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Visualizzazione dei post da aprile, 2012

Raymont Laurent - Champagne Blanc de Noirs Non Dosé 1999

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100 Pinot Nero – 12% É buffo trovare la scritta "Brut" sull' habillage della bottiglia, mentre un piccola etichetta sul collo riporta "Non Dosé". Ma é un contraddizione solo apparente, visto che "Brut" indica meno di 12 g/l di dosaggio, e "0" é comunque meno di 12 g/l. 13 anni dalla vendemmia e solo uve nere: mi aspettavo un colore con sfumature ormai dorate e invece... A insegnarmi, una volta di più, che con il vino non c'é mai nulla di scontato, mi ritrovo nella fl û te uno Champagne dalla magnifica veste paglierina. E dovessi proprio battezzare un possibile riflesso, sarei costretto a scegliere il verdolino... Il perlage é semplicemente magnifico. Rende il bicchiere un ribollire di minuscole bollicine, che dalla base del bicchiere vanno ad increspare la superficie del liquido. Per una serie di incastri ho terminato la bottiglia dopo 5 giorni dall'apertura e lo Champagne rimasto aveva

Heinrich Basten – Mosel Ellenzer Goldbäumchen Riesling 2009

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100% Riesling – 10.5% Da un Riesling della Mosella mi aspetto sempre un aspetto che vada al di là della normale limpidezza, intermedia fra il giallo pallido e il verdolino, che trovo in questo vino. Il movimento nel bicchiere é agile, senza pesantezza, ma su questo punto siamo invece nella tipicità del vitigno. I profumi sono vegetali e fruttati, uno strano mix di frutta non ancora matura con una punta dolce che richiama il melone e la pesca gialla. Gli aromi tipici del Riesling sono riconoscibili, anche se in modo non netto, per arrivare alla fine ad un profilo olfattivo pulito ma non accattivante. All'assaggio la dolcezza prende il sopravvento, appena stemperata da una buona freschezza, tanto da farlo assomigliare ad un succo di frutta. Sulla bilancia dell'equilibrio manca purtroppo il contributo della sapidità. La morbidezza si basa sull'impressione data dagli zuccheri residui ben avvertibili, che solo un'adeguata temperatur

Kaltern – A.A. Goldmuskateller "Campaner" 2010

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100% Moscato Giallo – 13% Il colore é un giallo scarico, con qualche venatura ancora verdolina, che tuttavia si fà notare per un bel ritorno di luce. Il movimento nel bicchiere lascia pensare ad un vino comunque ricco di sostanza, ma non é certamente pesante, altrimenti trattandosi di Moscato Giallo ci sarebbe stato da preoccuparsi. L'aroma dell'uva di origine é inconfondibile. Ad accompagnarlo seguono ricordi di cedro e un'indistinta sensazione dolce che mi porta immediatamente alla mente una della mie bibite preferite. Segue il mondo vegetale, che emerge sotto la forma di salvia e di ortica, poi altra frutta gialla ancora in maturazione e eleganti fiori bianchi su un sottofondo minerale. In bocca risulta di una certa morbidezza e ben equilibrato, con una totale assenza di zuccheri. Da un parte l'alcol, comunque avvertibile, e dall'altra l'ottima freschezza con il supporto della sapidità si bilanciano con uguale forza.

Cena di fine (mezzo?) corso 24 Aprile 2012

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Grazie al bell'affiatamento, nato con i ragazzi che hanno seguito le nostre Serate di Avvicinamento al Mondo del Vino, si é creata l'occasione di una bella serata in cui stare insieme e aprire qualche bella bottiglia. Il ristorante Casa Carati si é simpaticamente prestato quale sede per ospitare questa cena e ci ha gentilmente permesso di portare i vini da casa. Unico diritto di tappo: la possibilità di sentire insieme a Noi i vini che avevamo scelto per l'abbinamento, cosa che abbiamo fatto più che volentieri. Brindisi di apertura Guy Moussy – Champagne Grand Cru Cuvée Prestige – 12.5% accompagnato con: crostini di fegatini Conosco i vini di Moussy da diversi anni, sono prodotti di qualità ad un prezzo ancora accessibile, pur non avendo la complessità dei grandi Champagne sono indubbiamente rappresentativi di una zona e di un modo di intendere il gusto, senza compromessi per il mercato. Primo Piatto di Lenardo – Venezi

de Tarczal x MART – Trentino Superiore Marzemino d'Isera 2009

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100% Marzemino – 12.5% Ho acquistato questa bottiglia per 8.5 Euro presso il "Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto". Il Marzemino, ma nel corso dell'anno é prevista l'uscita anche di altri vini, é prodotto con un'etichetta speciale dall'azienda de Tarczal. Commemora i 10 anni di apertura del Mart, una struttura veramente bellissima, e sul prezzo di vendita il museo riceve 1 Euro di contributo. Il termine "superiore" legato ad un vino che ha appena il 12.5% di alcol mi fà un pò sorridere visto che ormai é ben difficile trovare prodotti che stiano al di sotto dei 13.5%. Tutto sommato meglio così, ogni tanto é piacevole bere "leggero". Nel bicchiere sfoggia un bel colore rubino con una trasparenza che é tipica di questo vitigno e di una macerazione breve. Si riconoscono facilmente profumi di frutti di bosco scuri, mora e mirtillo, uniti ad un elegante ricordo di violetta. Mi pare di avvertire anche un accenno di t

