Sintonia... - Verticale Coulée de Serrant (24/10/2017)

Che serata incredibile!!! Per personaggi, vini, racconti, sogni e prima fra tutte, la compagnia.


Appena entrato nella sala, saputo che Stefano Bellotti avrebbe fatto la traduzione simultanea di Nicolas Joly, non sono riuscito a trattenere il sorriso. Una coppia dai presupposti esplosivi, potevano amplificare la propria tensione esoterica all'infinito, fare volano l'uno sull'altro, invece si sono “quasi” equilibrati.

Quasi... perché Joly è un vero e proprio fiume in piena, vulcanico, dogmatico, evocativo.

Stefano invece tranquillo, serio, compassato nel suo ruolo di voce narrante Italiana, quasi la nemesi del personaggio mistico ritratto in “Natural Resistance”. Mi ha fatto piacere stringergli la mano dopo quasi 10 anni, la mia iniziazione alla biodinamica é avvenuta proprio con Lui.

Nicolas è davvero un comunicatore affascinante, attitudine che forse gli viene dal passato vissuto nel mondo dell'alta finanza. Con le persone ci sa proprio fare, gentile, disponibile con tutti per una foto, una parola, un abbraccio.

Sincero e contento di poter raccontare la sua “visione”, ci ha parlato di legami invisibili fra terreno, pianta, i suoi frutti, l'aria, i gesti, i modi, fino a coinvolgere pianeti e sistema solare.

Se tutto quello che ha raccontato è vero, e Lui ci crede fermamente, allora perché non dovrebbe nascere una forte empatia fra il vino e la persona che lo ha accompagnato, mese dopo mese, anno dopo anno, fino alla bottiglia?

Non può essere che così... il questo modo il cerchio si chiude, solo assaporando il vino con chi lo ha reso tale si può entrare pienamente in sintonia con la sua vera natura. La prova evidente davanti a Noi, nei nostri 7 calici.

Conoscevo poco la Coulée de Serrant, qualche assaggio sporadico, non ero mai sceso tanto indietro nel tempo. Spesso si sente dire “non é più quella di una volta”. Potrebbe essere... ma forse la spiegazione è più semplice, e la vita insegna che spesso, pensando semplice, si arriva alla verità.

Nei vini di Joly è la stagione ad imporre nitidamente il suo segno, più del metodo e mille altre variabili, per via dell'estrema naturalità. Calore e la rotondità nelle annate calde, così frequenti in questo millennio, slanci altissimi in quelle più fresche. Questo ho visto, piuttosto del presunto declino...

Una verticale di assaggi straordinari, coinvolgente, integra e completa la 1987, appena di un millimetro sotto la 1995, uno splendido futuro aspetta la 2013, perfezione dal tocco freddo nella 2001, la 2002 una carezza appena più calda.

Su tutto altro registro 2009 e 2003, più ampie in spessore e dolcezza mantenendo tuttavia un loro equilibrio, perché dove non arriva l'acidità, è la mineralità salina a contrastare la morbidezza del sorso.

In comune fra tutte la tenuta nel tempo e il colore magnifico, un vero e proprio topazio che scorre nel calice, guizza e rimanda la luce come fosse lui stesso a crearla. Anche in questo, ovviamente, la stagione ha preteso di ricamare un'ultima firma nella sfumatura.


Se non mi arriverà una multa per l'accesso nella ZTL sarà stata la serata più che perfetta, altrimenti pazienza, sarà stata perfetta lo stesso. Un grazie a Giò, straordinaria compagna di degustazione e catalizzatore di entusiasmo, ho rivisto con piacere Roberta, Stefania e Alessandro.

Della serata porto a casa un passo avanti nella consapevolezza di un vino e di un mito, Nicolas Joly e la sua Coulée de Serrant. Conoscere serve a capire, capire porta ad amare.


🍷 Nicolas Joly – Clos de la Coulée de Serrant 2013

🍷 Nicolas Joly – Clos de la Coulée de Serrant 2009

🍷 Nicolas Joly – Clos de la Coulée de Serrant 2003

🍷 Nicolas Joly – Clos de la Coulée de Serrant 2002

🍷 Nicolas Joly – Clos de la Coulée de Serrant 2001

🍷 Nicolas Joly – Clos de la Coulée de Serrant 1995

🍷 Nicolas Joly – Clos de la Coulée de Serrant 1987

Al solito, la descrizione dei vini a parte, sotto la relativa foto. Grazie anche a Marco Passarelli per la pazienza e le foto.





