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Visualizzazione dei post da 2011

Domaine Anne Gros – Bourgogne Hautes-Côtes de Nuits AOC “Cuvée Marine” 2009

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100% Chardonnay – 13% Giovane ma profondo nel colore, come solo il passaggio in barrique può dare, così come gli ha dato una consistenza che si mostra tramite archetti fitti, lacrime che scendono lente, e movimento compatto nel bicchiere. Profilo aromatico di frutta gialla e tropicale matura, tra cui pesca, albicocca, ananas e banana, spezie dolci (vaniglia) e cioccolato bianco. Emergono a sprazzi note vivaci di agrumi ed erbe aromatiche (salvia) che rendono il profilo aromatico più fresco. In bocca lo si percepisce inizialmente come un vino glicerico, morbido e avvolgente, il calore dell'alcol avvertibile. Poi tutto cambia, dopo aver ben avvinato la bocca, la morbidezza del vino diventa meno evidente. Comincia a sentirsi la sapidità, finché una freschezza agrumata prende infine il sopravvento e porta il vino ad un equilibrio quasi perfetto. Un bel finale, di buona lunghezza, lascia in bocca un aroma di cedro. Riportando il bicchiere al naso, dopo il lungo assaggio, i profu

Michel Tixier – Champagne Brut Cuvée Suprême 1er Cru 2004

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40% Pinot Meunier, 30% Chardonnay, 30% Pinot Noir – 12% Una convenzione non scritta vuole che le bottiglie di questa strana forma identifichino, solo a guardarle, lo Champagne più caratteristico di un produttore. Nel bicchiere é una sorgente di luce pura, senza nemmeno un riflesso verde o oro. Letteralmente un gioiello di color paglierino attraversato da un perlage fitto e vivace. Naso ricco di frutta secca, con fichi, datteri e una punta di dolce che ricorda il miele d'acacia. Ma anche nocciole, anacardi, e un mondo minerale che si esprime con una bella nota salina e di gesso. Lasciato un minuto a prendere aria cominciano a svilupparsi ricordi di erbe aromatiche e cipria. Tutti profumi netti, talmente puri che basta concentrare un attimo l'attenzione che il riconoscimento viene subito alla mente. All'assaggio le sensazioni di freschezza, avvolgenza, morbidezza e sapidità si esprimono in successione con un ritorno aromatico che ricorda l'albicocca e la pesca m

Guinot – Blanquette de Limoux AOC Cuvée Réservée Brut

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100% Mauzac - 12% Quando ho visto la bottiglia in enoteca mi é venuta voglia di risentire, dopo diversi anni, questo metodo classico di cui, tutto sommato, conservavo anche un bel ricordo. Un po' “limonata”, un bel vino da crescentine , ma piacevole e poco impegnativo e, tutto sommato, anche particolare. Alla stappatura già le cose buttano male, il tappo, comunque decisamente corto, appare deformato come se fosse stato infilato nel collo della bottiglia in modo forzato.  Però non ho sentito odori strani, quindi... Particolare lo é davvero nell'aspetto, brillante ma decisamente verdolino, non nei riflessi ma proprio nel colore. I profumi ricordano le erbe aromatiche, la macchia mediterranea, la roccia e una frutta che rimane indistinta. Hanno una certa finezza, sono puliti, ma alla fine non trasmettono un'immagine netta che si imprime nella memoria. In bocca però cala la notte. Esaurita la spinta pungente dell'anidride

Forteto della Luja – “Le Grive” Monferrato Rosso DOC 2009

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Barbera / Pinot Nero – 14% Nel bel color rosso porpora intenso e profondo c'é sicuramente il contributo decisivo del Barbara. I profumi sono principalmente di frutta fresca nera, come mirtillo e mora, e prugne sciroppate. Un accenno di tostatura, discreto ed elegante, e uno speziato di vaniglia, dato dal passaggio in legno, che dona una sensazione dolce al profilo olfattivo del vino. A completamento un sentore leggero di sottobosco con, appena appena, un po' di china e caffé. In bocca ha un buon equilibrio, che non fa sentire come eccessivo il grado alcolico, grazie alla viva freschezza e a un tannino, presente ma ben levigato, che non é aggressivo. Lascia un aroma che ricorda ancora la frutta e rimane, piacevole, per diversi secondi con un finale ammandorlato che mi viene il dubbio sia dovuto all'abbinamento inconsueto a cui l'ho accompagnato. Era un regalo di un cara amica, quindi non ho idea del prezzo, ma come punteggio potrebbe essere interno ag

