Weingut Haderburg – AA Sekt Rosé Brut n.m.

60% Pinot Noir, 40% Chardonnay – 12.5%


Sboccatura recente, la retro-etichetta riporta giugno 2013, che si conferma pienamente nell'esuberanza del perlage.

Versandolo il bicchiere si riempie per metà di spuma tinta di rosa, mentre la parte inferiore della flûte é agitata da innumerevoli bollicine che, arrivando alla superficie, la fanno ribollire tumultuosa.

E questo sarà un presagio coerente, di tutta la storia che questo Spumante racconterà, passo dopo passo, nel bicchiere...

Rosé? Rosé, in che senso?

Di rosa non c'é un bel nulla, si mostra di un bel color ciliegia, anche piuttosto profondo.

Mi ricorda le sfumature del Merlot Kretzer di Armin Kobler che, anche quello, definirlo rosato sarebbe proprio una forzatura.

Profumi inizialmente timidi, ma non la solita fragolina-lamponcino che tanto spesso ricorre negli spumanti rosati.

E' piuttosto rosa rossa e piccoli frutti di bosco maturi, in parte certamente fragola, ma non fragolina, ma sopratutto ribes.

Appena appena vegetale.

Lampone assolutamente non pervenuto!

In bocca, si conferma un vino più di sensazioni che di sapore.

Carbonica che definirei più pungente che non cremosa, sapore vinoso e anche ferroso, che riconduco all'amarena.

Senz'altro più sapido che fresco.

Intenso, potente, per certi aspetti anche un pò rustico, con un finale amaricante.

Per prima cosa vino, e poi spumante... o vino con le bollicine.

Questo non é un male né un bene, solo una constatazione.

Nessuna concezione "fighetta", come la maggioranza di Chardonnay potrebbe suggerire, ma domina incontrastato il Pinot Nero... dell'Alto Adige.

Acquistato in cantina da un amico, che ringrazio, per circa 18 Euro.

Non lo avevo mai sentito prima, e diffido sempre dei Rosé.

Dopo averlo degustato, penso di aver capito come si colloca, a perfetto completamento della gamma Haderburg.

Porta quella irruente rusticità che negli atri manca, a cominciare dalla delicatezza del base, alla potenza del Pas Dosé, all'arristocratica eleganza della Riserva.

Davvero prima di tutto vino, prima di tutto Pinot Nero, e poi spumante.

Spumante da carne, vino da abbinare e non da degustare a se stante.


Non é un vino che possa pensare di salire sopra agli 83 punti, ma per certi tipi di abbinamento, probabilmente non avrà uguali.

Io l'ho associato ad un saporito Cotechino Reggiano, e c'é stato veramente bene.


Commenti

Post popolari in questo blog

Androvandi – Colli Bolognesi Pignoletto Classico “Alto Vanto Bianco” 2015

🍷 Fallet-Prevostat - Champagne Non Dosé Avize Grand Cru n.m.

Armando Castagno e la Borgogna: Côte de Beaune - Pommard e Volnay 12/03/2018