Eugenio Rosi – Vallagarina igt Bianco "Anisos" 2009


Pinot Bianco, Chardonnay, Nosiola – 12.5%


Potendo scegliere, il primo colore che mi viene in mente, uscendo dai canoni della degustazione, direi che sia quello del miele d'acacia, appena velato dai residui di fermentazione.

Come dichiarato in etichetta, l'Anisos non subisce filtrazioni.

Si nota infatti un piccolo orlo di bollicine nel bicchiere, ma al gusto, non  troverò nessuna traccia di anidride carbonica.

Che sia un vino ricco si vede subito, anche bagnando le pareti, il liquido quasi fatica ad esprimere le lacrime, talmente lente che bisogna attendere parecchio prima che comincino a scendere.

Il primo naso é dolce, di frutta e di spezie.

In sequenza penso ancora al miele, pesce sciroppate, come quelle fatte ancora alla contadina che trovo ormai solo al Mercato della Terra, e albicocche disidratate.

Una dolcezza che non prevale, perché rinfrescata da ricordi agrumati di cedro candito.

Mi concentro sulle spezie e provo a sezionare cioccolato bianco, vaniglia, burro fresco. 

Facendo ruotare il bicchiere, ne esce una bella crema calda fatta in casa.

E non finisce qui, ci sono profumi di rosa gialla e un aromatico di resina, penso sia il contributo della Nosiola... o forse del Trentino e basta.

Al limite del balsamico, ma ormai non ce la faccio più, lo devo sentire.

In bocca la prima sensazione é la freschezza, poi equilibrio e poi rimane la bocca asciutta.

Sono i tannini, questo vino ha fatto macerazione sulle bucce e quindi li ha, da cui la necessità di non servirlo troppo freddo.

Un vino leggiadro, entra scorre nella bocca, accarezza, dona sapore senza disturbare, senza aggredire e si é pronti a ricominciare.

Finalmente, devo proprio dire finalmente, un alcol che si sente, ma non stanca.

Ha un sapore che ricorda, come nei profumi, la frutta, il miele e la pasta frolla che si trasforma in un lungo retrogusto di mandorla e di bastone di liquirizia.

Dopo diversi minuti, ne sento ancora il sapore: una gradevole sensazione fra l'amarognolo e una leggera nota fumé.

Che dire ancora?

L'avevo già sentito quando non era ancora sul mercato, secondo il produttore Eugenio Rosi doveva stare almeno un altro anno in botte.

E aveva ragione...

Oggi é diventato, per me, uno di quei vini chiave, quelli che segnato un punto di riferimento, che Ti rimarranno sempre impressi nella memoria.

Butto lì un punteggio, quasi con noncuranza, perché in questo momento é così e fra 1, 2, 5 anni o magari 10 chissà dove sarà.

Diciamo 89, tanto per volare bassi.

Bottiglia pagata, mi pare, sui 21 Euro nella mia enoteca preferita (Enoteca Alla Porta a Bologna).

Finisco con un piccolo inciso.

Ho letto giusto nei giorni scorsi che questo vino é stato presentato nella trasmissione la "Prova del Cuoco" e lo hanno abbinato a "garganelli salsiccia e carciofi".

Beh, Io ho visto un altro film...




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