18 Riesling, e per ogni vino, una storia...
Una
mattinata piacevole, ma impegnativa, tanti vini da servire, amici con
cui chiacchierare, il ruolo di ospite, non si addicono a prendere
appunti, pensare, trovare, riconoscere sensazioni e dare punteggi.
Il
bello di organizzare cose come questa, se da un lato ti perdi il
fascino della degustazione alla cieca, é che, volendo, puoi
gustarti il vino e basta, avere conferme di vecchi assaggi, stupirti
di come le cose siano cambiate, lasciarti abbandonare ai sensi.
Potrei
anche sparare una sequenza di numeri, tentare di spremere la memoria
e ricordare profumi, aromi e sensazioni, invece ho pensato di
raccontare una piccola storia, bottiglia per bottiglia...
Prima
Batteria – Quasi Riesling ?
Sono
i vini che, nei precedenti assaggi o per consiglio, mi avevano in qualche modo
ricordato i nobili profumi di questo straordinario vitigno: il Riesling.
1
– Vini Giovannini – Albana di Romagna Docg “Gioja” 2007
Mi
ha toccato il cuore ad Enologica, quest'anno, ma conoscevo Jacopo
dall'edizione precedente, dove mi aveva fatto sentire un riposante
“Gioja” 2010 e trasferito la sua passione, la sua voglia di fare
bene.
Sono
andato a trovarlo in cantina, mi ha mostrato il suo lavoro, mi ha
parlato del suo passaggio da produttore di uve a imbottigliatore, mi ha
scelto le bottiglie di questo 2007, di cui ricordavo i netti sentori da Riesling.
La
bottiglia che abbiamo aperto era meno fortunata di quella di
Enologica, ma ancora vitale e piacevole, appena evoluta al naso,
giovane nel sapore.
2
– Lieselhof – Vigneti delle Dolomiti Bianco Igt “Julian” 2008
(Bronner)
Rincorro
questo vitigno da anni, mi piace il sogno di Werner Morandell, di
Lieselhof, che vuole una viticultura senza chimica e per riuscirci é disposto anche
a rinunciare, in parte, alle varietà tradizionali dell'Alto Adige, che gli darebbero un facile mercato.
Quando
nello scorso Agosto sono passato a trovarlo, per ritirare le mie 2 bottiglie
del “Vino del Passo”, mi ha fatto assaggiare questo Bronner,
messo da parte per 6 anni, che ora esce in commercio in appena 1500
bottiglie.
Integro,
come se il tempo non fosse passato, ha acquistato complessità, ha
guadagnato in leggerezza, e davvero... sembra un piccolo Riesling.
3
– Rocche del Gatto – Riviera Ligure Igp Pigato “Acini Rari”
2006
Fratello
del famoso Spigau, a parità di annata lo ritengo anche superiore, é una di quelle bottiglie che ad etichetta scoperta genera gli osanna
delle folle, che non ti azzardi a criticare, visto che tutti ne
parlano così bene.
Io
gli ho trovato dei seri limiti, e questa bottiglia li ha confermati, naso
intrigante ma conquistato a spese di un'evoluzione evidente, svuotato
in bocca, seduto.
Insegna
a confrontarsi con i proprio sensi, senza tenere conto di quello che
dicono gli altri.
4
– Domaine de Haurds
- Cour-Cheverny
Aoc
“Romo” 2010
(Romorantin)
Mentre
Paolo Babini mi snocciolava quello che sentiva nel bicchiere, senza avere la più pallida idea di cosa stesse bevendo, ero letteralmente prostrato dallo stupore.
In
tutto quello che esiste nel panorama vinicolo mondiale, colpo dopo
colpo, restringeva il cerchio, andando sempre più vicino al bersaglio... c'é chi
é un dilettante (io) e chi il vino lo vive (Paolo).
Bottiglia
straordinaria, ha tutto quello che vuoi da un bicchiere di vino, compresa una sbarazzina disomogeneità delle componenti, che lo rende
anche più interessante.
A
bottiglia coperta é un Riesling netto, magari non mettendolo in
Mosella, ma davvero Riesling netto.
Amo
il Ramoratin, mio "Coup de Coeur" a Gusto Nudo 2014, grazie a Bruno
Folli.
