La Romagna vista dal Sangiovese – Trattoria “I du matt” (19/04/2018)
Parlare
di Sangiovese nelle Terre Verdiane... in zona eremo capita anche
questo, grazie a Maura e Mariano, proprietari e rispettivamente
Sommelier e Chef della trattoria “I du matt” di Parma.
Assoluto
protagonista il vitigno e come apostolo Francesco Bordini, enologo,
consulente e lui stesso produttore di vini a Modigliana. Un ragazzo
alto, animato da una gran passione, sempre sorridente e davvero
contento di essere in mezzo a noi a parlare del suo lavoro, della sua
terra, dei suoi frutti.
Ha
cominciato più o meno così... “stasera vi dimostro come i diversi
terreni delle Colline Romagnole dettano il carattere del Sangiovese”.
Per farlo ha scelto 7 vini, realizzati allo stesso modo, solo acciaio
e tutti della bellissima vendemmia 2016.
Per
quasi tutti la medesima “mano” enologica, proprio quella di
Francesco, che a Villa Papiano, azienda fondata con i tre fratelli
per continuare “a far qualcosa insieme”, aggiunge un'attività di
consulenza ad altre cantine nella sua regione, in Italia e
all'estero.
Tanto
per entrare nell'argomento un “assaggio” di Albana, il principe
bianco della Romagna, vino che negli ultimi anni ha fatto passi da
gigante. Francesco annuncia il suo vino come la vigna di Albana più
alta della regione e quindi del mondo, svetta da ben 480m di altezza
e per questo esclusa dalle regole della denominazione.
La
quota si sente tutta nel 🍷 “Terra !” 2016 di Villa
Papiano, il tocco glaciale nel colore e dei profumi metallici,
l'acidità ficcante di frutta ancora tesa nella ricerca della
maturazione, ma il carattere dell'uva non si è fatto domare, c'è
spessore tannino, un sottofondo dolce di miele, apertura floreale ed
erbacea che emergono grazie alla temperatura.
Solo
un apripista al resto della serata decisamente in rosso. La Romagna,
come dice Francesco, è geologicamente semplice “a quote basse i
terreni sono più giovani, in alto quelli più antichi” ad
abbracciare un periodo lunghissimo che da meno di 1 milione, affonda
fino a 65 milioni di anni nel passato.
La
zolla staccatasi dall'Albania che ha creato le colline Romagnole si è
appoggiata dolcemente e senza scossoni nella sua sede definitiva
lasciando gli strati ben separati. Al contrario di Radda in Chianti,
dove la genesi parte dalla lontana Spagna e ha avuto percorsi
tettonici ben più travagliati, arrivando ad un sottosuolo
frammentato in isole, senza alcuna regola legata all'altezza.
Dalla
Pianura Padana a salire argille rosse, il colore della Romagna,
sabbia gialla, arenaria, “spungone” e infine gesso. Nelle prime,
le più basse e giovani, i resti fossili sono ancora distinguibili
come conchiglie, nei più antichi sono ormai cementati dal peso
sopportato in milioni di anni. Ognuno detta il suo carattere nei
vini... potenza, alcol, tannino, spezia e sottobosco per le argille,
finezza, minor calore, sorso più leggero, frutto croccante e persino
fiori dalle sabbie.
Questi
aspetti li abbiamo sentiti tutti, e molto bene, nei 7vini scelti per
noi come esempio, ognuno, di altezze e terreni diversi. Stessa
filosofia produttiva: uve Sangiovese in purezza raccolte ben mature
evitando maniacalmente la surmaturazione, macerazioni lunghe, appena
una goccia di solforosa, blande filtrazioni.
Da
argille rosse, e l'impronta si avverte tutta, il 🍷 “Crepe”
2016 di Cà di Sopra. Impatto speziato, pungente di pepe e mirto, un
frutto rotondo e goloso, in bocca il tannino gioca un ruolo
importante e deciso, asciuga senza essere sgarbato. Finale
salatissimo con un bel regalo fruttato e croccante, l'acidità prova
a nascondere il calore dietro ad una bella amalgama, con la
temperatura emerge persino un soffio di violetta. Rimarrà il vino
più potente di tutta la serata.
