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Visualizzazione dei post da settembre, 2012

Juvé y Camps – Brut Nature Gran Reserva "Reserva de la Familia" 2008

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Macabeo, Xarel·lo, Parellada... e Chardonnay – 12% Così come per alcuni Champagne, la bottiglie designate come Riserva di Famiglia , vengono ancora imbottigliate con il tradizione ferretto al posto della gabbietta. Lo fa anche Cavicchioli con il "Vecchia Modena", ma non é proprio la stessa cosa... La graffetta mi mette sempre in difficoltà perché non ho ancora trovato un modo elegante per toglierla, ma in qualche modo mi arrangio. Superato l'inconveniente, nel bicchiere é veramente uno spettacolo per gli occhi. Paglierino luminoso, con una profondità di colore, anche un pò unusuale per un Metodo Classico. Inclinato il calice da degustazione, manda dei riflessi quasi metallici. Le catene di bollicine sono lunghe, abbondanti e non accennano a diminuire lasciando riposare il vino nel bicchiere. Nei profumi mi colpisce subito la frutta, decisamente dolce, gialla e succosa, matura al punto giusto, con albicocca e mango ben delineati. Que

Weingut Niklas – AA "Mondevinum" 2006 ...AGAIN...

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60% Pinot Bianco, 30% Sauvignon, 10% Chardonnay – 13.5% Ritorno su questo vino, di cui avevo già trascritto la degustazione. Un vino che avevo atteso per tanti anni, che mi aveva ripagato del tanto aspettare e di cui, allora, mi erano ancora rimaste ben 3 bottiglie. La seconda che ho aperto, non era come la precedente. La freschezza solo un pallido ricordo, un vino sul viale del tramonto. Ho pensato di essermi sbagliato, che con la prima bottiglia mi fossi fatto prendere dal desiderio di aver custodito un piccolo tesoro, di aver ingannato i sensi con la speranza di non aver buttato via il tempo. Ho dubitato... di me e del vino. Nell'indecisione di cosa bere stasera, certo di aver ormai atteso troppo, di non aver nulla da perdere, ho aperto una terza bottiglia. Stupore, gioia, felicità in rapida successione. Di nuovo Lui, il grande vino é tornato, il tempo é stato sconfitto. L'intruso era la seconda bottiglia, non la prima. Un tap

Pfannenstielhof – AA Santa Maddalena Classico 2011

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95% Schiava, 5% Lagrein – 13% Chi ama l'Alto Adige e i suoi vini, non può essere indifferente al fascino della Schiave, per certi aspetti il brutto anatroccolo della viticultura altoatesina. Per voler bene al Santa Maddalena Classico di Pfannenstielhof, non bisogna fare una grandissimo sforzo. Un produttore arrivato relativamente tardi a proporsi con una propria etichetta sul mercato, ma ormai da alcuni anni un punto di riferimento per la Schiava. In generale il colore rosso del Santa Maddalena é fra i più belli che esistano, per trasparenza e luminosità. Se la gioca con il Pinot Nero da cui si distingue per la tonalità. Il Santa Maddalena di Pfannenstielhof é un rubino di grande trasparenza, con un bordo porpora. Visto nel suo insieme, mentre lo si versa o osservando il bicchiere all'altezza degli occhi, é un perfetto color amarena dal ritorno di luce che lo fa sembrare un cristallo. Facendolo muovere nel bicchiere, senza avvicinarlo al naso

Azienda Agricola Mola – Elba Rosso "Gelsarello" 2008

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Sangiovese, Cabernet Sauvignon – 13% Rosso ematico con un bordo appena granato. Colore un pò spento, movimento compatto e rotazione lenta. Il fruttato é dominante, già verso la confettura, in parte frutti di bosco e in parte arancia rossa. Forse c'é anche un filo di volatile. Seguono le spezie dolci, cannella, carruba, mallo di noce poi profumi più amari, di liquerizia e grafite. Al gusto risulta piacevolmente fresco, purtroppo il sapore é poco definito, appena agrumato. Una punta di sapidità, tannini appena accennati, alcol non invasivo. Ha una struttura garbata, ne risulta un bicchiere poco impegnatico. Un vino nel complesso fatto bene, ma che non si fissa nella memoria. Potrebbe valere circa 78 punti. Non ho idea di quanto costi, anche questa bottiglia mi é stata regalata.