5
– Adegas Valmiñor –
Rías Baixas Do “Ed. especial 10 años” 2010 (Albariño)
Il
futuro della viticultura in Spagna, e
chi la conosce bene, come la mia cara amica Lola, aveva giustamente
suggerito che poteva ricordare il Riesling.
In
enoteca, cercando altro, me lo sono trovato davanti e ho pensato che
fra 16 e 17 bottiglie (poi saranno 18) non avrebbe fatto una gran differenza.
Certo,
ancora giovane, ma ha fatto la sua figura, a bicchiere
vuoto poteva senz'altro passare per il nobile vitigno, bellissimo naso, più
scomposto in bocca, fra 3 anni spaccherà il mondo, perché l'annata
é buona e i numeri li ha.
6
– Radoar - Vigneti delle Dolomiti Igt “Radoy” 2013 (Kerner)
Il vitigno geneticamente più vicino al Riesling, figlio palestrato con i
profumi del padre (il Riesling) e la forza della madre (il
Trollinger).
Ci
vuole l'altezza, il fresco un terreno povero, per renderlo più
slanciato, una mano coraggiosa per proporlo nella versione Feinherb,
cioè “demi-sec”.
Queste
componenti ci sono tutte e 2, nel Radoy, dai vigneti altissimi, sulla
roccia della Valle Isarco, baciata dal sole.
Ha
la finezza di un grande moscato, profumi ammalianti, bocca
freschissima, chiama subito un dolce “poco dolce”, come la Torta
di Riso.
Sempre
con la stessa regola, che fra 17 e 18 bottiglie non avrebbe fatto una gran
differenza, l'ho cercato, visto e preso a Villa Favorita.
Seconda
Batteria – Riesling d'Italie
1
– Vigne dei Boschi – Ravenna Bianco Igt “16 anime” 2012
Con
Paolo mi sento sempre in debito, per una polemica infantile su questa
espressione Brisighellese del Riesling, a cui, comunqnue, Lui non ha mai direttamente partecipato, perché una persona pacatissima di carattere.
L'ho
conosciuto di persona in alcune degustazioni Reggiana, una bellissima persona,
crea come un'aurea di serenità intorno.
Gli ho chiesto se aveva voglia di essere dei nostri e ha detto subito di sì, mi ha riempito di vini, ha portato un salame stupendo e si é seduto con Noi, ci ha arricchito ed é stato un ospite incantevole.
Gli ho chiesto se aveva voglia di essere dei nostri e ha detto subito di sì, mi ha riempito di vini, ha portato un salame stupendo e si é seduto con Noi, ci ha arricchito ed é stato un ospite incantevole.
La
bottiglie di “16 anime” era appena segnata da un filo di tappo,
ma comunque viva, se magari meno espressiva nei profumi, ricca e
gustosa in bocca.
Rimane
un buon vino, il sogno di Paolo, una cara persona...
2
– Ettore Germano – Langhe Bianco Doc Riesling “Herzù” 2013
3
– G.D. Vajra - Langhe Doc Riesling “Pétracine” 2012
Li
metto insieme perché della stessa terra, le Langhe, e perché
rappresentano 2 mostri sacri del Riesling nazionale.
L'Herzù eletto miglior Riesling d'Italia nelle giornate di Naturno, proprio il caso di dire vincitore “fuori casa”, in Alto Adige.
L'Herzù eletto miglior Riesling d'Italia nelle giornate di Naturno, proprio il caso di dire vincitore “fuori casa”, in Alto Adige.
Vini
piacevoli, vitigno riconoscibile, tuttavia entrambi evidentemente da annate
sfortunate, con una carbonica evidente, sopratutto nel Pétracine,
mancano di allungo, di spessore.
Fossero
stati 2010 sarebbe stata un'altra cosa e di sicuro qualche altro anno in
bottiglia potrebbe fargli bene, ma il segno del millesimo rimarrà.
4
– Kuen Hof – AA Valle d'Isarco Doc Riesling “Kaiton” 2009
Bottiglia
gelosamente conservata per anni, acquistata direttamente in cantina,
una sorta di test personale sulle possibilità di evoluzione con il tappo a vite.
Ancora non conoscevo bene Armin Kobler e in realtà avevo già sperimentato uno splendido Sylvaner, vecchio di qualche anno, pescato in enoteca.
