Alois Lageder – AA Terlaner "Cuvée Tannhammer" 2006


Chardonnay, Sauvignon – 12.5%


Devo aggiungere un'annotazione: questa bottiglia é stata aperta la mattina seguente ad una degustazione dei più grandi bianchi di Borgogna.

Chi era con me lo può confermare, non avrebbe sicuramente sfigurato...

Tanti anni in bottiglia e non sentirli, a cominciare dal colore che ancora parla di gioventù, verdolino pallido neanche fosse un Riesling della Mosella.

Profumi di territorio, non esplosivi, ma con movenze di grande finezza.

In sequenza si sentono la salinità rocciosa, che subito richiama Terlano, e il varietale del Sauvignon.

Però é un varietale dolce, quello dei Sauvignon della Loira, e non quello verde, mi viene da dire "italiano", che comunemente viene associato al bosso.

Sempre di quei luoghi, sarò anche la suggestione, si riconosce un accenno di pietra focaia, che viene fuori bene ruotando il bicchiere.

Appena aromatico, seguito da un fruttato leggero di ananas maturo e mela golden con una componente agrumata di mandarino.

Al gusto l'equilibrio é ancora straordinariamente, sono passati più di 6 anni dalla vendemmia, spostato verso la freschezza.

Questo lo rende piacevole e non appesantisce i sensi.

Saporito e allo stesso tempo sapido, il pensiero continua a tornare ai vini di Francia, per la finezza e il calore misurato dell'alcol.

Sprigiona aromi intermedi fra il mentolato dolce, che si ritrova anche a bicchiere vuoto, e il floreale appassito.

Come si era espresso nei profumi, allo stesso modo si esprime in bocca.

Per rubare i termini a colleghi molto più bravi di me: un triangolo della persistenza che ha una base lunghissima.

Che dire?

Non meno di 91 punti e con pochi uguali in Italia.

Senza contare che si tratta di un vino che fa solo acciaio ed é comunque in grado di sfidare il tempo: miracoli di Terlano, la bravura di Alois Lageder.

Bottiglia comprata tanti anni fà in una delle mie enoteche preferite di Bologna, per un prezzo che non ricordo.

Sicuramente, é valsa ogni euro con cui l'ho pagata.




Commenti

  1. Ciao, sono capitato per caso sul tuo blog e lo sto curiosando avidamente. Ti scrivo qui perché a me è capitato di bere lo stesso vino solo di fine anni '90.
    Buonissimo, cangiante e tremendamente fresco. Aggiungo che al tempo fermentava ed affinava in legno, pensa te.
    Gran vino, senza dubbio.
    A presto!

    Gabriele

    RispondiElimina
  2. Concordo con la "bevuta" di questo blog.
    Stappato in compagnia di Gabriele...vino fantastico!!!
    Salute..

    RispondiElimina
  3. Ringrazio sia Gabriele che Marco. Lo faccio solo ora perché durante la settimana ho mezzi Internet "di fortuna".
    Quando riuscirò a mettermi in pari con gli appunti di degustazione... ho ancora nel notes un Contest 2004 sempre di Lageder anche questo strepitoso.
    Lageder é un vero... non saprei come definirlo se non un genio dell'enologia Alto-Atesina.
    Il Tannhammer 2006 é ancora disponibile in cantina, Lageder lo ha messo nelle annate storiche, purtroppo il prezzo é salito di conseguenza.
    Saluti
    Fabrizio

    RispondiElimina

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