Serata Chablis al Ristorante 25 di Carpi

con Francesco Falcone e Vania Valentini...


Il Benvenuto...

Cantine della Volta – Lambrusco Rosé di Modena Metodo Classico 2009

Servito in magnum, sboccatura aprile 2012.
Colore particolare, nella penombra mi sembra quasi rosa, e in effetti poi scopro che é proprio così.
Profumi "appena" alieni, e quando dico così chi mi ascolta storge il naso...
Molto semplicemente per me sono alieni i profumi che negli spumanti non sono quelli di Chardonnay e dei Pinot... questo sa si arancia rossa e mandarino freschissimi.
E quindi mi piacciano, nella loro semplicità.
Così come mi soddisfa al gusto, dove sfiora l'acidulo, con una bolla appena sbarazzina e piacevolmente sgarbata.
Coerente di aromi, voto postumo 84.

I Batteria – Chardonnay "du monde"

Gusbourne – Blanc de Blanc 2009

Chiarissimo, luminoso, mi pare di indovinare una sfumatura decisamente verdolina, ammanta il bicchiere di spuma bianca.
Bollicine fini, ancora una sfumatura "verde" nei profumi, con contorno di fiori bianchi.
Attacco secco al gusto, ma dopo un istante il dosaggio é evidente, chiude lungo, semplice, dissetante e solo appena amarognolo.
Nell'attesa mi sono chiesto da dove cavolo potesse venire... no Italia, no Spagna.
Per certi aspetti mi ricordava uno spumante di Cramant, per una sfumatura di anice nei profumi, ma senza la raffinatezza degli Champagne.
E in effetti... comunque ho segnato 83

Domaine de la Cadette – Bourgogne Vezelay "Les Saulniers" 2012

Sfumatura molto leggera, profumi sottili, di fiori e pesca bianca, anice e salgemma.
In bocca cambia registro, si slancia sapido e saporito, aprendosi ad un gusto di erbe aromatiche.
Almeno 84 punti.

Il Pendio – Sebino Igt Chardonnay 2012

Profumi tenui, più caldi, ricorda all'inizio l'ananas maturo, per poi virare verso una vena salina di ostrica nel mezzo a sbuffi di legno e alcol.
Al gusto ha un'acidità strana, con appena un filo di di ossidazione...
Forse più che ossidazione é una sorta di ricordo smaltato, di frutta tropicale surmatura.
Nel complesso l'aroma però, pur avendo la sua originalità, non trova una grande armonia.
Da 82 punti.

Conterno – Langhe Doc "Bussiador" 2011

Subito un evidente passaggio di fumo, poi pompelmo, e fiori fra il bianco e il giallo.
Al gusto amaricante, caldo, con notevole spessore, riempie la bocca ma ha anche una importante sensazione alcolica.
Non vola, non decolla, scopriremo poi che viene da un'annata calda... e forse anche un terroir non adatto.
Mi fermo a 80 punti

J.F.Genevat – Cote de Jura Chardonnay "Grusse en Billat" 2011

Ho 2 fortune, quando degusto non cerco subito i difetti ma i pregi, e il vino mi viene servito per primo, quindi ancora fresco e il difetto si sente poco.
Difetto che poi non sarà così evidente...
Quello che sento subito é mandorla, fiori rosa, humus, sottobosco... poi mi azzardo anche ad assaggiarlo, il tappo si sente di più ma ha un'acidità bellissima.
Peccato...

II Batteria – Chablis 1er cru

Domaine Christian Moreau – Chablis 2013

Unico "Chablis" base, se ne metterà dietro un bel po...
Pienezza di colore dal movimento ricco.
Ha profumi definiti di fumo, pietra focaia, ma anche dolci di melone e fiori gialli con qualche guizzo improvviso, particolarissimo, di violetta.
Sorso morbido che riempie la bocca, agrumato maturo senza arrivare a far sentire la forza alcolica.
Infatto chiude di pompelmo, menta e limone, ma solo dopo aver accarezzato i sensi per un bel po.
Ho scritto 87 punti, e se me lo ricordo ancora così bene dopo 2 giorni, non devo aver esagerato.

Daniel Dampt – Chablis 1er cru Fourchaume 2013

Pallido nei colori, tenue, ceneroso e poco aricolato nei profumi che rimandano al mondo vegetale a bicchiere vuoto.
In bocca é sottile, dal gusto di caramella, si sfrangia subito, decisamente poco persistente.
Paga anche il fatto di venire dopo il vino di Moreau, ma da un 1er Cru ci si aspetta di più di 81 punti.

Gilbert Picq – Chablis 1er cru Vosgros 2012

Paglierino con ancora una sfumatura di gioventù.
Naso non esplosivo ma nitidamente aromatico, con ricordi marini e affumicati.
Al gusto salatissimo, una lama di acidità, con un gusto di tisana alle erbe dolci, di the e in tutto questo riesce comunque a esprimere una vena di finezza e eleganza.
Uno Chablis che si deve ancora compiere, per ora si ferma a 84.

Billeau-Simon – Chablis 1er cru Montée de Tonnerre

Quasi incolore, dilavato, così come nei profumi, quasi indistinguibili, che ricordano correttamente gli agrumi ma anche legno vecchio, come il cassetto chiuso.
In bocca dimostra comunque un frutto a polpa gialla ben definito, che tuttavia ti lascia in fretta, deluso, con una scia di mineralità pungente.
Non può andare oltre au 79 punti, sarò stato cattivo?

