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Visualizzazione dei post da aprile, 2015

AIS Ferrara, serata Chablis con Samuel Cogliati

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Condotta da Samuel Cogliati, in una bella miscela di racconto e degustazione, é filata via piacevole e veloce. Samuel ha chiesto, visto la giovane età delle bottiglie, che tutti i vini fossero passati prima in decanter e poi di nuovo in bottiglia (solo per questioni di servizio), in modo da provare a forzarne un minimo l'evoluzione e disperdere la solforosa. Bottiglie servite in batterie di 2, rigorosamente coperte, solo alla fine abbiamo saputo i produttori. Curioso che i miei proferiti, siano stati i 2 vini di Thomas Pico... Alice & Olivier De Moor - Chablis “Bel-Air et Clardy” 2013 Dorato chiarissimo e appena velato, ha un esordio di profumi appeni confusi, fumosi, trasmette il sentore della buccia dell'uva, vinosità e un particolare sprigionarsi di forza alcolica. A bicchiere fermo si stempera, emergono pesca gialla, melissa e verbena, comunque dolce di zucchero di canna, penetrante di mughetto e erbe salate. In boc

Domaine de Clos Naudin – Vouvrau Demi-Sec 2007

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100% Chenin Blanc – 13% Oro leggero, appena increspato di particelle minute, prezioso fin dal primo sguardo. Uno sbuffo di "rancio" ti accoglie il naso, con quel misto di dolce e di agro, che nell'insieme fonde miele amaro, acqua salmastra, resina di pino, cannella, albicocca disidratata, cappero e zafferano. In bocca un flash di sensazioni gustative in rapida successione, freschezza, dolcezza, poi sapidità golosa e infine pura salinità. Di nuovo l'accattivante aroma della botrytis, stonerebbe con i dolci e poi é troppo equilibrato, zuccheri quasi da comprimari, tantissimo sale. Una sorta di dolcezza piccante, quasi la sensazione pungente del miele, dinamico e lunghissimo. Lascia un gusto di frutta rossa, lunghissimo, che invoglia a berlo da solo o come aperitivo, per gustarne la purezza. Il ritorno al naso si arricchisce in modo netto di fiori scuri e improbabili, come la violetta, eppur ci sono. Eccellenza netta

Verticale Cà del Bosco - Cuvée Annamaria Clementi

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A poco più di 2 mesi di distanza, dopo il Giulio Ferrari, di nuovo l'occasione di sentire in degustazione verticale un altro, o forse l'altro, Metodo Classico italiano, la Cuvée Annamaria Clementi. Quello che mi ha insegnato questa visita, che mi rimarrà impresso, é che per farsi un parere complessivo su un vino, bisogna conoscere l'azienda. Non basta bere, il giudizio é incompleto, parziale, si perde la possibilità di intuire perché ora un vino é così e quello che potrà diventare. Vedere da dove vengono quelle uve, come vengono coltivate, la meticolosità, il metodo, la ricerca, ti dice che quando uno spumante é impostato per il futuro, avanti negli anni, bisogna saperlo aspettare. Il mercato é crudele, reclama ogni anno nuovi prodotti... Grazie a Stefano Cappelli, enologo di Cà del Bosco, per aver guidato la degustazione, grazie a Maurizio Zanella per averci accolto nella sua casa e averci aperto le porte della sua azienda, ma anche di tutta

18 Riesling, e per ogni vino, una storia...

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Una mattinata piacevole, ma impegnativa, tanti vini da servire, amici con cui chiacchierare, il ruolo di ospite, non si addicono a prendere appunti, pensare, trovare, riconoscere sensazioni e dare punteggi. Il bello di organizzare cose come questa, se da un lato ti perdi il fascino della degustazione alla cieca, é che, volendo, puoi gustarti il vino e basta, avere conferme di vecchi assaggi, stupirti di come le cose siano cambiate, lasciarti abbandonare ai sensi. Potrei anche sparare una sequenza di numeri, tentare di spremere la memoria e ricordare profumi, aromi e sensazioni, invece ho pensato di raccontare una piccola storia, bottiglia per bottiglia... Prima Batteria – Quasi Riesling ? Sono i vini che, nei precedenti assaggi o per consiglio, mi avevano in qualche modo ricordato i nobili profumi di questo straordinario vitigno: il Riesling. 1 – Vini Giovannini – Albana di Romagna Docg “Gioja” 2007 Mi ha toccato il cuore ad Enologica, quest'anno, ma co

Francois Chidaine - Vouvray "Le Bouchet" 2007

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100% Chenin Blanc – 13.5% Paglierino chiaro, con sfumature appena dorate, profuma di mela Golden matura, miele leggero, marmellata di albicocche. Un rapporto intimo con profumi di terra e di mare, sale dolce, ostrica, legno umido spiaggiato, zucchero di canna e suolo ferroso. Entra in bocca in punta di dolcezza, ma dura solo un attimo, sfrutta la più immediata percezione di questo gusto, perché poi parte sulla tangente di una fragrante salinità che supera e distacca l'aroma di pesca gialla. Mentolato, lunghissimo, intrigante in questo contrasto di sapori suadenti e piccanti. Lascia una scia di erbe di montagna e  eucalipto , particolare, appagante. Bottiglia rimasta da una degustazione per la scelta dei vini da proporre in un ciclo di serate AIS sulla Loira, non ho idea del prezzo, ma da quello che si vede usando Internet, intorno ai 20 Euro. Lo Chenin, uno dei vit igni più poliedrici al mondo, questo da almeno 8 8 punti