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Visualizzazione dei post da agosto, 2018

Masterclass con il produttore: Villa Bucci – FICO Eataly World (03/08/2018)

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Ampelio Bucci trasmette un'energia allegra, una bella panciotta, spontaneità, il sorriso che gli anima il volto, lo rendono simpatico “a pelle”. Insieme al figlio e all'agronomo di Villa Bucci, sfidando il peggior weekend di traffico dell'anno, si è fatto delle Marche fino a FICO per venire a raccontare in prima persona la sua azienda. Ha proiettato una piccola presentazione, quasi subito si è fermato sull'immagine della sezione di un terreno visibilmente diviso in 3 strati “quando ho iniziato, nel 1980, ho cercato suoli così, sopra 30 cm di terra sciolta, sotto mezzo metro di calcare, in fondo argilla, fondamentale per preservare l'umidità”. Un insegnamento appreso in Francia “senza il calcare non ci può essere nel vino eleganza ed equilibrio”. Fissato questo punto fermo, si è dovuto adattare a lavorare con qualche difficoltà in più. Ben 25ha di Verdicchio, altri 5ha fra Sangiovese e Montepulciano, distribuiti su 7 appezzamenti anche piuttost

Le lezioni di cucina di Rino Duca, episodio #1 "La Sicilia in 3 piatti" (2/07/2018)

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Non avrei mai pensato che assistere dal vivo alla preparazione di un piatto potesse essere così coinvolgente. Sono partito con la voglia di tornare al Grano di Pepe, rivedere Rino, sentire di nuovo la sua cucina e passare una serata tranquilla, senza tanti piatti, senza troppi vini e invece, in molti momenti è stato davvero emozionante. Sentire descrivere le origini, il perché si mettono o no certi ingredienti, quali possono essere le varianti, ma soprattutto vedere nascere davanti ai miei occhi i sapori che di lì a qualche minuto avrai gustato… è il grande fascino della creazione! L'osteria si è rinnovata da tempo, uno spazio intimo dalle linee definite e colori riposanti, il contesto prevedeva la scelta del posto in totale libertà, unendo quindi al piacere della cena la possibilità di conoscere nuove persone. Sui piatti non vorrei raccontare tanto, li ho voluti godere, sono stati tutti una sorpresa, per nuovi sapori e splendide consistenze che solo una cucina

🍷 Domaine Lafogue - Meursault Les Meix-Chavaux 2016

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Sì vabbè è giovanissimo, pure da un'annata complicata e un climat molto alto... però, che diamine, mi son stufato di comprare ora per bere fra chissà quanti anni. Mi godo allora gioventù e l'ennesima demolizione dello stereotipo di Meursault grassi, tutto burro e nocciolina... qua manco per niente. Certo la frutta è matura, ma sono comunque agrumi, e seppur dolci di cedro quello che emerge, in ogni caso, sono comunque lavanda ed erbe aromatiche, pungenti e decise. In bocca è snello, tirato, con un'acidità nervosa che al momento comanda sui sapori, concedendo granita di limone e menta, un guizzo di pesca e finale sottilmente salino. Rilassante sorso d'estate e per l'estate...

Suggestioni di Hokkaido – Osteria Grano di Pepe (16/07/2018)

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Il viaggio di Rino in Giappone, l'incontro di due culture così distanti con nessuna lingua in comune, a priori una barriera insuperabile. Come un novello capitano Nathan in “L'ultimo Samurai” alla fine il ponte lo crea quello a cui entrambe le parti hanno dedicato la vita. Non le katane dei suggestivi scontri all'arma bianca del film, ma comunque lame affilatissime, quelle dei coltelli usate nelle cucine del ryokan che lo ha ospitato l'inverno passato, fra i paesaggi innevati dell'isola di Hokkaido, a scambiare frammenti di storie, tradizioni e gesti vissuti nei rispettivi ristoranti. “ Suggestioni” inteso come ispirazione, nel portare anche a noi una visione diversa di piatti lontani, usando magari ingredienti domestici, persino frequenti sulle nostre tavole, oppure partendo dall'esatto contrario. Innovazione e ricerca, due aspetti che, con grande rammarico, spesso ai colleghi orientali di Rino sono negati per ragioni troppo profonde da sradic

Lezioni di Cucina di Rino Duca, episodio #5 "declinazioni sulla melanzana 🍆"