Ancora non conoscevo bene Armin Kobler e in realtà avevo già sperimentato uno splendido Sylvaner, vecchio di qualche anno, pescato in enoteca.
I
5 anni gli hanno fatto un gran bene, é diventato un vino pieno, senza
essere pesante, di stampo completamente Valle Isarco, assolutamente
secco, freschezza e sapidità a raggiungere l'equilibrio.
Avercene... ma era l'ultimo, rimane suo fratello Gewurztraminer, su cui ripongo adesso grandi aspettative.
Avercene... ma era l'ultimo, rimane suo fratello Gewurztraminer, su cui ripongo adesso grandi aspettative.
Seconda
Batteria – Riesling du Monde
1
– Alzinger – Wachau Riesling Smaragd “Liebenberg” 2013
Appena
l'ho messo al naso ho pensato “o mio Dio!!!”, irriconoscibile... mi
ero quasi vergognato di aver messo questa bottiglia nella batteria,
tanto avevo trovato inespressiva la sua gemella, circa 1 anno fa, un
vino grasso, glicerico, seduto, senza spinta.
E
invece ha avuto un'evoluzione splendida, un Riesling leggero,
elettrico, con un meraviglio e lunghissimo gusto di mandarino.
Ho
dovuto confessare ai miei ospiti che se avessi saputo quanto era
buono, me lo sarei tenuto egoisticamente per me, di sicuro la miglior
bottiglia fra i “fuori zona”.
Cantina
serissima, nella difficile annata 2014 ha deciso di uscire con tutti
i vini declassati a Federspiel, praticamente nessun Smaragd, che
invece aveva su tutti i cru nel 2013.
Impariamo,
gente, impariamo...
2
– Chateau St.Michelle & Dr.Loosen – Columbia Valley Riesling
“Eroica” 2012
La
storia della viticultura negli Stati Uniti mi ha affascinato nei film “Sideways”, e “Bottle Shock” per poi letteralmente
conquistarmi, pagina dopo pagina, leggendo il libro di G.Taber “Judgment
of Paris”.
Ho
voluto fortemente questa bottiglia, dopo averne letto dell'acidità
sorprendente dalla scheda tecnica... é inutile, i numeri mi piacciono, sono di natura
ingegnere.
Un
Riesling di oltre oceano che parla tedesco, nei profumi e nella mano
di chi ha contribuito a farlo, appunto Dr.Loosen, e allo stesso tempo che strizza l'occhio agli americani, per la pienezza gustativa.
Potenzialità
enormi, per quella regione, quando salirà il livello qualitativo della richiesta
del mercato interno, faranno sfracelli.
3
– Martin Schaetzel – Alsace Grand Cru “Pfersigberg” Riesling
2011
Una
bottiglia che viene dalla mia voglia di esplorare il mondo dei vini
di Francia, e quando fai le cose da solo, senza una guida, il rischio
di non centrare il bersaglio diventa alto.
Cantina
quotata, terreni vocati, ma annata sfortunata, il 2011 é proprio da
evitare in tutta Europa (a parte i vini di Marko Fon, ma questa é
un'altra storia).
Non
é una bevuta spiacevole, ma non ti lascia molto, peccato.
Quarta
Batteria – Riesling
1
– Weingut Tesch – Nahe QbA “Langenlonsheimer Königsschild”
Riesling 2011
Ho
conosciuto i vini di Tesch da un articolo di Bibenda, quando ancora
era una rivista seria e bellissima.
Tesch
produce solo vini perfettamente secchi, il sito web é da paura, la
home contiene un viso scuro che assomiglia al conte Dracula, e l'aquila
del VDP ha una caricatura scheletrica da bandiera
pirata.
Si
può acquistare il “probierpaket” da 6 bottiglie, con tutti i cru di Tesch... così li ho conosciuti e amati, ancora una volta per una
bottiglia dimenticata in cantina proprio perché le
gemelle, ancora una volta, da giovani mi erano sembrate poco interessanti.
Pazienza... ci vuole pazienza con i vini.
Pazienza... ci vuole pazienza con i vini.
La
Nahe é nota per i suoi vini diritti, taglienti, profondamente
minerali, aspetti che si riflettano con una incarnazione da manuale nei vini di Tesch.
