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Visualizzazione dei post da novembre, 2012

Domaine Guy Robin – Chablis "Vieilles Vignes" 2010

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100% Chardonnay – 12.5% Paglierino scarico di colore, non ha una luce pura da cristallo e questo mi ha un pò stupito. Mi sarei aspettato qualcosa di più da un vino del freddo, ma tutto sommato potrebbe significare che non ci sono andati giù pesante con la filtratura. Ruotando il bicchiere mostra una consistenza intermedia, d'altronde, la scala dei cru di Chablis, dovrà pur significare qualcosa... Con i profumi, diventiamo già più amici. Frutta matura, sotto forma di ananas e agrumi, albicocca ma anche frutta secca, espressa come mandorla e nocciola. Poi spezie, quasi riconosco una traccia di Botrytis, che potrebbe anche essere visto l'andamento dell'annata, e un aroma che ricorda quasi il passaggio in legno. Ma questo Chablis é vinificato ed elevato completamente in acciaio, quindi in realtà é proprio lo Chardonnay che esprire i suoi tratti burrosi e vanigliati. In bocca dimostra, allo stesso tempo, una buona freschezza e un s

Sektkellerei Sebastian Stocker - Extra Brut Riserva 2003

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33% Chardonnay, 33% Pinot Bianco, 33% Sauvignon - 12% Fa sorridere constatare che sia, dal punto di vista della legge, praticamente un vino da tavola . Mi viene da pensare "come il Sassicaia quando é nato" con tutto il rispetto per... lo spumante di Stocker. Prodotto in poche migliaia di bottiglie contro un vino esaltato, giustamente, dalla critica di cui se ne fanno appena 200.000 bottiglie all'anno. Anche quest'anno butta bene, perché per il mio compleanno posso ancora concedermene una bottiglia, identica a quella dell'anno passato e identica a quella che potrò aprire anche il prossimo anno. Non ho voglia di fare una vera e propria degustazione in cui potrei parlare ad esempio del perlage, senza un'ombra di cedimento a quasi 10 anni dalla vendemmia. Potrei osservare che le collarette , che all' É cole ci hanno insegnato ad osservare in fretta perché svaniscono subito, nella mia fl ûte é rimasta per diversi minuti. Potrei

Didier Herbert – Champagne Mailly Grand Cru Brut n.m.

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65% Pinot Noir, 35% Chardonnay – 12% Indubbiamente color champagne , di verdolino non ce n'é nemmeno l'ombra. Appena versato ha riempito il bicchiere con una bella spuma, lasciando un perlage puntiforme e appena timido. Il profumo ricorda la crosta di pane ed é orientato verso la frutta rossa, la prugna gialla e l'albicocca. L'agrumato, imposto dalla maggioranza di Pinot Nero, si esprime con un ricordo di arancia. Anche al gusto, che inizia con una bella sensazione cremosa di anidride carbonica, ritorna una frutta che ha lo stesso colore dei profumi. Complessivamente é decisamente piacevole, ma sembra quasi un esercizio tecnico e manca un filo di sfaccettature. Ha tutto quello che serve in equilibrio, freschezza e incisività però finisce in fretta. Una nota, magari appena stonata, ma fuori dal coro l'avrebbe impreziosito creando interesse. Per essere uno Champagne, mi fermo con il voto a 84 punti. Prezzo incog

Az. Agr. Torricella – Colli Bolognesi Sauvignon "Mastronicola" 2011

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100% Sauvignon – 13.5% Una bottiglia che mi ha regalato Alessandro Bartolini, quando ci siamo incontrati in occasione della vendemmia presso un comune amico. Paglierino puro, nessuna traccia verdolina nonostante il millesimo recente, grande luce e colore pieno. Rotazione lenta, imbuto profondo, denuncia ricchezza di materia e alcol importante. Primi profumi di scorza di agrumi e di menta, gli danno grande freschezza, poi pesca bianca, ananas ancora da maturare e uva spina. Non ha un varietale spinto, ricorda senza ombra di dubbio più la frutta che non il mondo vegetale. Gli aromi tipici del Sauvignon si esprimono con maggior forza in bocca, accompagnato da un sorso pieno e allo stesso tempo ancora sapido e rinfrescante. Ha un gusto che strizza l'occhio alla Francia, da cui rimane distante per la potenza e la morbidezza data dai suoi 13.5% di alcol. Clima più caldo e maturazioni più veloci, non c'é nulla da fare, ma veramente un bel

