Champagne d'Elite ONAV – 11 Dicembre 2014

Davvero Champagne di Elite, una delle migliori degustazioni di bollicine a cui abbia mai partecipato, vino a temperatura ottimale, relazione leggera anche se in alcuni punti imprecisa.

Ma é il bello dell'atmosfera rilassata Onav, in cui mi trovo sempre molto bene.


Ci "stava" anche un Sauternes alla fine, come quando a casa di amici tiri fuori una bottiglia completamente fuori tema tanto per farsi un altro bicchiere insieme.


Ed é andata così...

Philippe Gonet – Blanc de Blancs Grand Cru "Roy Soleil"
100% Chardonnay


Da Le Mesnil-sur-Oger, uno dei luoghi di eccellenza dello Chardonnay, che nel bicchiere si concretizza in un giallo limone pieno, profondo, brillante di luce.
Già da questo é ovvio che abbia fatto un passaggio in legno.
Le bollicine, fitte e minute, popolano allegramente il bicchiere portando alle narici profumi di lieviti evoluti, crosta di pane, mandorla e frutta secca.
Uno Chardonnay burroso, reso finemente dolce da ricordi di ananas sciroppato e frutta tropicale matura.
Appena, appena vegetale...
Il sorso é avvolgente, con una lotta fra freschezza e sapidità in cui é quest'ultima, seppur di poco, ad avere la meglio.
Bolla pungente, trasmette un gusto iniziale di frutta secca che poi evolve prima in un succoso cedro maturo e poi, con la masticazione che esalta l'acidità, in arancia gialla.
Si allunga, in persistenza, fino a 87 punti, a bicchiere vuoto la polverosità del gesso é evidente.

Jacquesson – Cuvée 737 Extra Brut
43% Chardonnay, 27% Pinot Noir, 30% Pinot Meunier


Dosaggio a 3.5 g/l, base 2009, totale 30% di vini di riserva del 2008 e parte dell'assemblaggio di 735 e 736.
Una sfumatura di giallo che ha un'evidente concessione alla presenza di uve a bacca rossa, increspato da bollicine finissime, di una maestria che é quasi un marchio di fabbrica della Maison.
Il primo profumo é il gesso, nitido e che tinge di bianco, seguito da agrumi in maturazione, salinità e un tocco di erbe aromatiche che danno la sfumatura verde.
In bocca é sottile, con un'eleganza in punta di piedi, appena sussurrata con un filo di sapore di mirabelle e ribes rosso... anche la carbonica é decisamente pettinata.
Cade un pò in fretta negli aromi, é ancora gracile, meglio dell'assaggio di settembre ma nettamente in progressione, da aspettare.
Per ora si ferma a 86 punti.
Dal palco sento parlare di "profumi di caciotta"... stiamo scherzando.

Encry – Zèro Dosage Grand Cru "Grande Cuvée"
100% Chardonnay


Anche questo Champagne viene da Le Mesnil-sur-Oger, a dimostrare che, i fattori che possono fare la differenza, rispetto alla zone di orgine, possono essere tanti: posizione, assemblaggio di vigneti diversi, mano e stile della Maison.
Giallo pieno e di bella luce, ma bollicine che nella finezza scala decisamente rispetto ai precedenti (e ancor di più rispetto ai successivi).
Profumi apparentemente dolci, ma poi si concretizzano in una sensazione acerba, floreale e in parte nocciolata.
Scala anche di complessità.
Mi piace l'impatto in bocca della bolla vaporosa e delicata, di distende di lunghezza sapida che però sfocia in un finale appena amarognolo.
Manca di aromaticità, che invece ritrovo di cedro candito a bicchiere vuoto.
Vaso di coccio in mezzo a vaso di piombo, si ferma a 83 punti.
Personalmente ritengo che un minimo di dosaggio gli avrebbe dato spessore, equilibrio e poteva esaltarne i profumi, ma secondo il produttore va bene così.
Il vigneto, di 3 ettari, é in mezzo a quelli di Krug e Solon, a cui una volta si vendeva il mosto al miglior offerente.
Solo che poi Solon e Krug possono assemblarlo con altre 1000 fonti, in cui ognuna apporta il suo contributo.