Azienda Agricola Montefabbrello – Elba Ansonica 2011

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90% Ansonica, 10% Trebbiano Toscano – 13.5% Etichetta decisamente "vintage" che lascia pensare ad una vera produzione artigianale. E un pò "contadino", inteso nel senso positivo del termine, lo é davvero, nei colori, nei profumi e nel gusto. Piacevole, ma anche semplice. Sicuramente le uve sono state raccolte ben mature, forse anche con una leggera sovramaturazione. Un clima come quello del 2011 non é stato facile da gestire in tutta Italia e a maggior ragione per i piccoli produttori. Il colore é dorato, i profumi ricordano la frutta gialla matura, senza difetti ma semplice. Così come veloce é anche il passaggio in bocca, con un finale leggermente acquoso. Direi 76 punti.  Non conosco il prezzo perché la bottiglia mi é stata regalata. Cercando un pò di informazioni in giro ho letto che si tratta di una piccola azienda agrituristica. L'uva viene pressato in modo naturale , cioé con i piedi, e poi vi

Weingut Stroblhof – AA Chardonnay "Schwarzhaus" 2011

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100% Chardonnay – 13.5% Sono stato indeciso se trascrivere o meno questa degustazione, perché non mi sono trovato davanti al vino che mi aspettavo. Ma non sarebbe stato un atteggiamento coerente. Lo Schwarzhaus me lo ricordo come un vino contraddittorio: lo a pochi mesi dall'imbottigliamento, quando é giovane, e non ti dice nulla. Poi te ne scordi una bottiglia in cantina, aspetti ad aprirla, e dopo un anno ti trovi davanti ad un vino di grande eleganza. Con il 2011 mi sono preso tutto questo tempo, proprio perché mi ricordavo le esperienze passate, ma evidentemente non é bastato. Nei colori, nella loro vivacità, é ancora un vino giovanissimo, bello e perfetto. I profumi sono delicati, su toni semplici di frutta e fiori. In bocca é decisamente un gradino sopra, esprime freschezza e sapidità, risulta equilibrato e facile da bere. Forse "troppo facile"... gli manca quel non so che per fissarsi definitivamente nella memori

Il vino che ho vendemmiato Io – Vendemmia 2011

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100% Pignoletto – 13.5% (?) Anche quest'anno, come impegno morale nella mia attività di Sommelier, sono andato a vendemmiare la vigna di un mio amico. La solita gran fatica, che serve a ricordarmi che il vino non é solo stappare bottiglie, colori, profumi, aromi, amici, divertimento, ecc. Quest'anno la vendemmia è stata un disastro, come qualità e quantità: magari prima o poi pubblicherò qualche foto. É anche stata l'occasione per ritirare il giusto compenso della fatica del passato: 4 bottiglie fatte con l'uva raccolta nel 2011 e 2 di quella del 2010, la miglior vendemmia che mi ricordi. Il " mio vino " 2011 ha un colore paglierino intenso, con delle sfumature che virano verso il dorato. In questo si riconosce la mano dell'enologo, che é uno dei migliori dei Colli Bolognesi. I suo vini sono così: intensi e ricchi. La luce nel bicchiere é bella, piena, anche se non vivissima, il movimento denuncia estratto

Weingut Niedermayr – Südtiroler Sauvignon "Naun" 2011

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100% Sauvignon – 13.5% Mi viene naturale associare a certi vini un colore, e nel caso del Sauvignon non poteva essere che il verde . Il "Naun" di Niedermayr lo é davvero nel colore, vivace, vitale e con una luce "quasi" propria. Sono verdi anche i profumi,legati strettamente al mondo vegetale. Il varietale del vitigno si esprime nelle sue forme più eleganti con menta, sanbuco in fiore e ortica resi più dolci da sensazioni di frutta bianca. In bocca, però, quello che stava per diventare un idilio purtroppo si rompe. Ha sì una buona freschezza, ma mantiene per poco tempo la pienezza di gusto e chiude con un amarognolo più avvertibile del lecito. Strano, e davvero un peccato, perché allora, nonostante all'inizio mi sia proprio piaciuto, non posso assegnargli più di 80 punti. Mi ha anche lasciato perplesso aver trovato un tappo in coglomerato in una bottiglia che appartiene alla linea aziendale dei cru. Psicolog