Domaine Anne Gros – Bourgogne Hautes-Côtes de Nuits AOC “Cuvée Marine” 2009

100% Chardonnay – 13%

Giovane ma profondo nel colore, come solo il passaggio in barrique può dare, così come gli ha dato una consistenza che si mostra tramite archetti fitti, lacrime che scendono lente, e movimento compatto nel bicchiere.

Profilo aromatico di frutta gialla e tropicale matura, tra cui pesca, albicocca, ananas e banana, spezie dolci (vaniglia) e cioccolato bianco.

Emergono a sprazzi note vivaci di agrumi ed erbe aromatiche (salvia) che rendono il profilo aromatico più fresco.

In bocca lo si percepisce inizialmente come un vino glicerico, morbido e avvolgente, il calore dell'alcol avvertibile.

Poi tutto cambia, dopo aver ben avvinato la bocca, la morbidezza del vino diventa meno evidente.

Comincia a sentirsi la sapidità, finché una freschezza agrumata prende infine il sopravvento e porta il vino ad un equilibrio quasi perfetto.

Un bel finale, di buona lunghezza, lascia in bocca un aroma di cedro.

Riportando il bicchiere al naso, dopo il lungo assaggio, i profumi agrumati sono diventati più evidenti, non solo lampi isolati, ma ormai in primo piano nel profilo olfattivo.

Una denominazione “base” della Borgogna, anche se di una grande produttrice, che un collega sommelier ha acquistato per me direttamente al Domaine per 13 Euro.

Non mi sento di dargli meno di 87 punti.

E se questo é, possiamo dirlo, “un prodotto base”, viene da chiedersi che senso abbia coltivare Chardonnay in altre zone del mondo.

La mia sfortuna, é che ora ne é rimasta una sola bottiglia, la sfortuna del mio amico, é che l'anno prossimo gli romperò le scatole per procurarmene altre.

Infine un particolare che mi ha colpito: tappo in sughero compatto lungo 5 cm per un vino da bere entro qualche anno... indica una grande cura per i propri prodotti, anche per quelli minori.


Commenti

  1. Sarà un piacere portartene qualcun'altra !
    Posso testimoniare che le cure e le attenzioni sono le stesse per tutti i vini: dai bourgogne regionali fino al Richebourg GC, cambia solo la percentuale di legno nuovo. Ma forse per una piccola realtà come quella di Anne Gros sarebbe più complicato e costoso tentare di differenziare le vinificazioni e le pratiche di cantina...

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