Domaine Laroche – Chablis 1er cru Les Vaillons VV 2009

Profondo nel colore, dai sentori sottili e dolci di cedro candito, salvia e una sorta di balsamicità di resina di pino.
Che si ritrovano anche nel primo sorso, pieno, succoso e salato.
Appena scomposto, deve ancora amalagamarsi, ma la persistenza é lunghissima.
Direi 86 punti a crescere...

Domaine Raveneau – Chablis 1er cru Mont Mains 2006

Luminosissimo, quasi metallico, dalla mineralità fine, vaporosa di agrumi, erbe aromatiche e frutta a polpa gialla.
In bocca ha un attacco dolce, poi acquista un equilibrio perfetto trasmettendo di nuovo finezza ed eleganza.
Lunghissimo, si distende in progressione, superendosi minuto dopo minuto.
La classe non é acqua, alla soglia dei 90 punti.

Domaine Dauvissat – Chablis 1er cru Sèchet 2006

Appena dorato, con ricordi tartufati, di torba, fieno essiccato e calde di pesca noce.
Ha un sorso Borgognone, dalla acidità ancora ben scolpita, sottile e lungo.
Appena inferiore al precedente, 88 punti.

III Batteria – Chablis Grand Cru (step 1)

J.P & B Droin – Chablis Grand Cru Valmur 2013

Verdolino, con un penetrante profumo di agrume candito, insinuante di sale ed erbe aromatiche.
In bocca si slancia, di sapidità, con un sorso lungo che appaga pienamente.
Almeno 89 punti

J.P & B Droin – Chablis Grand Cru Les Clos 2013

Carico nel colore, tartufato, terroso e ferroso, ma ingentilito da un ricordo stavolta netto di fiori viola.
Sottile e freschissimo al gusto, si muove in punta di piedi, ma conquista la scena, e non la lascia per un bel po.
Forse ai 90 punti ci arriva... anche senza forse.

J.C Bessin – Chablis Grand Cru Valmur 2012

Verdolino di gran luce, dai profumi pungenti ma che paiono più semplici, visti i 3 mostri sacri che lo hanno preceduto.
Trasmette sensazioni di miele e di cera, mentre in bocca é una lama di acidità, quasi astringente e tannico.
Paga anche l'annata inferiore, e si ferma a 85 punti per una intriseca minor eleganza.

IV Batteria – Chablis Grand Cru (step 2)

W. Fevre – Chablis Grand Cru Vaudésir 2012

Profumi sommessi, corretto al gusto dove colpisce un perfetto equilibrio, forse anche eccessivo.
Un vino cesellato, internazionale, più per appagare che per stupire, non é quello che chiedo ad uno Chablis.
Forse per questo ho scritto 85.

Domaine Servin – Chablis Grand Cru Les Preuses 2011

Giallo profondo e pieno, con profilo fumé, di limone e arachide, quasi jodato.
In bocca ha un'acidità più sfumata, risulta caldo e avvolgente, come la sua annata.
Da 85 punti.

Billeau-Simon – Chablis Grand Cru Vaudésir 2012

Rinfrescante, floreale di mimosa, ricorda la glassa la limone per dolci ma cede in bocca, dove è caldo, con una innaturale sensazione di gomma arabica e un finale appena amarognolo.
Da un Grand Cru mi aspetto altro, 84 punti.

La Chablisienne - Chablis Grand Cru Granouilles 2010

Dai pallidissimi riflessi verdolini, si esprime di getto in note jodate, con un fruttato particolare di pesca bianche e un sorprendente e inaspettato litchi.
Poi cambia... e vengono fuori agrumi freschissimi quasi un ricordo di sorbetto al limone, con una punta mentolata.
Agrumato anche al gusto, che va in equilibrio con una morbidezza fin troppo rotonda.
Di nuovo un occhiolino al gusto internazionale, quasto a mio avviso lo limita e lo fa fermare a 87, altrimenti...

La Chablisienne - Chablis Grand Cru Les Preuses 2005

Giallo intenso, e ammantato di luce, manda sbuffi di radice, terreno umido, dolce di mela cotogna e miele.
Sembra voler Rieslingheggiare... quasi una premonizione.
In bocca senti la pietra, scheggiata e polverosa, un gusto di zucchero candito e rabarbaro.
Ritornando al bicchiere vuoto le note affumicate sono evidenti... e bellissime.
Direi ancora 87 punti, forse é verso la fine del suo viaggio, ma ha un fascino particolare che incanta.

Prologo...omaggio al padrone di casa

Benedict Loosen-Erben – Ürziger-Würzgarten Riesling Auslese 1976

Ormai ambra, traslucida ma dalla luce vitale.
Sono passati 20 Chardonnay, 6 Grand Cru, ormai é l'una di notte, ma il Riesling lo riconosco ancora... o meglio lui riesce a farsi riconoscere.
Idrocarburo, in forma discreta e elegante, nessuna concessione alla volgarità quale dimostrazione dei suoi quasi 40 anni.
Poi tutto il resto... ardesia, salvia, cumino, fuliggine e menta in stretto ordine di apparizione.
Ancora un'acidità vibrante in bocca, che maschera perfettamente un inavvertibile residuo zuccherino, ormai una simbiosi ideale.
L'aroma é quasi da passito, mi porta un flash back di un grande Vino Santo Trentino, se non proprio nei sapori, almeno nello movenze.
Ha la profondità del più grande bianco del mondo e nonostante forse abbia appena valicato il massimo della sua vita, si merita almeno 94 punti.
Chissà cosa sarebbe stato aperto 5 anni prima...


...un po di foto, rubate ai commensali...














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