MasterClass Roederer, 19 gennaio 2016, Ristorante “Il 25”
Gli
appunti sono il modo per fissare le sensazioni di un momento, ormai é
passato tanto tempo, parecchi ne hanno scritto, quello che io ho
visto e sentito quella sera, al ristorante "Il 25" di Carpi, probabilmente non
interessano più a nessuno.
Però
é anche un peccato buttarli via... perché é stata una serata
bellissima. Una serata in cui ho potuto fare una delle cose che più
mi piace nella vita ...servire il vino... e quel vino era uno di
quelli che più mi piacciono... un grande Champagne.
E
questo lo devo a Vania, ormai una cara amica da diversi anni nel mio
pellegrinaggio reggiano, e ad Alberto Lupetti di cui non devo certo
io a raccontare di nuovo la competenza e la professionalità. Di Lui
posso solo aggiungere che, nel mondo del vino, pieno di personaggi
dalla personalità a dir poco ingombrante, é una delle persone più
alla mano che abbia incontrato.
Umile,
con un gesto di attenzione per tutti, lavorare insieme a Lui ti fa
sentire importante.
I
protagonisti sono stati gli Champagne di Roederer... anche sul
Cristal mi sono già espresso, é lo Champagne perfetto, il mio
modello di gusto, elegante e forte allo stesso tempo, non gli trovi
una sbavatura nemmeno a piangere.
Il
Brut Premier é un altro piccolo capolavoro, il prodotto che deve
“presentare” la maison non poteva certo essere da meno, senza
dubbio il miglior Brut s.a. che esista in tutto lo Champagne, e
ultimamente ne ho sentiti diversi, magistralmente rifinito e
intensamente completo.
La scossa forte viene dal Millesimato 2008, per un attimo ho tentennato, questo
é un piccolo Cristal, appena meno intenso ma con un gioco fra
carbonica, freschezza e sapidità che mi ha conquistato. L'ho quasi
eletto a mio preferito, poi il fratello maggiore ha riaffermato il
suo ruolo, ma non senza impegnarsi... grandissima bottiglia, come ne
vorrei una cassa da mettere in cantina, degno figlio di una grande
millesimo.
Brut
Premier s.a.
40%
Pinot Noir,
40% Chardonnay, 20% Pinot Meunier
Una
completezza così da un Brut s.a. é disarmante, gioca di equilibri
perfetti, il dosaggio seppure alto non si senta e regala
magistralmente pienezza e volume inaspettato. Lunghezza quasi
spropositata per un prodotto che di fatto é un “entry level”...
solo che é l'entry level di Roederer, ed é il primo gradino della
scala che porta al Cristal.
Blanc
de Blancs 2009
100%
Chardonnay
Lo Chardonnay in purezza bisogna amarlo, e io
letteralmente lo adoro. Nella gamma ampia della Maison Roederer
colpisce per il suo essere diverso, e per certi versi si esalta, nei
profumi é profondamente “bianco” di gelsomino, fresco e nitido
di pompelmo, ha pura esaltazione minerale in bocca. E di nuovo un uso
magistrale del dosaggio da 9 g/l, che non si sente per nulla, e allo
stesso tempo lo renderebbe completo se non ci fosse.
Brut
Vintage 2008
70%
Pinot Noir, 30% Chardonnay
Mi aspetto tanto da un 2008, e qui andiamo
oltre ad ogni ottimistica aspettativa. Non ho potuto fare a meno di
pensare “un piccolo Cristal”, sacrificato un filo del volume, per
acquistare in equilibrio di sensazioni dure. Mineralità e freschezza
non prevalgono l'una sull'altra, ma vanno in sinergia e si esaltano.
Un'annata così eccezionale non poteva essere onorata in modo
migliore, un capolavoro che in Italia non si trova, purtroppo.
Rosé
Vintage 2009
65%
Pinot Noir, 35% Chardonnay
Un buon Rosé, senza alcun dubbio, rimane
sempre quell'impressione un po' confettosa e al gusto gioca un po'
semplice sull'aroma di sanguinella. Ma é comunque realizzato con
rigore, precisione, il suo timbro di Champagne tinto di rosso mi
piace. Carina la chiusura, in cui per un fugace attimo, fanno
capolino i tannini.
Cristal
2007
70%
Pinot Noir, 30% Chardonnay
Servito arditamente prima del Nature, é
ormai la terza volta in pochi mesi che sento questa bottiglia, ed é
sempre splendida, l'ho vista crescere, ormai ha raggiunto la pienezza
che appena sboccata non aveva. L'aroma é netto di agrume candito, la
bolla é vaporosa, il sorso é di pienezza aristocratica. Uno
Champagne che ha solidità nell'eccellenza, come le vecchie Grande
Cuvée di Krug, a cui lo preferisco di un soffio.
Brut
Nature “Starck” 2006
2/3
Pinot Noir, 1/3 Chardonnay
Anche questo già sentito da poco, e di nuovo
la stessa sensazione, un naso che valica senza problemi l'asticella
dell'eccellenza, in complessità, finezza ma anche di profonda
intensità, che però non ritrovo pienamente nel sorso, dove quasi,
esagerando, un filo mi scappa via. Gli manca un attimo di volume, mi
appaga pienamente per un tempo che mi é insufficiente per godermelo
appieno, poi quasi mi scappa. Lasciandomi senza qualcosa che mi aveva
promesso... forse ora é solo troppo presto, la mancanza del dosaggio
verrà completata negli anni dall'arrotondamento del tempo, e allora
sarà grande.
Cristal
Rosé 2002
60%
Pinot Noir, 40% Chardonnay
Come la precedente, assolutamente una grande
bottiglia, figlia di una bella annata. Forse perché l'aspettativa é
stata molto alta, forse perché a fine serata cominciavo anche ad
essere un po' stanco, non mi ha completamente appagato. La parte
rossa lo omologa un po' agli altri rosé, ha tutta la pienezza del
suo fratello Cristal di color chiaro, ma non riesco a trovarci
una sua identità precisa. Sicuramente sarà dipeso da me, perché a
tanti altri é piaciuto molto.
Poi i piatti di Pierluigi Vanzolini a me piacciono sempre tantissimo, e mi son perso un dolce da urlo...
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