Colazione da Campioni “Bolle strane & un pò bucciose edition” - 04/12/2016

Salita zingarata del sabato mattina, il titolo é più o meno una gag fra me ed Andrea, in realtà ci siamo goduti ottima compagnia, buon cibo e 4 bottiglie di Metodo Classico Italiane fra le più rappresentative di quanto sia venuto fuori di nuovo e valido, in questa tipologia, negli ultimi anni.



Bottiglie servite alla cieca, ma solo per farsi 4 risate in compagnia, e la missione di far nascere la passione delle bolle in Costanza, che imprudentemente aveva confessato di non amarle troppo.

E' stato un pò come buttare qualcuno nell'acqua alta per insegnargli a nuotare... però ha reagito bene, alla fine si é innamorata di una delle bottiglie più inconsuete, lo Smila di Stefano Milanesi.

Ha aperto la colazione il DZ 2011 di Cortefusia, gioiellino di Gigi Nembrini, in grande crescita da inizio anno, tanti mesi dalla sboccatura fanno un gran bene agli spumanti ben fatti. Naso rifinito e centrato, sorso fresco, magari riuscirà ancora a guadagnare un altro pò di ciccia con il tempo.

Subito dopo il Vesna di Stefano Milanesi, questa primavera avevo promesso a Simona di non aprirlo fino a Natale... ho anticipato di qualche settimana, ma già adesso lo riconosco con tutte quelle caratteristiche che mi hanno stregato fin dal prima assaggio.

Ha nei profumi la morbidezza agrumata che sono i grandi Pinot Noir, e l'uso del francese non é casuale, riescono a tirare fuori con lunghe soste sui lieviti. In bocca accoglie con una carbonica cremosa, aromi coerenti, poi sfodera ampiezza e profondità... potrebbe essere Aube, invece è Santa Giuletta.

Lo Smila é unico sin dal colore, lampi d'oro dalla sfumatura ramata, regala un'apparente dolcezza e quell'aromaticità esotica di vitigni inconsueti per il Metodo Classico. Il sorso ha impatto, spessore, quasi un soffio tannico, un gradino di sensazioni diverse.

Gode nel mostrarsi prima vino e poi spumante, nelle mani di tanti in genere non funziona, mentre Stefano lo ha plasmato appagante e dalla bevibilità straordinaria. E' l'unica bottiglia finita completamente durante la colazione.

Il “cinque” di Buvoli era una completa new entry anche per me, avevo sentito il “sette” rosé e mi era piaciuto un bel pò, anche con certe particolarità stilistiche che di solito non amo. Il naso sfodera una fragranza complessa di lieviti dall'eleganza francese, in bocca offre una bolla rifinita, calore delle nostre latitudini e una lunghezza su cui non c'é nulla da eccepire. Mamma mia questo é bravo...

Per chiudere un piccolo regalo, per me e per Luca, Andrea, Gabriele e Costanza che si sono prestati a questo gioco strano di bottiglie... il Millesimato 2008 di Yves Ruffin.

Bottiglia giovanissima, ancora in rampa di salita, forse un peccato aprirlo ora perché lascia intravedere una grandezza ancora superiore fra qualche anno. Che poi siano 2, 5 o 10... difficile dirlo perché questo andrà davvero tanto in là. Adoro gli Champagne di Sylvie, che prima accarezzano e poi prendono a schiaffi i sensi, ma in modo adorabile.

Ma una colazione ha comunque il cibo come protagonista e fra una bottiglia e l'altra si é smangiucchiato alla grande, con gli immancabili ciccioli reggiani come apertura.

Una escursione di Andrea al Mercato della Terra ha portato sulla tavola i formaggi caprini dell'azienda “I Piani” di Savigno, fra cui il fantastico Merlino, intensi e dalla sapidità casearia, nonché un fantastico pane alle noci, che ancora non conoscevo, e quello ai grani antichi del Forno Calzolari.

Insieme alla crescenta in due declinazioni, liscia e al prosciutto, e alle streghette di Costanza, hanno accompagnato Salame Riserva, un anno di affinamento, e Culaccia da 30 mesi. Entrambi di provenienza “Osteria Reggiana”, a far loro compagnia anche una Coppa di Cinghiale, tanto per star leggeri.

Agli spumanti più strutturati, é stato giustamente opposto un cibo altrettanto ricco, quale il Parmigiano Reggiano Vacche Rosse da 36 mesi di stagionatura del Caseificio Baiocchi, da una forma appena aperta, con in questo momento una fragranza favolosa.


Per concludere, immancabile, il Fior di Latte della mamma, con tanto di demo live del suono più sensuale del mondo, il “floooooop” di quando esce dal suo stampo, per fortuna Costanza non é svenuta, le prime volta che lo si ascolta... capita.





Cortefusia – Franciacorta Dosage Zero 2011 (sb. 10/2015)
Chardonnay, Pinot Nero – 12.5%

Giallo pieno, luminoso. Profumi fragranti, lievitosi giovani, camomilla, erba di campo, mela croccante, pesca bianca. Sorso dalla carbonica nervosa, grande freschezza, un'acidità fruttata croccante, tirata, appena asciugante. Chiude pulito, ma in modo netto.


Stefano Milanesi – VSQ Extra Brut “Vesna” 2012 (sb. 02/05/2016)
100% Pinot Nero – 13%

Giallo tenue, dal perlage puntiforme e denso nel bicchiere. Profumi soffici, avvolgenti, dolci, frutto rosso, mandarino maturo, prugna sciroppata, cipria, crema pasticcera. Sorso dalla carbonica cremosa, polposa, piena, masticabile. Grande sapidità, avvolgente e lungo, finale di pan di Spagna. Ricorda tantissimo un Pinot Noir dell'Aube.


Stefano Milanesi – VSQ Brut “Smila” 2010 (sb. 08/02/2016)
Cortese, Pinot Nero, Riesling Italico – 13%

Oro lucente, dalla sfumatura ramata. Profumi dolci, quasi aromatici, foglia di the, erbe, zucchero filato, croccante alle nocciole. Bocca piena, di spessore, avvolgente, tannicità avvertibile, una gran distensione armatica. Prima vino e poi spumante, uno di quei rari casi in cui la cosa funziona.


Buvoli – VSQ Pas Dosé “Cinque” 2008 (sb. 02/2014)
100% Pinot Nero – 13%

Paglierino luminoso, ricco e vivace di carbonica, le bollicine sono letteralmente delle punte di spillo. Naso immediato di lieviti fragranti e crosta di pane, fetta biscottata, agrumi, cedro, pesca gialla, ginestra, una sfumatura salmastra. Sorso intenso e caldo, intransigente, dallo spessore che colpisce, non accarezza la bocca, se ne impadronisce. Finale lunghissimo di frutta tropicale e fiori gialli.


Yves Ruffin – Champagne Brut 1er Cru Cuvée Précieuse 2008
25% Pinot Noir, 75% Chardonnay – 12.5%

Brillante, dalla luce pulsante e perlage infinitesimale. Profumi agrumati, fragranti, eleganti, ricchi, fruttati di pompelmo, seguono caffè, gesso, lime. Bocca minerale, stuzzicante di carbonica, dalla freschezza sciabolante, succosa e agrumata, ancora disperatamente giovane. Ha un allungo pazzesco, saporito di mare e limone dolce.

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