Domaine de l'Ocre Rouge – Vin de France "La Perle" 2009

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66% Chardonnay, 34% Pinot Noir – 12.5% Un piccolo metodo classico, con rifermentazione in bottiglia ottenuta per aggiunta di mosto fresco al vino base. La tonalità é intermedia fra il paglierino pieno e il dorato, probabilmente le uve sono state raccolte ben mature. Mi ricorda per certi versi, il colore di alcuni vini frizzanti dei Colli Bolognesi. Ma la similitudine si ferma qui... Ha una bella spuma e un perlage di qualità, se non é così diffuso ha però bollicine minute che rimangono a lungo nel bicchiere. I profumi sono dolci, di frutta ben matura e forse anche un poco oltre.  Mi pare di notare anche una leggera traccia di ossidazione talmente velata da non disturbare. Mela gialla, albicocca disidratata, nocciola, liquerizia e scorza di agrumi caramellata precedono fiori gialli e una pennellata di spezie dolci. In bocca é cremoso, avvolgente, quasi dolce all'inizio e appena ammandorlato nel finale. Mi colpisce per la sua fine

Kellerai Kaltern – AA Gewürztraminer "Campaner" 2008

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100% Gewürztraminer – 14.5% Mentre tolgo il tappo dalla bottiglia comincio già a sentire il profumo di rosa. Nel bicchiere ha la classica luce calda e profonda che ci si aspetta da un Gew ü rztraminer, pur rimanendendo vivace e splendida. Il primo odore é il fruttato di litchi, la rosa gialla dopo la prima esplosione é più tenue, poi seguono in scia gli aromi minerali, salati, e la frutta a pasta gialla e tropicale ben matura. Albicocca e melone bianco sono ben definiti. In bocca ha naturalmente un attacco avvolgente, con un'impressione quasi dolce per l'azione sinergica di alcol e morbidezza. Lo zucchero residuo é ben al di sotto di tanti altri Gew ü rztraminer dell'Alto Adige. A tutto questo si oppone una salinità quasi piccante che, al di fuori della degustazione, se lo si accompagna al vino diventa ancora più evidente. La freschezza é inferiore, e sul finale di bocca il vino scalda inevitabilmente il palato dimostrando tutti

Haderburg – Südtiroler Sekt Brut Ris. Hausmannhof 1997

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100% Chardonnay – 12.5% Ho aperto la bottiglia il lunedì sera, in coda ad un servizio ai corsi, per sentirla in compagnia dei colleghi. Purtroppo, come si può vedere dalla foto, il tappo era ormai al limite. Pur non avendo perso del tutto l'anidride carbonica, quello che abbiamo sentito insieme, era comunque un gran Metodo Classico, ma sicuramente in fase calante. Ne ho comunque un bel ricordo, ma non così nitido da poter trascrivere gli appunti di degustazione. L'impressione che mi é rimasta più viva delle sensazioni avute é che, come spesso accade con i Metodo Classico Italiani, questa bottiglia era prima di tutto un vin o e poi spumant e . Nello Champagne, non é così... La bottiglia non era andata completamente finita, ne era rimasta circa 1/3, e quando l'avevo accuratamente tappata e messa in frigo. Quando dopo 2 giorni l'ho ripresa per degustarla con calma, ormai anche l'ultima traccia di perlage se n'era andata. Me

Torricella – Colli Bolognesi Clas. Pignoletto "Lefisio" 2011

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100% Pignoletto – 13.5% Un bel paglierino pieno, talmente profondo che da quasi l'impressione di tingersi di dorato. Un vino che appare ricco anche dal movimento, lento e importante, con cui risponde alla rotazione del bicchiere. I primi profumi ricordano la frutta gialla matura, in particolare pesca ed ananas, e fiori freschi dello stesso colore. E' un naso dolce, ma con un guizzo di freschezza e un lieve sottofondo minerale. Anche in bocca stupisce per una freschezza quasi inattesa, che all'inizio tiene ben nascosto il calore dell'alcol di emergere. Un sorso pieno e ricco di sapore, dolce e di buona acidità allo stesso tempo. Mi viene naturale pensare al succo di ananas. Sul finale i 13.5% si sentono tutti, con in generale  una persistenza corretta, senza esagerare. Un Pignoletto potente, ben maturo, da spendere in abbinamento anche se, bevuto in compagnia, si finisce la bottiglia senza accorgersene. Tra l'altro, un gradit

Hirschhorner Hof – Deutscher Sekt Riesling Brut 2008

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100% Riesling – 11.5 % Il colore é bellissimo, così come il perlage. E' un giallo tenue con sfumature verdoline, brillante, con tante bollicine minute, che anche dopo diversi minuti continuano ostinatamente a percorrere tutta la lunghezza del bicchiere. Sui profumi, però, comincia la mancanza di sintonia. Ha una fragranza di fiori e frutta bianca, esprime con forza una piena giovinezza, però, nel sottofondo, emerge quella nota intermedia fra il muschio bianco e le erbe aromatiche che non riesco proprio a farmi piacere negli spumanti. Inevitabilmente, trovo che faccia perdere al vino in eleganza, lo rende alieno rispetto ai sentori tipici da Chardonnay e dai Pinot. In bocca l'attacco dell'anidride carbonica é pungente, seguita da una piacevole nota fresca, che tuttavia non riesce a mascherare una evidente punta di dolcezza. Non si può certo dire che non abbia equilibrio, ma gli manca un filo in più di spinta alcolica a cui cercano di sopperire,