Fazi Battaglia - Verdicchio dei Castelli di Jesi D.O.C. classico superiore “Massaccio” 2006

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100% Verdicchio – 14% Adoro il Verdicchio. A mio parere é il vitigno a bacca bianca italiano che si esprime, come media fra tutti i produttori, ai livelli più alti. E poi ci sono le punte... Ho tenuto da parte questa bottiglia per anni, perché ero curioso di seguire la sua evoluzione nel tempo. Nell'aspetto non mi delude, con un oro “freddo”, al limite della tonalità di giallo inferiore. Il movimento lento e compatto nel bicchiere lascia presagire un vino con grande morbidezza e gradazione alcolica importante. Al naso é un vassoio ripieno di frutta tropicale matura, con melone bianco e banana, ananas quasi sciroppato, poi pesca gialla e albicocca. In parte anche fiori gialli, miele, macchia mediterranea e un accenno di aromi terziari di smalto e cioccolato bianco. Il tutto avvolto da una piacevole sensazione salmastra che parla di sole e di mare. Quando lo si assaggio il calore dell'alcol si percepisce bene, ma é nella morbidezza in cui diventa un vino d

Champagne Moussy – Brut “Grande Réserve” Blanc de Blancs 2004

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100% Chardonnay – 12% Lo Champagne di Guy Moussy, un piccolo récoltant di Oger, hanno un posto fisso nella mia cantinetta da più di 2 anni, dopo che avevo sentito il prodotto base ad una degustazione dell'AIS. Sono tutti classificati Grand Cru, fatti bene e con un prezzo onesto. Versato nella fl û te é, come sempre, splendido. Paglierino brillante e giovane, reso ancor più vino da tante catenelle di piccolissime bollicine che si sprigionano, in una quantità che sinceramente mi ha quasi stupito, dal fondo del bicchiere. I profumi sono una conferma della gioventù del prodotto, frutta e fiori freschi, fragranti, eleganti con un leggero sottofondo minerale, ovviamente di gesso. In bocca la spuma é leggera e avvolgente, la freschezza lo rende piacevole e facile da bere, manca un po' di profondità e di incisività. Forse il dosaggio abbastanza alto, 12 g/l, lo rende un filo troppo morbido e magari più piacevole per chi non é abituato agli Champagne, ma avrebbe b

Azienda Agricola Costadilà - “450” Bianco dei Colli Trevigiani IGT

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100% Glera – 11.5% Veramente difficile... fin dall'apertura: mi sono poco professionalmente preparato con la bottiglia stesa sul lavandino per evitare di lavare il pavimento. E invece, tolgo il tappo a corona, e non succede nulla !!! Faccio appena in tempo a capire che la “bidule” é rimasta al suo posto e a chiedermi “e adesso come cavolo la tolgo?” che questa parte con un botto contro la mia mano facendomi anche un discreto male. Ma é un vino difficile anche perché non ha nulla di quello che ti aspetti, anche considerando che é un “sur lie”. E' decisamente “torbido”, mi spiace ma “velato” sarebbe un termine veramente riduttivo, con un colore che ricorda una limonata. I profumi sono puliti, a parte una leggera volatile, però del Prosecco c'é veramente poco. Appena un ricordo di pera, ma non la Williams matura dolce e succosa, qui si trova un frutto acerbo e comunque in secondo piano rispetto agli agrumi, in cui spicca il limone, e la susina ancora verde. In fondo u

Radoar – Vigneti delle Dolomiti Müller Thurgau IGT 2010

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100% M ü ller Thurgau – 12.5% E' il fratellino minore dell'”Etza” già degustato qualche settimana or sono. Stasera avevo voglia di un vino leggero, poco impegnativo, che avesse nella piacevolezza la sua miglior caratteristica e sono andato a colpo sicuro. Vivo e guizzante nel bicchiere, dai profumi che richiamano gli agrumi freschi e la frutta gialla, erbe aromatiche, menta e prati fioriti. Al gusto rinfreca, disseta, lascia una bocca coerentemente agrumata. Va da sè che un bicchiere richiama piacevolmente il successivo. Ci sono vini bianchi bellissimi dalla grande struttura, ma a volte é piacevole lasciarsi trasportare da un bere più semplice e meno intenso per i sensi. E' il vino “base” di una minuscola cantina della Valle d'Isarco, e farebbe morire d'invidia tante cantine più grandi e conosciute di ogni parte d'Italia. Uno Chablis in miniatura comprato dal produttore 8 Euro, che potrebbe valere almeno 83-84 punti.