🍷 Nicolas Joly – Clos de la Coulée de Serrant 2013

Dorato che si tinge di ricordi ramati. Profuma di aghi di pino e resina, porge una sensazione balsamica evidente, completata da nocciole tostate. Sorso esaltante, forse rimarrà il migliore della serata almeno in prospettiva, giocato sull'equilibrio fra freschezza e aromi di erbe aromatiche, decisa l'impressione minerale. Sul fondo del palato compare un leggero calore, ampiamente compensato dalle sensazioni fruttate. Nel corso della serata l'eleganza diventerà ancora più evidente, i profumi arricchiti dalla dolcezza di zucchero filato. Joly ha raccontato che si é trattato di un'annata senza Botrytis, quindi più semplice da gestire, diversamente bisogna far attenzione alla volatile.


🍷 Nicolas Joly – Clos de la Coulée de Serrant 2009

Dorato più intenso, un inizio di ambra. Naso dolce e jodato, ricorda la pesca matura, con una frazione di corteccia, sensazioni fumé, fiori intensamente gialli. Sorso morbido, dalla struttura avvolgente, dal gusto salino e speziato, ha spessore e offre calore, finale dalla morbidezza glicerica venata di liquirizia, evidente il minor slancio rispetto al precedente. Con i minuti la sensazione alcolica si enfatizzerà, lasciando emergere tocchi eterei di acetone. Annata definita classica.


🍷 Nicolas Joly – Clos de la Coulée de Serrant 2003

Si offre con sensazioni affumicate e di terra riarsa, il contatto con l'aria la renderà nei minuti decisamente salmastre, seguono zucchero caramellato, ricordi erbacei e resinosi, speziatura di tabacco. I toni fumé caratterizzano anche l'ingresso di bocca, dove riscalda e si offre con dolcezza sciroppata, finale burroso di cocco. Bottiglia che riflette l'annata torrida.


🍷 Nicolas Joly – Clos de la Coulée de Serrant 2002

Dorato intenso. I profumi giocano su impressioni di frutta macerata, brodo, eleganza floreale inaspettatamente freschissima. Stupore che continua in un primo sorso di agrumi canditi, che vira in pochi secondi verso una raffinata e inaspettata sinergia fra salinità e freschezza. Finale lunghissimo, su toni minerali e di piccolo frutto che si tinge meravigliosamente di rosso. Forse la miglior bocca sentita fino a questo punto della sequenza, risponde meglio delle altre al crescere temperatura, merito di equilibrio ed innata eleganza.


🍷 Nicolas Joly – Clos de la Coulée de Serrant 2001

Topazio splendente, punto centrale fra i colori della serata. Una meraviglia di ricordi ferrosi, profuma come l'aria di montagna dopo una pioggia d'estate, nettamente vicino alla roccia bagnata, in sottofondo una tenue dolcezza di crema. Cambia completamente registro all'assaggio, dove si presenta con uva passita e un'evidente punta di zafferano, sale il calore per poi aprirsi ad un finale di albicocca disidratata e zenzero. Ha il fascino dell'incongruenza, in questo una gran bottiglia. Col tempo ai profumi si aggiungeranno anche tartufo e fiori appassiti, dispiegando finalmente il respiro della Botrytis.


🍷 Nicolas Joly – Clos de la Coulée de Serrant 1995

Altro calice dalla natura marina, litoranea, jodata, con appena il soffio di violetta da grandissimo Bas Armagnac, risolta la fame d'aria si uniscono al coro agrumi canditi e qualche petalo appassito di fiori gialli. Il sorso invece arriva subito freschissimo, raffinatezza e volume che riescono inaspettatamente a convivere. Migliorerà disperatamente con il passare dei minuti, giocando sempre più la carta dell'eleganza. Bocca magnifica con appena qualche segno degli oltre 20 anni passati dalla vendemmia.


🍷 Nicolas Joly – Clos de la Coulée de Serrant 1987

Stupore! Il calice più antico é quello dalla luce più chiara, forse non arriva nemmeno alla sfumatura dorata. Un naso salino, dalla sensazione di ostrica, conchiglia, scoglio bagnato, refoli di pietra focaia fanno da contrasto da una dolcezza di pesca sciroppata, infine balsamico e resinoso. Ho scritto sul notes “in bocca questo non invecchia mai più!”, ho ancora nella mente quell'acidità fruttata da metodo classico, lunghissimo e netto il finale di cedro candito con appena un tocco delicato di camomilla. Bottiglia incredibile nella completezza e nel coinvolgimento dei sensi.





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