Cà del Bosco – Cuvée Annamaria Clementi Rosé Extra Brut Riserva 2004

100% Pinot Nero – 12.5%

Le regole sono fatte per essere infrante.

La mia era quella che avrei scritto solo dei vini degustati a casa, per prendermi il tempo necessario per assaggiarli più volte, magari anche il giorno dopo.

Ma l'Annamaria Clementi Rosé (e anche non Rosé) non é un vino per le mie tasche e quindi faccio di necessità virtù.

Trascrivo gli appunti che ho scritto in occasione della degustazione delle Riserve del Franciacorta durante il Vinitaly 2012 condotta da Nicola Bonera, miglior Sommelier d'Italia.

Lui é molto bravo, ma quello che segue, è solo farina del mio sacco.

Dopo 4 riserve dai colori verso l'evoluzione, l'Annamaria Clementi Rosé si distingue per una luce bellissima, con uno spledido color salmone dai riflessi ramati.

La luminosità è sconvolgente, poche volte ho visto vini con questa vitalità scalpitante.

Il perlage é abbondante, rispetto a quelli venuti prima di lui é decismanete di un'altra categoria.

Corona il bicchiere con una spuma bianca, magari le bollicine non sono finissime, ma visto che ormai é il quinto che si comporta in questo modo, non può essere che colpa dei bicchieri.

Il naso é un'esplosione di piccoli frutti rossi, ancora ben freschi dopo tanti anni dalla vendemmia e, finalmente, non é solo il classico "lampone" dei Rosé.

Qui c'é una bellissima fragola, non dolce come quella di bosco, ma con un profilo più fresco.

Vengono poi ricordi ferrosi e minerali di pietra bianca arsa dal sole mentre, alla rotazione del bicchiere, la frutta si trasforma in profumi di arancia rossa appena tagliata.

In bocca, la prima impressione che si coglie é la cremosità dell'anidride carbonica, poi emerge la grande incisività con una sapidità che supera, dopo una lunga rincorsa, la comunque grande freschezza.

Tagliente come DEVE essere un metodo classico.


Ha peso, ha struttuta e, a confermare il pensiero che un grande vino deve confermare nel sapore quello che ha promesso al naso come profumi, il gusto é quello di succo di fragole e di arancia rossa.

Non meno di 91 punti, per un prezzo che ho dovuto cercare in guida perché mai e poi mai andrò in enoteca per comprarne una bottiglia: la "2000 vini" dice, con mio rammarico, 140 Euro.

Come abbinamento, l'unica possibile scelta é condividere un calice con un'amica Sommelier brava e competente, come colei che sedeva vicino a me  durante la degustazione.

Insieme, per potersi confrontare e per scoprire le caratteristiche di un vino la cui bellezza non é possibile condensare in 3 righe di appunti.

Seguono 2 note, della serie "Ad essere onesti..."

Nota 1: la settimana scorsa ho avuto il piacere di degustare, visitando l'azienda Monterossa, il Cabochon Rosé. Bellissimo anche questo, un filo più sapido, un file meno fresco, e per una frazione infinitesima di punto, per me, superiore.

Nota 2: questa sera ho terminato una bottiglia di uno Champagne 1er cru realizzato da un piccolo RM. Non era nemmeno il prodotto di punta ma, nell'eleganza dei profumi e nell'impatto gustativo, non posso non pensare che, basandosi sul rapporto qualità/prezzo, in Franciacorta devono da darsi una bella regolata.


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