Degustazione alla cieca di Pinot Nero dell'Alto Adige 2009-2010
Degustazione
alla cieca di Pinot Nero... per la maggior parte 2010 e 2009, 2
grandi annate in Alto Adige, e qualche piccola concessione ad altre
zone e altri millesimi.
La
voglia di vedere se negli altri, alla cieca, ritrovo le stesse
sensazioni che ho sentito io, la prima volta davanti a questi vini.
Capire
se tutta una serie di commenti, sentiti in passato, e che mi hanno
lasciato perplesso, hanno una conferma nelle capacità di amici che
stimo.
E'
andata da manuale, su nomi che hanno già avuto conferme, e su altri
che stanno facendo davvero cose belle...
Zanotelli
- Trentino Doc Pinot Nero 2010
Sono
anni che lo aspetto, nei primi 2 é carico di legno in modo atroce,
ora lo sta finalmente smaltendo. Non sarà mai una cima, ma é un
vero e onesto piccolo Pinot Noir, ha un prezzo ragionevole. Davvero
un bel bere quotidiano.
Patrick
Uccelli – Vigneti delle Dolomiti IGT "XX" 2010
Parla
in gran parte l'affetto per questo ragazzo e per la sua filosofia. Un
naso un pò evoluto, maturo, al gusto invece ha un suo equilibrio e
una sua piacevolezza. Come altri vini di Patrick, ci giurerei che si
valorizza più in abbinamento che non in degustazione.
Garlider
– AA Blauburgunder 2012
Un
piccolo gioiello, su cui mi sono sbilanciato e ci ho messo la faccia.
Naso di sottobosco elegante, sottile e fine, in bocca segna appena il
passo, ad un terroir che non potrà mai essere quello di Borgogna.
Questo
é quello che ho pensato la prima volta che l'ho sentito, questo é
quello che ho sentito oggi, questo é quello che ho percepito dai
miei compagni. Tenuta
all'aria in progressione.
Anne
Gros – Bourgogne Rouge 2010
Iniziualmente
appena arruffato nel naso, ma già dal colore si vede che parliamo di
altri territori. Poi si libero, e sfodera una violetta che comunque
nessuno degli altri ha nel DNA. Stessa cosa la gusto, in cui emerge
la diversità del tannino.
Voltumna
– Toscana IGT Pinot Nero 2010
Ecco...
l'ho preso perché tanti parlano di questa zona come quella emergente
del Pinot Nero. Mi spiace, ma per me, e sottolineo per me, il Pinot
Nero é un'altra cosa.
Frutta
molto nera, molto matura, tantissimo legno, corto e con poca
aromaticità al gusto... può anche essere un discreto vino, ma il
vitigno io non ce lo trovo.
Gottardi
– AA Pinot Nero 2010
Grande
annata, grande nome, ti aspetti tanto... io naturalmente che ero
l'unico a sapere quale era.
Naso
meno esplosivo del solito, ha bisogno di aria per tirare fuori la sua
immancabile violetta, che rimane tuttavia appena appassita.
In
bocca decisamente meglio, con un tannino che dimostra di aver ancora
bisogno di tempo.
E.Dalzocchio
- Vigneti delle Dolomiti IGT 2009
L'ho
sentito definire da più voci come “il miglior Pinot Nero
d'Italia”, in modo assoluto che non ammette repliche.
Io
l'ho sentito alcune volte, e anche oggi l'impressione é sempre stata
quella, ha l'apparente sottigliezza dei grandi Pinot Noir... solo che
nei “grandi” si tratta appunto di un'apparenza.
Manca
un filo di complessità, e ha una beva fresca e piacevole, ma la
grandezza é un'altra cosa.
Girlan
– AA Pinot Nero Riserva "Trattmann" 2009
L'unico
che ho aperto mezz'ora prima della degustazione, perché lo conosco
bene e so che ne ha bisogno, con tutto il legno con cui lo caricano.
