlo appena colto, colpevolmente, all'inizio di un luminoso cammino. E per questo dovrò rimediare... procurandomi altre bottiglie, da serbare stavolta a lungo in cantina. In bocca é grandioso, con la carbonica che solletica il palato, mentre lo Champagne si trasforma in vapore. Bella acidità, che si distende con l

Degustazione alla cieca di Riesling – 12/4/2014

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100% Riesling (o quasi...) Con me: Tiziano, Fausto, Francesca Gaggioli, Manu, Matteo Ranzi, Alberto, Omar, Matteo, Marco. Nessuno conosceva la lista dei vini, sapevamo solo che in mezzo c'era 1 intruso. Quanto segue viene "quasi" direttamente dai miei pochi appunti di degustazione. Campione #1 Oro verde, Riesling senza alcun dubbio, idrocarburo evidente, ma allo stesso tempo molto floreale, sicuramente é giovane. Perfettamente secco, se per certi aspetti poteva ricordarmi una Mosella giovane, in questo si tradisce. 9 punti – l'ho messo 1°, arriverà 2° (71 punti totali) AA Val Venosta Riesling 2011 – Falkenstein Avrei detto che fosse Castel Juval, ho sbagliato solo di qualche km Campione #2 Vagamente verdolino, quasi incolore, naso debole, al gusto ha una bella freschezza, ma pochissimo sapore. Per me non é un Riesling. 4 punti – l'ho messo 6°, arriverà 3° (64 punti totali) Langhe Bianco Riesling &quo

Domaine Denis Race – Chablis 2011

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100% Chardonnay – 12.5% Verdolino, estremamente pallido e trasparente. Pompelmo, asparago, ortica e roccia... tantissima mineralità, mi focalizza subito nella mente l'immagine del quarzo. In bocca é leggero, appena saporito di agrumi verdi e di sale. Piacevole e allo stesso tempo poco impegnativo. Un vino corretto, ma vista la struttura complessivamente esile nei profumi, negli aromi e nelle sensazioni, non può salire sopra agli 80 punti. Il prototipo di un vino da tutti i giorni, semplice, facile da bere, che scorre in bocca e rinfresca. Le denominazioni minori dello Chablis le acquisto proprio per questo, per farmi compagnia a tavola senza dover tanto pensare all'importanza della bottiglia.

Domaine Anne Gros – Bourgogne Pinot Noir 2011

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100% Pinot Noir – 12.5% (?) Il "?" é perché nell'etichetta é indicato 12.5% di alcol mentre, leggendo sul retro, si trova 13%. Pare che in Borgogna, per via della parsimonia contadina, le etichette non cambino mai di anno in anno, in modo da avere un'economia di scala. Ma il riscaldamento globale sta arrivando anche là... ormai la temperatura media dei dintorni di Digione é quella che si aveva a Bordeaux 50 anni or sono. La guardo, e anche se non si potrebbe secondo i "sacri testi" definire un rosso tranne rarissime eccezioni come "cristallino".... beh questo lo é proprio. Un rubino, vivace e trasparente, una vera gemma. Sfuma ancora appena porpora verso i bordi, muovendosi nel bicchiere in modo agile e scattante. Portando il calice al naso, ad occhi chiusi, lo si potrebbe scambiare per un succo di amarena accompagnato da fragole ben mature e mirtilli appena colti. Con quella fresca violetta di campo,