Philipponnant – Clos des Goisses 2000
65% Pinot Noir, 35% Chardonnay


Ha la sfumatura della sabbia rossa, come si conviene all'alta percentuale di Pinot Noir, e ai quasi 13 anni trascorsi sui lieviti che hanno dato al perlage, una dimensione puntiforme.
Se osservo il bicchiere a distanza, sul banco dei produttori, l'immaginazione mi fa quasi cogliere un riflesso che arriva al limite dell'oro antico.
Naso che coniuga complessità e finezza, di frutta matura, budino alla crema caldo, ciambella appena sformata.
La dolcezza dei profumi si distende fino al cioccolato bianco, per poi regredire verso note più fresche, prima di erba eromatiche bagnate, anice e infine agli agrumi canditi.
Rapendoti i sensi in questo percorso...
In bocca la carbonica emulsiona lo spumante diventando vapore, freschissimo dopo così tanto tempo, quasi succinico, con aroma di anice.
Lunghissimo, arriva fino a 92 punti, é il Coup de Coeur della serata.
Me ne offrono un secondo bicchiere, faccio notare la cosa, ma visto che insistono lo prendo più che volentieri (grazie Davide)

Louis Roederer – Cristal 2006
60% Pinot Noir, 40% Chardonnay


Giallo in pienezza di colore, con sfumatura neutra... o meglio nessuna sfumatura.
Bollicina di buona finezza, paga anche il fatto di venire dopo il Clos des Goisses.
Gessoso nei profumi, in parte con sfumature verdi e acerbe, poi sfodera una bella pesca bianca e un floreale di biancospino.
Al gusto ha una bolla vaporosa e curata, una bella punta sapida, con ottima equilibrio nelle componenti "dure" del gusto.
Pungenza, freschezza e sapidità giocano la stessa partita, in sinergia con una piccola concessione al dosaggio nel finale.
Lunghezza fresca alla masticazione, non é un'esplosione di aromi, rimane su evidenza di limone e pompelmo.
Manca appena di carattere ma é fatto veramente bene, non si può mettere un 2006 dopo un 2000, per me vale almeno 87/88 punti.
Poi, che sappia io, il 2006 non é stata un'ottima annata come dicono i conduttori della serata.

Krug – Grande Cuvée Brut
Pinot Noir, Pinot Mounier, Chardonnay


La composizione della Grande Cuvée ha di per se poco senso, vista la complessità dell'assemblaggio poi... Krug é Krug, punto e basta.
Quasi un giallo pallido, il meno carico di tutti gli Champagne della serata, per questo riflette anche una minor luce, ma con bollicina finissima, unica.
Profumi dolci, di legno elegante e delicato, vaniglia, fette biscottate, cracker salati, fiori gialli e l'immancabile Mirabelle.
Non sai cos'é il profumo della Mirabelle se non hai mai sentito un Krug...
In bocca é di spessore aristocratico, con un'impressione iniziale di morbida dolcezza poi parte la salinità e infine arriva la freschezza sopra le righe del Krug che ti travolge.
Bolla che massaggia la lingua, perfetta, con una profondità infinita distesa totalmente in acidità fatta per sfidare il tempo.
Chiude con un ricordo di Bas Armagnac, tutto frutto di complessità sottile, che lo portano a 90 punti.

Chateau Pascuad Villefranche – Sauternes 1990
Muscadelle 1%, Sémillon 80%, Sauvignon gris 5%, Sauvignon Blanc 14%


Il produttore ci racconta che é stata un'annata eccezionale per concentrazione, ma difficile perché la muffa grigia aveva preso piede prima della muffa nobile, hanno dovuto fare 5 tries.
Secondo il produttore ha un colore fin troppo evoluto, mentre secondo me, che non me ne intendo, va anche bene.
Ambra luminoso, nei bicchieri lontani é quasi rosa.
Sfodera profumi di miele, mela cotogna, fumo, naturalmente zafferano, frutta secca e il "rancio" tipico del sauternes.
Al gusto ha comunque buona freschezza ed equilibrio con chiusura di caramella di orzo e un'ottima progressione sapida, al limite della punta salata.
Consistenza polverosa, particolare, che mi piace parecchio.
Mi é piaciuto chiudere con questo rassicurante vino dolce, che poi dolce non sembra, mi scappano di affetto 84 punti.



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