Casa Caterina – VSQ Brut Réserve 2003

96% Pinot Nero, 4% Chardonnay – 12.5%









Dalla retro-etichetta si legge anche Tiraggio 14/4/2004, Sboccatura 1/7/2011 quindi la bellezza di 87 mesi sui lieviti.

Quello che invece non c'é scritto, da nessuna parte nemmeno in piccolo, é "contiene solfiti".

All'inizio non ci avevo fatto caso, poi questa cosa mi ha colpito e mi é sembrata la più naturale del mondo.

Da quelle poche ore che ho trascorso con Aurelio, a sentirlo parlare di vigneti, di territori, di vini e della sua filosofia di vita, non poteva che essere così.

Per Del Bono, se lavori bene in vigna e in cantina, non c'é bisogno di solforosa, ma non é cosa da tutti.

Apro questa bottiglia che ho acquistato sulla fiducia, forse l'unico suo prodotto che non ho sentito in cantina, e lo trovo dorato con sfumature decisamente ramate.

Indubbiamente figlio di uve a bacca nera.

Bollicine minute che salgono in lunghe catenelle, percorrendo tutta la flûte, portano con se un look da Francia del Nord-Est.

Il primo naso ricorda la frutta secca, in parte datteri e fichi, ma anche nocciole.

Seguono poi la frutta rossa, in particolare la prugna, cioccolato al latte, e sottobosco ricco di humus, foglie secche e funghi.

Riposo l'olfatto, così spiazzato da profumi belli ma inattesi, e riguardo il perlage trovandolo ancora magnifico, con queste catenella di bollicine, a distanza regolare le une dalle altre, che risalgono complete dalla base all'orlo.

E saranno così anche dopo 20 minuti...

Se il naso é stato una sorpresa, in bocca é per me veramente diverso da qualsiasi cosa abbia mai degustato prima.

Freschissimo e allo stesso tempo evoluto con, di nuovo, un'impressione di frutta rossa che mi viene da associare alla ciliegia.

Una vena leggermente affumicata che non ti aspetteresti mai (in realtà sì perché avevo sentito il suo Cremant 2004), si trasforma in un finale di frutta secca e chiusura di liquirizia.

Di liquirizia? Perché c'é la liquirizia? E' ossidazione? Forse in parte sì...

Poi mi rendo conto che é una sensazione famigliare, l'ho già sentita, ma é talmente fuori contesto in uno spumante bianco che non riuscivo a collegarla o forse, semplicemente, ad accettarla.

Sono i tannini! E il cerchio si chiude...

E' tannico, per questo chiude leggermente amaro, per questo asciuga così bene la bocca, mi ricorda i bianchi sentiti a "Gusto Nudo", mi ricorda i vini naturali e tutto, finalmente, torna.

90 punti, ma non é uno spumante per tutti, questa NON é Franciacorta, neanche un pò.

Per Aurelio, parole sue, il Brut 2003, é il suo "Substance".

Così su due piedi può sembrare un'esagerazione, ma dopo qualche ora a parlare con Lui, ho imparato a pesare bene quello che dice.

In cantina l'ho pagato 30 Euro, decisamente ben spesi and, unfortunatly, only one left.


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