Luggin-Steffelehof – Dolomiti IGT Bianco "Odorus" 2010

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Guw ü rztraminer, Pinot Bianco – 13.5% Quando in Alto Adige mi trovo davanti ad una bottiglia di un piccolo produttore, che non ho mai visto prima, la guardo sempre con simpatia. E con l' Odorus si é trattato di un incontro veramente casuale... Dopo un cena in un piccolo ristorante di San Nicolò, nella parte alta di Caldaro, ho notato una porta a vetri illuminata sull'ingresso del punto vendita di una piccola osteria contadina. Fra i formaggi, il succo di mela, barattoli di confettura anche qualche bottiglia di vino. Ovviamente un Lago di Caldaro, un altro rosso da uve resistenti, il Regent, che non necessitano di trattamenti in vigna e questa cuvée bianca. A quel punto é iniziata la comica con il proprietario per capire con che vitigni era stata assemblata. Alla fine sono riuscito a concludere che si trattava di Pinot Bianco e Guw ü rztraminer, in vendita per 6.8 Euro a bottiglia. Devo essere onesto, ho subito pensato ad un vino marcato dei profumi del Guw ü rztrami

Domaine Alice Beaufort – "Le Petit Beaufort" Brut vin effervescent

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75% Pinot Nero , 25% Chardonnay - 11% E' un Rosé! Non me lo aspettavo proprio, anche perché non era indicato da nessuna parte. Estrazione minimale, fra il rosa tenue e la buccia di cipolla coronato da una spuma perfettamente candida. Sul fondo della bottiglia riposa una considerevole quantità di tartrati ad indicare che con ogni probailità, il "Petit Beaufort", non é stato sottoposto a stabilizzazione a freddo. Perlage minuto, la mano di famiglia non si smentisce, e una leggera velatura. Profumi minerali, o meglio quasi salmastri, ma anche cipria e frutti rossi in cui si riconoscono la ciliegia e la fragola. Non la fragolina di bosco, che ha un profilo più dolce, proprio la fragola che é decisamente più fresca. Si trovano ancora gli aromi dei lieviti, accompagnati da confettura di frutta rossa, ginger e scorza d'arancia. Aspettando qualche istante emerge il sottobosco, l'humus e poi una nota dolce che ricorda lo zucchero filato. Un arcobaleno di profumi

Casa Caterina – VSQ Brut Réserve 2003

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96% Pinot Nero, 4% Chardonnay – 12.5% Dalla retro-etichetta si legge anche Tiraggio 14/4/2004, Sboccatura 1/7/2011 quindi la bellezza di 87 mesi sui lieviti. Quello che invece non c'é scritto, da nessuna parte nemmeno in piccolo, é "contiene solfiti". All'inizio non ci avevo fatto caso, poi questa cosa mi ha colpito e mi é sembrata la più naturale del mondo. Da quelle poche ore che ho trascorso con Aurelio, a sentirlo parlare di vigneti, di territori, di vini e della sua filosofia di vita, non poteva che essere così. Per Del Bono, se lavori bene in vigna e in cantina, non c'é bisogno di solforosa, ma non é cosa da tutti. Apro questa bottiglia che ho acquistato sulla fiducia, forse l'unico suo prodotto che non ho sentito in cantina, e lo trovo dorato con sfumature decisamente ramate. Indubbiamente figlio di uve a bacca nera. Bollicine minute che salgono in lunghe catenelle, percorrendo tutta la fl û te, portano con se un look da Francia del Nord

Chartron-Trébuchet - Meursault 1er cru «Les Charmes» 2009

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100% Chardonnay - 13.5% Paglierino, profondo nel colore senza essere caldo, con luce viva e brillante appena venata di sfumature verdoline. Consistenza importante, che si concretizza con lacrime fitte dalla discesa lenta. Naso che si propone fruttato di agrumi, cedro e citronella, freschi, piacevoli e intensi a cui seguono, sempre nella stessa categoria, ananas, pesca e una bellissima albicocca, perfettamente riconoscibile. Si avverte una leggera pungenza speziata che ricorda il pepe bianco Mano a mano che il vino si apre, a poco più di 2 anni dalla vendemmia é anagraficamente giovanissimo, la freschezza dei profumi diventa ancora più marcata tanto da ricordare anche l'uva spina e, appena appena, il ginger. Gli aromi del legno sono delicati, ben dosati, e per nulla invadenti tanto da ricordare più il cioccolato bianco che non la vaniglia. Il profilo olfattivo é completato da fiori gialli e una mineralità di pietra scaldata dal sole. In bocca si conferma rinfrescante, dotat