Salvatore Murana – Moscato Passito di Pantelleria “Martingana” 2001

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100% Moscato d'Alessandria – 14.5% (+14% zuccheri residui) Ci sono vini che non ha senso sottoporre all'analisi sensoriale. Perché sono talmente diversi, talmente unici, talmente fuori dagli schemi che il risultato sarebbe irripetibile. I colori non si inquadrano nelle categorie “previste”, i profumi vengono da mondi completamente diversi, il gusto lascia meravigliati. E proprio per questo, ogni persona Vi troverà comunque cose diverse, cose che vengono dalla propria esperienza e dalla propria anima. Potrei dire che é mogano con riflessi verde smeraldo, potrei dire che il profumo mi ricorda il mirto, la menta e la marmellata di ciliegia, potrei direi che in bocca é una fusione di dolcezza e freschezza che non finisce mai. Ma sarebbero cose estremamente personali, un'altra persona potrebbe ritrovare le stesse cose come di completamente diverse. Perché in un vino così c'é tutto... e ognuno di Noi potrà estrarre fuori quello che il suo stato d'animo, in quel mo

Les Crêtes – Valle d'Aosta DOP Petite Arvine 2010

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100% Petite Arvine – 12.5% Luminosità profonda e vivace, di un paglierino pieno ancora ravvivato da qualche lampo di luce verdolina. Ruotando il bicchiere il movimento é lento e compatto, a far presagire una futura morbidezza da confermare all'assaggio. Profumi eleganti di erbe aromatiche, una miscela di menta e timo, che evolvono rapidamente verso la frutta gialla e un ricordo di miele d'acacia. Pesca gialla e ananas ben maturi, banana, e agrumi dolci.  Appena un vapore di mineralità. Poi, lasciato nel bicchiere per alcuni minuti, il floreale prende il sopravvento. In bocca il primo sorso é rinfrescante, decisamente agrumato di pompelmo rosa, e lascia in bocca quell'aroma di lavanda che si trova anche al naso, ma a bicchiere ormai vuoto. Morbidezza ancora da raggiungere, ma sarà proprio obbligatorio farlo evolvere ? E' talmente bello così, con il suo alcol poco invasivo e la sua vitalità gustativa rafforzata dalla sapidità. Il voto é 89, per premiare un vin

Champagne Pierre Bertrand – Brut Cuvées Prestige Millésime 2000

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50% Chardonnay – 50% Pinot Nero   Nel bicchiere si presenta paglierino con riflessi color bronzo, in parte potrebbe anche essere un segno dei suoi 10 anni, ma l'impressione visiva mi fà sembrare più verosimile che sia, invece, un marchio del Pinot Nero. Il perlage é di prim'ordine, con lunghe catene di piccole bollicine che, anche dopo diversi minuti, continuano ostinatamente a salire dal fondo della fl û te. Profumi che all'inizio fanno fatica a distendersi, primi fra questi gli aromi dolci di frutta matura, come albicocca e melone, e frutta secca, seguono sentori di lieviti con un sottofondo di ricordi di erba tagliata e fieno. Dopo alcuni minuti lo spettro si arricchisce di agrumi canditi, sempre con una leggera mineralità a contorno. Il primo impatto in bocca é deciso, con una bella sensazione pungente e che induce un ritorno aromatico di agrumi e frutta rossa. Nella seconda parte emerge la sapidità e una sensazione di morbidezza favorita dall'evoluzione del

Bliard-Moriset – Champagne Brut Tradition Grand Cru

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100% Chardonnay – 12%   Un piccolo RM di Le Mesnil sur Oger, per chi volesse approfondire c'é anche un bel sito web a http://www.champagne-bliard-moriset.com . Da vedersi é bellissimo, un colore fra il giallo e il ghiaccio che pare viva di luce propria e bollicine di una finezza e un persistenza da vera eccellenza. I profumi sono fini e puliti, principalmente fruttato, in cui si riconoscono la mela e l'albicocca, e di fiori bianchi freschi. In sottofondo la mineralità del gesso. All'assaggio la carbonica appare quasi cremosa, confermando l'impressione avuta alla vista, con un bel attacco gustativo importante. Poi emergono sensazioni che sembrano quasi dolci, con un ritorno di frutta secca, per poi chiudere, con profondità non eccessiva, verso note sapide. Avesse avuto un impatto più persistente in bocca avrebbe meritato qualche punto in più dell'85 che mi sembra giusto assegnargli. Un buon metodo classico da aperitivo, forse un po' troppo Blanc de Blanc per

