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Visualizzazione dei post da novembre, 2011

René Collard - Champagne Carte d'Or 1976

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100% Pinot Meunier - 12%   Non mi sono sbagliato, é proprio un 1976, con sboccatura, almeno teoricamente, del 2010 per un totale di 34 anni sui lieviti. Confesso il timore di quando ho aperto la bottiglia e mi accingevo a versare lo Champagne nel bicchiere: di che colore sarebbe stato? Ho tirato un sospiro di sollievo quando ho visto un colore miele, con appena qualche lampo di ambra, ma soprattutto la grande vitalità che lo faceva brillare di luce propria. Bollicine a "punta di spillo", forse non abbondanti, ma con una persistenza senza tema di confronti. L'ho lasciato riposare nella fl û te per 15 minuti, per dare tempo ai profumi di liberarsi, e le bollicine erano ancora lì, inesorabili, in piccole catenelle a risalire fino alla superficie. Uguali, immutabili anche dopo mezz'ora. Naso all'inizio contratto, ma d'altronde é stato chiuso in bottiglia per più di 30 anni, principalmente di frutta secca, una leggera nota di ossidazione scomparsa dopo qualche

Michel Tixier - Champagne Premier-Cru Brut Rosé de Saignée

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100% Pinot Meunier - 12.5% Il Rosé é comunque una tipologia difficile. La maggior estrazione dalle bucce non favorisce, a priori, l'eleganza mentre i profumi tendono ad essere dominati dai frutti di bosco. E anche nello Champagne, da questo punto di vista, non fanno eccezione tanto che, per questa tipologia di vini, la distanza che i nostri Metodo Classico hanno da colmare é minore. Ma questo é un discorso con una valenza generale... Quando sentii la prima volta questo prodotto, casualmente in un'enoteca, rimasi colpito come uno dei migliori Rosé che abbia mai sentito. L'aspetto é splendido, un colore che ricorda una bibita all'amarena, ma intenso e profondo, con una schiuma iniziale perfettamente bianca e catenelle di bollicine piccole come la punta di uno spillo, che non si stancano di sprigionarsi dal fondo della flute. Aromi non particolarmente complessi, ma pulitissimi e netti, in cui prevale la frutta. In parte lampone e fragoline di bosco, ma anche pompelmo ro

Sebastian Stocker - Riserva Extra Brut 2003

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Sauvignon - Pinot Bianco - Chardonnay   Non occorrono tante parole per descrivere un grande vino a cominciare dal colore, paglierino pieno e brillante e dal perlage di una finezza e di una costanza che non teme confronti.   Al naso dategli tempo di esprimersi, dopo quasi 7 anni passati sui lieviti e attendete che la frutta, sempre diversa nel colore e nell'evoluzione, vi rapisca. Prima pesca gialla, albicocca e poi frutta secca e infine, se non é la stanchezza della giornata che mi abbaglia, sento anche una frutta rossa da melograno. Il tutto avvolto da una grande mineralità, all'inizio timida e poi che si porta in primo piano. All'assaggio, e questo fin da subito, é la quintessenza dell'equilibrio e della coerenza gusto-olfattiva. Gli anni gli hanno conferito morbidezza, ma la sapidità é lì, presente, anche se ben mascherata. Disperatamente lungo, questa é una netta eccellenza, almeno 91 . Per chi non conosce chi é e cosa ha fatto Sebastian Stocker, 2 bellissi

Garlider - A.A. Valle d'Isarco Gewurztraminer 2008

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100% Gewurztraminer - 14% Da quando Stroblhof ha espiantato la vigna che dava il "Pigeno" per mettere altro Pinot Nero, sono rimasti " orfano " del Gewurztraminer del mio " vino del cuore " e quindi negli ultimi anni ne ho sentiti diversi.  Senza essere ancora arrivato a determinare quale sia il degno successore. Questa bottiglia, in particolare, era nella mia cantinetta ormai da più di 1 anno. Nel bicchiere ha una bella profondità di colore, vivo e luminoso, ma anche caldo, senza avere ancora i toni del dorato. Mi fà pensare che le uve siano state raccolte già ben mature. I profumi sono senza ombra di dubbio di frutta gialla, matura e in parte tropicale: pesca in primo piano, un melone netto, ma anche mango e litchi. Infine una leggero sentore agrumato, mi verrebbe da dire di mandarino, che gli conferisce freschezza. Il floreale é il tipico varietale di rosa gialla, anche questa ben distinguibile. Non lo sento particolarmente speziato, questa caratter

Zollweghof - Vino da Tavola Bianco "Pfiffikus" 2010

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Fraueler e Versoaln - 12.5% Due delle varietà "dimenticate" dell'Alto Adige. Il Fraueler é stato recuperato negli ultimi anni da alcuni produttori, il Versoaln é lo stesso vitigno della vite più grande del monte che si trova a Castel Katzenzungen ( http://www.castel.katzenzungen.com/ita/wein.html). Si presenta di un giallo tenue, ma luminoso e vivace, con profumi semplici e gradevoli che richiamano inizialmente la mela verde, la susina e le erbe aromatiche. Dopo qualche minuto virano su note più dolci, come le foglie del the, a cui si aggiunge una leggera mineralità. All'assaggio l'alcol si avverte appena, mentre la sensazione principale é data dalla freschezza seguita dalla sapidità. Facile da bere, sicuramente non si tratta di un vino di impatto, ma é ben bilanciato e rimane con i suoi aromi per parecchi secondi. Per essere un prodotto biodinamico, con tanto di certificazione Demeter, di una piccolissima cantina mi stupisco di come sia veramente ben fatto. I

???? il vino che ho vendemmiato io 2010 ????