La
sua nemesi si trova nel 🍷 “Le Liti” 2016 della cantina “I
Sabbioni”, non a casa da terreni sulla fascia della sabbia gialla.
Registro completamente agli antipodi, delicato nell'approccio, dolce
di fiori e condito di frutti, leggero sottobosco bagnato dalla
rugiada, sensazioni rugginose e appena affumicate. Sorso sottile,
scorre vellutato in una magnifica tattilità di gesso, prima su
bacche rosse, per poi offrirsi in una chiusura ferrosa. La sapidità
maschera la freschezza fin quasi alla fine e solo allora cede
inesorabile il passo... rimarrà uno dei miei preferiti.
Con
i successivi 3 vini superiamo la “linea dei calanchi”, parallela
alla Via Emilia, a separare la bassa dall'alta collina. Il 🍷
“300” 2016 di Villa Liverzano viene tutto da vigne su gesso,
ricavate sottraendo terreno al bosco, per questo circondate da
bio-diversità, con il beneficio di una ventilazione costante.
Francesco lo definisce un vero “Brisighello”.
Il
frutto si fa piccolo e croccante, ha una frazione muschiata e un
tocco di cioccolato, profuma come la terra riarsa in estate bagnata
dalla pioggia, non si nega nemmeno un soffio di scorza d'arancio.
Bocca densa, succosa, dal tannino giovane, finale che si tinge in
rosso in ciliegia e mineralità, intensa la forza aromatica.
A
seguirlo un secondo vini di Villa Papiano, il Sangiovese Superiore 🍷
“Le Papesse di Papiano” 2016 da vigne in Modigliana, il comune
viticolo più estremo della Romagna, su arenarie vecchie di 20
milioni di anni.
Salmastro,
non riesco a togliermi dalla testa l'immagine dei capperi, una trama
selvaggia che trova la sua redenzione offrendo spunti floreali
arancioni che sfiorano il giallo, in un filo di dolcezza finale.
All'assaggio mi piace tantissimo, leggero, salino e comunque
profondo, tutto giocato su una delicatezza saporita di melograno,
tannino di una trasparenza sottile, si congeda al gusto come un
ghiacciolo all'amarena... sapori d'infanzia.
Predappio
è un po' la sintesi, come la definiva il padre di Francesco un
“crogiolo di grandi terroir”, proprio da lì viene 🍷 “Il
Sangiovese” 2016 di Noelia Ricci. Si stacca dal gruppo con uno
scatto roccioso, sulfureo, croccante di ribes, e allora in bocca si
conferma pieno, salato, dal tannino non ingombrante e ben educato,
saporosità che si accompagna a dolcezza, un ultimo respiro di
caramella zuccherina alla fragola. Un calice di grande fascino.
Francesco
ci svela allora un piccolo “trucco” prendendo ad esempio questi 3
vini... ci chiede di individuare in quale si riconosca una aroma di
propoli. La maggioranza vota per il “300” che infatti usa il 5-6%
di macerazione a bacca intera, e anche con così poco il marchio
diventa inconfondibile. L'ho sentito in effetti in tanti vini, ora so
quale può essere l'origine.
Si
torna nelle vicinanze della Via Emilia per trovare ancora 2 terroir
diversi, le argille ocra, quindi ricche di ferro, e quelle grigie.
Le
prime imprimono il loro carattere nel 🍷 “Primo Segno”
2016 di Villa Venti, dal colore bellissimo, così trasparente e dal
bordo appena granato, una vera unicità nella serata. L'essere
particolare si conferma nella leggera sensazione affumicata, ricca di
agrumi e altrettanta cannella, il pizzicore del peperoncino, seppur
con discrezione non si nega nemmeno la fragolina di bosco. Gran bella
impressione al gusto, leggiadra, serena, dopo un altissimo picco di
salinità, tanta eleganza, finale terroso dal calore soffuso,
impreziosito da una texture di gesso bagnato. Francesco ci spiega
“tipico nei Sangiovese su argilla”.