Weingut Heim - Mosel - Dhroner Hofberger 2008 Riesling Spätlese Feinherb

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100% Riesling - 10.5%   A completare i dati "tecnici", dal sito del produttore si legge che gli zuccheri residui sono 23.5 g/l mentre acidità é di ben 8.7 g/l. In effetti é dichiarato come “Feinherb” che, é il III livello di dolcezza dei vini tedeschi dopo “Trocken” e “HalbTrocken”, subito prima di Lieblich. Quindi, in un certo senso, si colloca fra l'abboccato e l'amabile. Ma ha anche ben 8.7 g/l di acidità! Un valore impensabile in Italia se si vogliono raccogliere uve mature: sono i miracoli del Riesling e della Mosella. E già alla vista, presentandosi giallo pallido ma vivace e illuminato da lampi verdi, si riconosce un vino che avrà nella freschezza l'arma per raggiungere l'equilibrio e garantirsi una lunga vita. I profumi, tenui ma netti, sono ancora quelli dei Riesling giovani , fruttati di albicocca, melone, mango, pesca gialla e, naturalmente, agrumi. Le note floreali sono anch'esse dolci, ricordano più fiori bianchi che gialli, con un sottofon

René Collard - Champagne Carte d'Or 1976

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100% Pinot Meunier - 12%   Non mi sono sbagliato, é proprio un 1976, con sboccatura, almeno teoricamente, del 2010 per un totale di 34 anni sui lieviti. Confesso il timore di quando ho aperto la bottiglia e mi accingevo a versare lo Champagne nel bicchiere: di che colore sarebbe stato? Ho tirato un sospiro di sollievo quando ho visto un colore miele, con appena qualche lampo di ambra, ma soprattutto la grande vitalità che lo faceva brillare di luce propria. Bollicine a "punta di spillo", forse non abbondanti, ma con una persistenza senza tema di confronti. L'ho lasciato riposare nella fl û te per 15 minuti, per dare tempo ai profumi di liberarsi, e le bollicine erano ancora lì, inesorabili, in piccole catenelle a risalire fino alla superficie. Uguali, immutabili anche dopo mezz'ora. Naso all'inizio contratto, ma d'altronde é stato chiuso in bottiglia per più di 30 anni, principalmente di frutta secca, una leggera nota di ossidazione scomparsa dopo qualche

Michel Tixier - Champagne Premier-Cru Brut Rosé de Saignée

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100% Pinot Meunier - 12.5% Il Rosé é comunque una tipologia difficile. La maggior estrazione dalle bucce non favorisce, a priori, l'eleganza mentre i profumi tendono ad essere dominati dai frutti di bosco. E anche nello Champagne, da questo punto di vista, non fanno eccezione tanto che, per questa tipologia di vini, la distanza che i nostri Metodo Classico hanno da colmare é minore. Ma questo é un discorso con una valenza generale... Quando sentii la prima volta questo prodotto, casualmente in un'enoteca, rimasi colpito come uno dei migliori Rosé che abbia mai sentito. L'aspetto é splendido, un colore che ricorda una bibita all'amarena, ma intenso e profondo, con una schiuma iniziale perfettamente bianca e catenelle di bollicine piccole come la punta di uno spillo, che non si stancano di sprigionarsi dal fondo della flute. Aromi non particolarmente complessi, ma pulitissimi e netti, in cui prevale la frutta. In parte lampone e fragoline di bosco, ma anche pompelmo ro

Sebastian Stocker - Riserva Extra Brut 2003

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Sauvignon - Pinot Bianco - Chardonnay   Non occorrono tante parole per descrivere un grande vino a cominciare dal colore, paglierino pieno e brillante e dal perlage di una finezza e di una costanza che non teme confronti.   Al naso dategli tempo di esprimersi, dopo quasi 7 anni passati sui lieviti e attendete che la frutta, sempre diversa nel colore e nell'evoluzione, vi rapisca. Prima pesca gialla, albicocca e poi frutta secca e infine, se non é la stanchezza della giornata che mi abbaglia, sento anche una frutta rossa da melograno. Il tutto avvolto da una grande mineralità, all'inizio timida e poi che si porta in primo piano. All'assaggio, e questo fin da subito, é la quintessenza dell'equilibrio e della coerenza gusto-olfattiva. Gli anni gli hanno conferito morbidezza, ma la sapidità é lì, presente, anche se ben mascherata. Disperatamente lungo, questa é una netta eccellenza, almeno 91 . Per chi non conosce chi é e cosa ha fatto Sebastian Stocker, 2 bellissi