Sono
sicuro che se rifacessimo la degustazione dopo 2 settimane, ne
seppellirebbe un bel pò, ma non si può aprire una bottiglia un mese
prima.
Rimane
appena pensate, fa fatica a decollare, ne prende (e all'inizio se ne
merita) un sacco e una sporta ma, l'ultimo sorso rimasto nel
bicchiere, a fine degustazione, mi dimostra ancora una volta che é
proprio un affamato d'aria.
La
prossima volta lo decanterò, magari la sera prima.
Franz
Haas – AA Pinot Nero Riserva "Schweizer" 2009
Lo
avvicino al naso, pensando di trovare potenza e frutta, mentre invece
mi si visualizza nella mente “finezza e eleganza”.
E
la cosa continua, anche al gusto...
Sbaraglia
il campo, é il vincitore indiscusso a parte l'unico che gioca in un
altro campionato.
Dedicato
a tutti coloro che parlano di vini fatti a macchina... può anche
essere, ma quasto ha le linee di una Ferrari
Carlotto
– AA Pinot Nero "Filari di Mazzon" 2010 (in magnum)
Sono
sempre più contento dei progresso che ho visto fare a questa
cantina, con un uso del legno ormai ben padroneggiato.
Forse
l'ha anche aiutato il fatto di essere in Magnum, gli manca un filo di
spessore, e poi se la può giocare alla pari, con tutti i più
blasonati.
Ma
non osanniamolo troppo, perché ancora la distanza da colmare é
evidente, lasciamoli lavorare e seguiamoli con affetto.
Stroblhof
– AA Blauburgunder Riserva 2010
La
mia cantina del cuore, non lo nascondo, li seguo dal 2002, mi
aspettavo tanto.
Nei
profumi ho un attimo tentennato, mi aspettavo qualcosa di più, ha
avuto dei dubbi e poi... l'ho assaggiato.
Era
lui e anche più di lui... decisamente strepitoso, tutto quello che
vuoi da un Pinot Nero dell'Alto Adige, con una sapidità fusa insieme
ai tannini, bilanciata da un alcol potente ma che quasi non avverti.
Al
gusto lo avrei messo primo.
Haderburg
– AA Blauburgunder Riserva Hausmannhof 2010
Che
dire... ha tutti i numeri che servono per essere un gran vino, tranne
che forse ne ha troppi, risulta appena eccessivo e non si distingue.
Da
solo avrebbe fatto faville, ma con tanti vini che hanno dimostrato di
saper dosare meglio potenza, eleganza ed equilibrio, sembra appena
sovrappeso.
Hofstatter
– AA Blauburgunder Barthenau Vigna Sant'Urbano 2006
Chiaramente
“Hors
Catégorie”, messo come chicca per salutare chi si é prestato a
questo matinée di Pinot Nero.
La
seconda di 2 bottiglie e la migliore delle 2, perché in questa naso
e gusto erano allineati e coniugati, verso un'espressione del vitigno
che davvero, seppur alla lontana, facevano pensare alla Francia.
Potenza
e calore ben dosato, complessità ricca e accattivante.
Il
2006 é stato un anno della svolta per Hostatter, e insieme allo
Stroblhof sempre 2006, rimarrà nel mio cuore.
Il
mio primo Barthenau, ancora non eguagliato.
Ha chiesto Patrick di mettere questo commento da parte sua
RispondiEliminaCiao Fabrizio!!!
Sono onesto...concordo con quello che c'è scritto, non posso negarlo. Il 2009-2010 sono state due annate dove ho probabilmente spinto eccessivamente le maturità ed il risultato di questa scelta a distanza di qualche anno si fa sentire. Sono vini che risultano molto eleganti, vellutati, ma molto maturi, a tratti stanchi.
Infatti dal 2011 ho iniziato a lavorare diversamente...vedremo! 😉
Se vuoi ricopia tranquillamente il mio commento anche sul Blog. Io non riesco, dato che non ho un account Google