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La melanzana ha un ruolo centrale nella cucina Siciliana, Rino ha ammesso di averne quasi un timore reverenziale, tanto che raramente la usa nelle preparazioni tradizionali in Osteria, per non sfidare ricordi, profumi e sapori così legati alla sua infanzia. A noi ha regalato un'eccezione, usando i frutti del suo stesso orto, dove le melanzane sono trattate con amore e rispetto. Ha raccontato che a ognuna ha assegnato un nome, persino in un'annata generosa nella produzione come il 2018, quella adagiata nel cestino sul tavolo si chiama “Melanie”. Subito un fuori programma ha preso vita davanti ai nostri occhi, una 🍴 Caponata delicatissima nel ricordo agrodolce, con tutta la freschezza delle verdurine croccanti, una versione così leggera che non stancherebbe mai. Aveva già preparato la 🍴 Parmigiana tradizionale, ben 7 strati alternati di melanzane, pomodoro e formaggio in una padella rigorosamente di rame o alluminio, fondamentale per avere un'im

I vini della Loira – Associazione Arte & Vino (Trattoria I Du Matt 05/07/2018)

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Ben 1000 km di fiume, un percorso tortuoso attraverso terreni ed esposizioni diverse, estesi quanto un'intera nazione. Alla fine però i vitigni non sono poi così tanti, ma questa è storicamente l'impostazione dei nuovi campioni del mondo. Il variegato tema vinicolo della Loira sarebbe più semplice da svolgere in 4 serate che non in una. Roberto Gardini, grande Sommelier e navigato maestro della didattica AIS, se l'é cavata bene anche in un solo appuntamento. Era tanto che non lo ascoltavo, praticamente dai "banchi di scuola", avevo voglia di sentirlo di nuovo parlare di vino. Con metodo nella selezione degli argomenti, esperienza e ordine nell'esposizione, ha delineato con precisione le caratteristiche principali, senza indugiare del tempo a disposizione. Ho sempre ammirato il modo in cui riesce a mantenere viva l'attenzione, quella modulazione sull'intesità della voce che nel tempo ha smorzato in certi eccessi che ricordavo, il

Château d'Yquem: il re dei Sauternes – ONAV Milano (18/06/2018)

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Y come Yquem... andato per degustare un mito, sono tornato con la certezza che non di mito si tratta ma solida realtà, senza uguali, non il più grande vino dolce che esiste al mondo, ma “il più grande bianco” e basta. Christian Roger lo ha definito così nella frase di apertura della serata, completandola immediatamente c on “l'espressività di Yquem, il carattere dell'annata, si mostrano pienamente solo dopo almeno 30 anni”. Da giovani, con un concetto del tutto relativo di questo termine, è in gran parte la botrytis a dettare le dinamiche aromatiche. Lustro dopo lustro magicamente si trasforma, legandosi sempre più alle origini, su un ventaglio di millesimi che ne ha coperti ben 45, in quella sala abbiamo vissuto questa esperienza direttamente sui nostri sensi. L'evoluzione che in altri vini si misura in anni, in Yquem evolve almeno un ordine di grandezza più lentamente. Palesemente riduttivo considerarlo un vino dolce, dentro porta un mo

Da Duline nel mondo – Cantina del 25 (Carpi, 31/05/2018)

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Finalmente trovo il tempo per mettere ordine nei ricordi di quella serata, nonostante siano passati quasi due mesi, momenti e parole sono ancora scolpite nella memoria. Chiamarla degustazione sarebbe improprio e riduttivo, piuttosto un momento di unione, un incontro fra amici, assaggi raccordati da tante letture di diverso genere prima di introdurre i brani dal meraviglioso libro di Simonetta Lorigliola. Mi sono innamorato dei vini di Federica e Lorenzo prima ancora di averli sentiti, divorando pagina su pagina di 📖 " É un vino paesaggio", a poco a poco mi si è spalancato davanti un mondo, sono crollate certezze, altre si sono concretizzate, ho desiderato assaggiare ogni bottiglia frutto del lavoro a Duline e Ronco Pitotti. E se anche adesso li ho portati alle labbra sono ancora più conscio di non aver in realtà sentito nulla, solo attimi fissato nel tempo. In ogni stagione un'annata diversa viene accompagnata in bottiglia, differente nella propria, un