Garlider - A.A. Valle d'Isarco Gewurztraminer 2008

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100% Gewurztraminer - 14% Da quando Stroblhof ha espiantato la vigna che dava il "Pigeno" per mettere altro Pinot Nero, sono rimasti " orfano " del Gewurztraminer del mio " vino del cuore " e quindi negli ultimi anni ne ho sentiti diversi.  Senza essere ancora arrivato a determinare quale sia il degno successore. Questa bottiglia, in particolare, era nella mia cantinetta ormai da più di 1 anno. Nel bicchiere ha una bella profondità di colore, vivo e luminoso, ma anche caldo, senza avere ancora i toni del dorato. Mi fà pensare che le uve siano state raccolte già ben mature. I profumi sono senza ombra di dubbio di frutta gialla, matura e in parte tropicale: pesca in primo piano, un melone netto, ma anche mango e litchi. Infine una leggero sentore agrumato, mi verrebbe da dire di mandarino, che gli conferisce freschezza. Il floreale é il tipico varietale di rosa gialla, anche questa ben distinguibile. Non lo sento particolarmente speziato, questa caratter

Zollweghof - Vino da Tavola Bianco "Pfiffikus" 2010

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Fraueler e Versoaln - 12.5% Due delle varietà "dimenticate" dell'Alto Adige. Il Fraueler é stato recuperato negli ultimi anni da alcuni produttori, il Versoaln é lo stesso vitigno della vite più grande del monte che si trova a Castel Katzenzungen ( http://www.castel.katzenzungen.com/ita/wein.html). Si presenta di un giallo tenue, ma luminoso e vivace, con profumi semplici e gradevoli che richiamano inizialmente la mela verde, la susina e le erbe aromatiche. Dopo qualche minuto virano su note più dolci, come le foglie del the, a cui si aggiunge una leggera mineralità. All'assaggio l'alcol si avverte appena, mentre la sensazione principale é data dalla freschezza seguita dalla sapidità. Facile da bere, sicuramente non si tratta di un vino di impatto, ma é ben bilanciato e rimane con i suoi aromi per parecchi secondi. Per essere un prodotto biodinamico, con tanto di certificazione Demeter, di una piccolissima cantina mi stupisco di come sia veramente ben fatto. I

???? il vino che ho vendemmiato io 2010 ????

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Pignoletto 100% - 13% (?) Ogni anno, come presa di coscienza su come si produce il vino che poi noi Sommelier degustiamo, mi sono fatto l'obbligo di andare a vendemmiare da un collega che ha la fortuna di possedere una ventina di filari di Pignoletto in una posizione da urlo.   Io e altri suoi amici vendemmiamo, poi un professionista, ma uno veramente bravo, ne segue la vinificazione con la tecnologia di una moderna cantina. Il vino é destinato al consumo casalingo del mio collega oppure per uno stretto giro di conoscenti. La bottiglia degustata appartiene alla vendemmia 2010 che é stata la migliore, a giudicare dallo stato delle uve, fra quelle degli ultimi anni.   Già quando lo si versa nel bicchiere si vede che non é un " vino del contadino ", ma che dietro c'é la mano di uno che sa quello che sta facendo.   Limpido, di bella luminosità, un bel paglierino pieno con buona profondità di colore. Naso estremamente pulito e immediato che ricorda fiori e frutta

Vigneto San Vito - "Sui Lieviti" Colli Bolognesi DOC Pignoletto Frizzante 2010

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97% Pignoletto 3% Albana - 12.5% Confesso di aver sempre avuto una grande curiosità e un posto nel cuore per questa tipologia di vini così particolari nelle caratteristiche e anche così difficili da trovare. Probabilmente non arrivo a 10 assaggi nella mia vita mettendo insieme i Prosecchi, i Lambruschi "Ancestrali", il "Puro" di Movia  e una cosa che pochi in Italia hanno sentito: il Blatterle Sur Lie di Gummerrehof. Un genere che non "gira" molto, ma che é veramente affascinante. Già il colore é particolare, un giallo che ricorda un campo di grano prima della mietitura, con appena una velatura e una bella schiuma bianca che all'inizio si forma nel bicchiere. I profumi sono un vero camaleonte: i primi bicchieri versati hanno il tipico aroma di un metodo classico "giovane", con i lieviti che la fanno da padrone. E poi frutta, in maggioranza agrumi, e fiori bianchi freschi che ne fanno u n vino doppiamente fragrante, di gioventù e di crosta