Da
argille plioceniche, le più giovani, grigie perché ricche di Sodio
il 🍷 “MonteTauro” 2016 di Podere Vecciano. Vellutato
nell'accarezzare il naso, con fiori scuri, gelatina di frutta, una
vivida impressione di macchia mediterranea, estremamente iodato,
solare e aperto. Sorso di densità, ricco di ciliegia, dal tannino
fitto che senza essere sgarbato trattiene giustamente il sorso,
alleandosi nell'azione asciugante con l'impressione sapida. Trasmette
anche in questo la sua vicinanza al mare.
Non
poteva esserci conclusione più adeguata e dolce della serata se non
con l'Albana Vendemmia Tardiva 🍷 “Tregenda R!” 2014 di
Villa Papiano, classificato, nella sua assoluta particolarità, come
Vino Bianco da Uve Stramature. Meraviglia dai soli 8.5% in volume di
alcol, ma con ben 200 g/l di zuccheri residui e uno strabiliante 12
g/l equivalenti di acido tartarico... numeri da Ice Wine.
Il
colore è fiammeggiante, i profumi spaziano dalla pasta lievitata,
all'uva passa, al dattero, per arrivare a metallo rovente, zucchero
bruciato e un frutto inequivocabilmente rosso. Vero shock gustativo
all'assaggio, nervoso come raramente accade per freschezza fruttata e
zenzero verde, capaci di far passare in assoluto secondo piano una
dolcezza che nei numeri dovrebbe essere quasi sfacciata. Sorso di
pura vitalità e incredibile leggerezza, rimarrà sempre fra le
esperienze di un degustatore.
Che
serata !!! Altre ogni più rosea aspettativa, mai avrei pensavo di
divertirmi così e allo stesso tempo imparare tantissimo...
Il
rinnovato locale di Maura e Mariano è molto bello, mi piacciono le
linee moderne, geometriche, con tanta luce in un bel contrasto con
rifiniture scure e nere, la ricerca della raffinatezza nella
semplicità.
Sono
arrivato presto anche per visitare la cantina, dove ho trovato una
buona selezione di bottiglie che conosco e bevo sempre ben
volentieri, anche nel proporre i rossi freschi, ho trovato subito
intesa con Maura. Ci siamo quindi accomodati nella Sala Corsi del
Ristorante, davvero comoda, per ognuno tutto lo spazio che serve per
seguire e prendere qualche appunto.
Le
parole di Francesco sono state intervallate da alcuni piatti della
cucina tradizionale dei “Du Matt”, mi sono goduto intensamente la
golosità della 🍴 “Lasagnetta con ragù e besciamella” e
la morbidezza della 🍴 “Carne 'cotta al giusto' con patate
agata e verdura saltate”, in un bel contrasto con il suo contorno.
Come entrée i “Cannoli di verdura e carne”, chiusura croccante e
dolce nella 🍴 Torta Sbrisolona.
Questa
la lista dei vini proposti e raccontati da Francesco e Maura:
🍷
Villa
Papiano – Sillaro Igt “Terra !” 2016
🍷
Cà
di Sopra – Romagna Sangiovese Superiore “Crepe” 2016
🍷
I
Sabbioni - Romagna Sangiovese Superiore “Le Liti” 2016
🍷
Villa
Liverzano – Ravenna Igt Sangiovese “300” 2016
🍷
Villa
Papiano - Romagna Sangiovese Superiore “Le Papesse di Papiano”
2016
🍷
Noelia
Ricci - Romagna Sangiovese Predappio “Il Sangiovese” 2016
🍷
Villa
Venti - Romagna Sangiovese Superiore “Primo Segno” 2016
🍷
Podere
Vecciano – Colli di Rimini Sangiovese Superiore “MonteTauro”
2016
🍷
Villa
Papiano – Vino Bianco da Uve Stramature “Tregenda R!” 2014
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