2
– Markus Molitor – Mosel QmP “Zeltinger Sonnenuhr” Riesling
Spätlese 2009
Sempre
acquistata in cantina, scorrendo il listino, e limitandomi agli Spätlese, perché gli unici
con una prezzo “umano”.
Il nome della cantina é importante, questo gli permette di tenere alti i prezzi, giustamente, data l'indiscussa qualità.
Il nome della cantina é importante, questo gli permette di tenere alti i prezzi, giustamente, data l'indiscussa qualità.
Aperta,
bellissima, godibilissima ora, ma poteva stare sfacciatamente lì per
altri 5 anni, senza paura di nulla.
3
– Hirschhorner Hof – Pfalz Reisling “Buntsandstein”
2009
Palatinato,
regione più calda, lo senti tutto in questa bottiglia, polputa,
piena, con una naso ricco e folto, anche di Botrytis.
Produttore
biodinamico, regala questi vini splendidi, dalla bevibilità golosa, che la Manu riesce a farmi
avere qui in Italia.
Ho
ancora 3 dell'annata 2010, che mi sono gelosamente tenuto, ma
anche con il 2009, i miei ospiti non se la sono passata male.
4
– Erben
Bürgermeister Lauer – Mosel QmP “Dhroner Hofberger” Riesling
Spätlese
Halbtrocken
1996 (15.3
RZ, 8.6 S, 81.5 GA)
Gioco
l'asso e sbarazzo il piatto, la più bella bottiglia che abbia mai
comprato per la pazzesca cifra di 4.75 Euro.
Ho
sentito la prima volta questa cantina in una degustazione dell'AIS di
Imola, l'ho inseguita per anni, prima di ritrovarla, con difficoltà, perché intanto
aveva cambiato nome.
Il
produttore mi ha mandato il listino, e io gli ho chiesto se aveva
annate vecchie... fra quelle ho scelto ancora una volta sulla base dei
dati tecnici.
Ancora
verdolino, un'acidità nervosa, lo zucchero che quasi non si sente,
ampiezza di profumi, complessità, ha tutto.
La mia ultima, ora tocca ricomprarla, ma ormai hanno alzato i prezzi, ora costa ben 7.5 Euro, farò il sacrificio.
La mia ultima, ora tocca ricomprarla, ma ormai hanno alzato i prezzi, ora costa ben 7.5 Euro, farò il sacrificio.
5
– Erben Bürgermeister Lauer – Mosel QmP “Neumagener
Rosengärtchen”
Riesling Auslese
1990
(30.2
RZ, 9.3 S, 90.2 GA)
Questa
di Euro, se ricordo bene, ne é costati ben 10, é appena più
appesantita nei profumi della sorella più giovane, ma ha una bocca
che rapisce.
Senti
il diverso peso della maturazione, capisci che se gli Spätlese
sono più facili da bere, la
classe degli Auslese é
comunque superiore... poi ognuno sceglie con il suo gusto.
Ben
25 anni chiuso in una bottiglia senza sentirli... e il 1989, in
teoria annata peggiore, é ancora meglio.
Vigneto
che non esiste più, riconvertito dopo il 2000 a Pinot Nero, roba da
denuncia.
Quinta
Batteria – Il Riesling di Karl Mayr
1
- Dr.Bürklin-Wolf – Pfalz
QbA “Forster Pechstein” Riesling Trocken GC 2011
Quest'anno
mi sono concesso una visita al Pretzhof, una sorta di pellegrinaggio
e... non é mica facile arrivarci.
Devi
staccarti dalla strada principale, andare avanti, avanti e avanti
fino a quando non arrivi ad un vero e proprio “maso”, con tanto
di animali nella stalla.
Ho
visto le stanze per l'affinamento dei formaggi e dello speck, ho
visitato le cantina, non volevo più uscire.
La
bottiglia me l'ha scelta Karl Mayr, in persona, e ce la siamo goduta nonostante ne avessimo sentite già altre 17.
Calda e avvolgente, come si conviene ad un Riesling del Palatinato, equilibrio e posatezza, da Grand Cru.
Calda e avvolgente, come si conviene ad un Riesling del Palatinato, equilibrio e posatezza, da Grand Cru.
questa te la invidio davvero ;) bella selezione davvero
RispondiEliminaDenkiu Matteo ;)
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