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Visualizzazione dei post da settembre, 2018

Serata Krug Ristorante Inkiostro (28/09/2018)

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Krug... solo il nome induce rispetto, forse persino timore, per tutta una serie di buoni motivi... esclusività, unicità nel carattere, blasone, la dynasty familiare, i leggendari Clos, non ultima la quotazione delle bottiglie, che seppur più che giustificata, non le rende certo accessibili con leggerezza. Poterne assaggiare ben quattro espressioni tutte insieme è stata una di quelle occasioni da cogliere al volo, per avere la definitiva conferma nella percezione della cifra stilistica, per cogliere quelle differenze che assaggi separati da mesi non potranno mai definire. Due diverse edizioni della Grande Cuvée, la loro controparte Rosé, il millesimato 2004, così potenzialmente diversi per natura, assemblaggio, ambizione, orizzonte temporale. Alla prova dei fatti, invece, molto più vicini di quanto non ci si potesse aspettare. Un'anima plasmata dalla stessa filosofia, nel come la bollicina anima questo liquido dalle sfumature profonde e antiche, per l&#

Tutto cambia, l'uomo resta – I vini di Paolo Babini al 25 di Carpi (25/01/2017)

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Ad un certo punto è diventata la battuta della serata "Jean Paul caspita che bottiglia, ne hai ancora?", "eh no... di questo ne sono rimaste solo 6 bottiglie". Siamo stati fortunati, davvero, a poter sentire, o meglio seguire, o più precisamente scoprire, la storia enologica di “Vigne dei Boschi” degli ultimi 15 anni. Una storia che parla di vitigni internazionali, di spumanti, di rifermentazioni in bottiglia, di affinamento sotto la flor, di vin doux naturel, di vini che c'erano e ora non ci sono più, di vini che erano in un modo e ora son diversi, di altri che ci sono e magari non ci saranno.  Quasi 20 anni di sperimentazione, ma sempre lo stesso uomo, una sola filosofia un preciso filo conduttore che ha allacciato le 22 bottiglie che abbiamo sentito e condiviso, in una splendida sera al “25” di Carpi. Vino che giocano sulla competizione fra la mineralità del terreno e la freschezza inaspettata del clima dell'alta Valle del

Armando Castagno - “Castellina, Il Baricentro del Chianti Classico” (01/09/2018)

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“Castellina, Il Baricentro del Chianti Classico”... così era intitolato il seminario con cui Armando ha aperto le degustazioni dei “I 3 giorni di Sangiovese 2018” a Rocca delle Caminate, nostalgica residenza dominante su Predappio e, in realtà, sull'intera Romagna.  Un pomeriggio che partendo dal sole d'estate si è chiuso spalancando le porte alle piogge d'autunno, il rumore dell'acqua battente, l'aria fredda che filtrava pungente dalle finestre della sala. Ce ne siamo accorti solo alla fine, presi dal racconto e dagli assaggi.  “Baricentro” per la posizione geografica, per le altezze comprese fra la pianura e l'alta collina, per una geologia di terreni che accoglie tutti i sottosuoli del Chianti, per l'espressione dei vini che racchiude almeno un poco di tutte le caratteristiche salienti dei comuni vicini, amalgamandole senza enfatizzarne alcuna.  Albarese, Formazione di Sillano, Argille Azzurre si alternano senza criterio per un caos di mo