AIS Ferrara, serata Chablis con Samuel Cogliati

Condotta da Samuel Cogliati, in una bella miscela di racconto e degustazione, é filata via piacevole e veloce.


Samuel ha chiesto, visto la giovane età delle bottiglie, che tutti i vini fossero passati prima in decanter e poi di nuovo in bottiglia (solo per questioni di servizio), in modo da provare a forzarne un minimo l'evoluzione e disperdere la solforosa.

Bottiglie servite in batterie di 2, rigorosamente coperte, solo alla fine abbiamo saputo i produttori.

Curioso che i miei proferiti, siano stati i 2 vini di Thomas Pico...



Alice & Olivier De Moor - Chablis “Bel-Air et Clardy” 2013

Dorato chiarissimo e appena velato, ha un esordio di profumi appeni confusi, fumosi, trasmette il sentore della buccia dell'uva, vinosità e un particolare sprigionarsi di forza alcolica.

A bicchiere fermo si stempera, emergono pesca gialla, melissa e verbena, comunque dolce di zucchero di canna, penetrante di mughetto e erbe salate.

In bocca illude con un accenno di morbidezza, poi spiazza con un'acidità violenta, saporita e piccante.

Una delle poche volte in cui trovo una freschezza al limite dell'eccessivo in un vino, chiude con aroma netto di limone, appena sfrangiato, sul filo dell'eccessiva crudezza.

Il ritorno ai profumi porta quasi una ricordo di cera, di getto ho scritto 83 punti, il tempo gli farà bene, ma mi pare comunque un vino segnato dalla maturità delle uve.


Jean-Paul & Benoit Droîn – Chablis 1er Cru Montemains 2013

Samuel ha spiegato che quando il nome del cru é indicato al plurale in etichetta si tratta di una assemblaggio di uve provenienti da parti diversi del climat.

Giallo pallido con sfumatura verdolina, brillantissimo, ha inizialmente un accenno di smalto e vernice, per poi schiarirsi in rosa bianca, delicata ma netta, resina e una splendida pesca.

I profumi legati alla terra arrivano in un secondo momento, sotto forma di rosmarino e timo, roccia scheggiata, calcare bianchissimo.

Al gusto é posato, equilibrato, con appena un piacevole accenno di calore, estremamente aromatico ancora di pesca, un inconsueto litchi, la dolcezza ammandorlata del confetto.

Eleganza e finezza, nei profumi e nelle sensazioni, almeno 87 punti.



Domaine Pattes Loup (Thomas Pico) – Chablis 2012

Paglierino denso di colore, con sfumatura appena verdolina, all'inizio chiuso, profuma appena di cenere e sale.

Pesca, un soffio di menta, dolce, sabbia bagnata, anche se l'intensità é bassa trasmette nitidamente l'idea di una vino rotondo e pieno.

Cambia registro in bocca, dove é saporito, coerente di frutta gialla, si amplifica, acquista volume, ha potenza aromatica di fiori di campo e vento marino.

Acidità tagliente, ma assolutamente ordinata, tanto da lasciare anche un piccolo spazio al lieve calore dell'alcol.

Compensa al gusto quello che non regala al naso, vino da cui lasciarsi conquistare gustandolo, così é stato, 87 punti.


Jean Claude Bessin – Chablis 1er Cru La Forêt 2012

Verdolino luminosissimo, profuma di cenere, nebbia, aromi minerali di conchiglia, jodato.

Una importante parte aromatica di erba montana sfalciata, anice, timo, a sbuffi si apre a delicati ricordi di pesca bianca.

Saporito, salatissimo, ancora a tendere all'equilibrio, lascia aromi di ribes giallo, succo di albicocca e carta di pergamena.

Tuttavia chiude senza allungo, e un po' bruciante, quindi scomposto.

Ho segnato 85 punti



William Fèvre – Chablis 1er Cru Vaillons

Di nuovo verdolino, ricco di luce, ma con quella che mi é ingannevolmente sembrata un accenno di velatura.

Particolare, nei profumi si stacca dagli altri, oltre alla consueta salinità marina, di conchiglie e erbe fragranti, ha un ricordo nocciolato, con una sfumatura di legno, torbato, di carta bagnata.

Un naso immediato, che si concede subito, a scapito di un lieve calo sulla finezza, dovuta a sensazioni di malto e pasta frolla.

In bocca é rotondo, dalla freschezza affusolata, e anche in questo é diverso da quelli che lo hanno preceduto, tende alla pienezza e non abbandona subito.

Masticandolo ha quasi una sensazione di piccoli frutti rossi, fragola croccante, esprime una mineralità ferrosa e appena cruda, di acciaio e ferro.

Chiude di liquirizia, ho calato il voto in successivi assaggi, quell'immediatezza iniziale ha ceduto ad una certa incoerenza, l'ultimo numero é 86.


Domaine Pattes Loup (Thomas Pico) – Chablis 1er Cru Beauregard 2012

Al limite del dorato, e decisamente un “vino di luce”, con una gran forza cromatica, solare e bellissimo.

Profuma di pasta di mandorle, tabacco biondo e pergamena, poi dolce di pesca gialla e marmellata di albicocche, aromatico di alloro, ricordi legati alla terra, secca e salmastra, quasi come gli aromi avessero spessore.

Penetra nelle narici e non le molla, cattura magneticamente il naso...

Al gusto ha un volume vaporoso, minerale e fruttato, un puro succo di albicocca e cedro, con un sottofondo che stuzzica, quasi piccante.

Anche floreale, una sferzata di freschezza marina, dall'acidità serena, perché non deve lottare per emergere, perché non ha l'ansia di primeggiare, nobile, in perfetta democrazia.

Bellissimo vino, da bersi ora, senza il problema di doversi chiedere se diventerà ancor più bello in futuro, lo si beve e basta.

Ho segnato, forse di generosità, 91 punti, ho vuotato il calice, e sono andato a casa...








In realtà, prima di andarmene, mi sono finito i 2 stupendi formaggi in accompagnamento alla degustazione :)


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