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Visualizzazione dei post da luglio, 2019

🍷 Brocard Pierre - Champagne Tradition Brut d'Asseblage N.V.

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🍇 80% Pinot Noir, 10% Chardonnay, 10% Pinot Blanc Certo... non è uno Champagne dalla complessità straordinaria, ma nel suo essere senza fronzoli è nitido, coerente e definito. Il concetto che mette a fuoco è la freschezza nei profumi e il sale all'assaggio, nel mezzo un raccordo di dolcezza e una bollicina appena sopra le righe. Aromi colorati di arancio e in verde, le proporzioni si invertono passando dal naso alla bocca, dove spunta anche qualcosa di rosso. Nella chiusura è magistrale, inaspettatamente lungo per un vino di ingresso. Mi piace il "Côte des Bar" messo con orgoglio in etichetta, ancora di più l'ironico "mais aussi, 20% de TVA" sul retro. Lo ricordavo anche in qualche vecchia bottiglia di Anne Gros.

🍷 López de Heredia – Viña Tondonia Reserva 2001

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🍇 70% Tempranillo, 20% Garnacho, 10% Graciano y Mazuelo - 13% Austero, poco concessivo, un vino che non ostenta la fragranza dei petali campestri e frutti croccanti, piuttosto racconta un mondo antico, aspro, abbagliante di sole, dove l'arancio è candito e il mirtillo in confettura, c'è la terra, rossa e riarsa, il cuoio, solo per un attimo un getto di fiori bluastri, poi menta ed eucalipto. Quello che arriva alle labbra è un sorso vellutato, ancora increspato da una freschezza ferrosa e agrumata, anima complice di un tannino fibroso. Porta anche calore mentre scende lungo la gola, ma poi è la spezia pungente e ancora il frutto, che lo sostengono nel rendersi vivo e piacevole. Maggiorenne come Arianna, tenuti benissimo...

Sancerre & Pouilly-Fumé (ONAV Modena, 09/07/2019)

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Quando penso al Sauvignon della Loira d'istinto mi viene in mente per primo il Sancerre, mi ci vuole un attimo di concentrazione per ricordare che c'è un polo di pari grandezza nella vicina Pouilly, l'una di fronte all'altra. Strana questa asimmetria, quando ero ancora dall'altra parte dei banchi di scuola succedeva proprio il contrario. Paradossale in molti aspetti, perché so bene come la vera rinascita di questi territori nasca proprio da quel lato del fiume, con lo scomparso Didier Dagueneau e il suo silex. Sarà l'effetto della mia storia personale di assaggi, forse anche per i nomi così risonanti dei cru della riva sinistra... oltre a Sancerre, vengono Bué, Chevignol, vigne leggendarie come Les Monts Damnés, Ch ê ne Marchand, Grand Chemarin, Clos de la Poussie, di quello che sta dall'altra parte ammetto di conoscere poco. Terreni diversi ma nemmeno così distinti, non c'è un'unicità che caratterizzi le due denominazione,

Bianchi del Rodano (Onav Bologna, 02/07/2019)

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Un paesaggio lunare, arido, riarso dal sole, bianco e grigio abbaglianti, questo raccontano le immagini dei terrazzamenti del Rodano. Muretti dalle geometrie sinuose ad assecondare i ripidi pendii, appena quei 2 o 3 filari di viti, foglie ostentatamente verdi come risaltano come unica concessione alla vegetazione. Regione poco conosciuta già per i rossi, là dove lo Syrah raggiunge punte di eleganza inattese, a maggior ragione nei bianchi, di fatto quello che potrebbe essere una domanda all'esame da sommelier per dar soddisfazione al candidato o rendergli manifesta quanto sia debole la sua preparazione. Originale dedicare una degustazione proprio a questi vini, personalmente ne avevo assaggiati davvero pochissimi, un'occasione speciale per illuminare un angolo buio. Serata iniziata in un'atmosfera un po' surreale per ovvi motivi, ma nel complesso trascorsa tra contenuti e vini per cui è valsa la pena spostarsi fino a Bologna. Accompagnati dall