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Pignoletto 100% - 13% (?) Ogni anno, come presa di coscienza su come si produce il vino che poi noi Sommelier degustiamo, mi sono fatto l'obbligo di andare a vendemmiare da un collega che ha la fortuna di possedere una ventina di filari di Pignoletto in una posizione da urlo.   Io e altri suoi amici vendemmiamo, poi un professionista, ma uno veramente bravo, ne segue la vinificazione con la tecnologia di una moderna cantina. Il vino é destinato al consumo casalingo del mio collega oppure per uno stretto giro di conoscenti. La bottiglia degustata appartiene alla vendemmia 2010 che é stata la migliore, a giudicare dallo stato delle uve, fra quelle degli ultimi anni.   Già quando lo si versa nel bicchiere si vede che non é un " vino del contadino ", ma che dietro c'é la mano di uno che sa quello che sta facendo.   Limpido, di bella luminosità, un bel paglierino pieno con buona profondità di colore. Naso estremamente pulito e immediato che ricorda fiori e frutta

Vigneto San Vito - "Sui Lieviti" Colli Bolognesi DOC Pignoletto Frizzante 2010

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97% Pignoletto 3% Albana - 12.5% Confesso di aver sempre avuto una grande curiosità e un posto nel cuore per questa tipologia di vini così particolari nelle caratteristiche e anche così difficili da trovare. Probabilmente non arrivo a 10 assaggi nella mia vita mettendo insieme i Prosecchi, i Lambruschi "Ancestrali", il "Puro" di Movia  e una cosa che pochi in Italia hanno sentito: il Blatterle Sur Lie di Gummerrehof. Un genere che non "gira" molto, ma che é veramente affascinante. Già il colore é particolare, un giallo che ricorda un campo di grano prima della mietitura, con appena una velatura e una bella schiuma bianca che all'inizio si forma nel bicchiere. I profumi sono un vero camaleonte: i primi bicchieri versati hanno il tipico aroma di un metodo classico "giovane", con i lieviti che la fanno da padrone. E poi frutta, in maggioranza agrumi, e fiori bianchi freschi che ne fanno u n vino doppiamente fragrante, di gioventù e di crosta

Erben Burgermeister Lauer - Mosel-Saar-Ruwer - Neumagener Laudamusberg 1994 Riesling Spätlese

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100% Riesling - 8.5%   Non mi sono sbagliato, é un 1994, una bottiglia di 17 anni ancora perfettamente conservata. Per togliere il tappo ho usato questo simpatico tools, tecnicamente un cavatappi a lamelle che ha svolto il suo compito in modo impeccabile. Nel bicchiere mi sono trovato uno splendido liquido color oro-verde come solo le uve coltivate in vigneti posti molto a Nord sono capaci di regalare. In realtà un oro molto "giallo", con ancora nessun cedimento verso l'oro "antico". Ma sopratutto con una brillante luce propria, viva, scattante che mi ricordato quella di certi Moscati d'Asti. I profumi sono un'esplosione di mineralità che richiamano immediatamente l'ardesia bagnata e, of course, gli idrocarburi. Di seguito arrivano la frutta gialla matura, come l'ananas e la pesca, le erbe aromatiche con un sottofondo di fiori, anche questi gialli. Infine un tocco speziato, che ricorda qualcosa di dolce, come il miele d'acacia e, me lo sarò

GUMPHOF - Alto Adige Weissburgunder 2010

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100% Pinot Bianco - 13%   E' il Pinot Bianco "base" di Gumphof, non il "PRAESULIS". Si presenta di un paglierino puro, con appena qualche sfumatura verdolina. Luminoso nel bicchiere, ma non sfolgorante come capita con certi vini della Valle d'Isarco. Ma i profumi sono veramente eleganti, un netto richiamo agli agrumi, principalmente cedro, ma anche arancia e polpelmo sulla via della maturazione. Seguono distinte le erbe aromatiche, come il rosmarino, la menta e il timo e poi la mineralità che invece é Valle d'Isarco 100%. Praticamente un marchio di fabbrica, o meglio di "terreno". Quando lo si assaggia é appagante, un bicchiere ne chiama un altro perché l'alcol c'é, ma non é invasivo. E' invece estremamente morbido, ma al tempo stesso, per natura, in difetto di equilibrio con la sapidità che la fà decisamente da padrone accompagnata da una quasi scontata, per il territorio, freschezza. Probabilmente non arriverà mai al perfetto eq

Cinti Floriano "Ronco Antico" - Pinot Nero IGT 2007 (?)

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100% Pinot Nero - 14.5% (?) L'etichetta riporta "da uve stramature" ed é la seconda di 2 bottiglie che mi sono state praticamente regalate in cantina. Una sorta di "work in progress", non aveva ancora l'allestimento definitivo per cui manca la retro-etichetta con il titolo alcolometrico e tutto il resto. Nel bicchiere é di un bel rubino pieno, con qualche lievissimo riflesso granato. Una profondità di colore inusuale per un Pinot Nero, probabilmente giustificata dal fatto che é prodotto da uve stramature. Al naso le sensazioni principali sono di spezie, frutta e una leggera nota di tostatura che, per aver fatto 18 mesi in barrique, é stata assorbita molto bene. Si riconoscono le spezie dolci, come la cannella, ma anche liquerizia e cacao. Fra la frutta, decisamente surmatura, emergono la prugra secca, e confettura di mora e mirtillo. Ogni tanto, sopratutto dopo qualche minuto dall'apertura, viene fuori qualche nitido lampo di "Pinot nero&q