Orizzontale Champagne 2002 + