Pfannenstielhof – AA Santa Maddalena Classico 2011
95%
Schiava, 5% Lagrein – 13%
Chi
ama l'Alto Adige e i suoi vini, non può essere indifferente al
fascino della Schiave, per certi aspetti il brutto anatroccolo della
viticultura altoatesina.
Per
voler bene al Santa Maddalena Classico di Pfannenstielhof, non
bisogna fare una grandissimo sforzo.
Un
produttore arrivato relativamente tardi a proporsi con una propria
etichetta sul mercato, ma ormai da alcuni anni un punto di
riferimento per la Schiava.
In
generale il colore rosso del Santa Maddalena é fra i più belli che
esistano, per trasparenza e luminosità.
Se
la gioca con il Pinot Nero da cui si distingue per la tonalità.
Il
Santa Maddalena di Pfannenstielhof é un rubino di grande
trasparenza, con un bordo porpora.
Visto
nel suo insieme, mentre lo si versa o osservando il bicchiere
all'altezza degli occhi, é un perfetto color amarena dal ritorno di
luce che lo fa sembrare un cristallo.
Facendolo
muovere nel bicchiere, senza avvicinarlo al naso, comincio già a
sentire i profumi del vino.
Il
movimento é piuttosto fluido, con lacrime rade e veloci, ma
l'estratto e il contenuto glicerico, non sono e non devono essere i
punti di forza di un vino come il Santa Maddalena.
I
profumi a bicchiere fermo sono di ciliegia e di cannella.
La
pasta di mandorla comincia a venire fuori mano a mano che aumenta il
contatto con l'aria e che il vino si scalda.
Alla
rotazione, emergono profumi feschi, quasi agrumati, che mi ricordano
la scorza d'arancia insieme a lampone e fragolina di bosco.
Solo
un leggero accenno floreale di viola mammola.
Nell'insieme
di un tipicità perfetta.
Anche
in bocca é assolutamente riconoscibile, fresco, succoso con il
giusto supporto della sapidità.
Tannini
praticamente inesistenti.
Dall'altra
parte la giusta quantità di alcol che serve per arrivare ad un
fresco equilibrio.
Il
sapore ricorda una bibita di ciliegia e lampone, con un finale
sapido, ma per nulla amaro.
Un
aroma che rimane... per il tempo che deve, senza strafare.
Complessivamente
rispetto alle ultime 4 annate, questa é forse quella un pelo
inferiore, ma rimane sempre un bellissimo vino.
Mi
fermo ad 85 punti, sicuro di non aver regalato nulla ad una bottiglia
che ho pagato 7.5 Euro in un emporio di bevande in Alto Adige.
Tornando
a sentite i profumi, mi si stringe il cuore da quanto il sentore di
pasta di mandorla sia diventato così evidente.
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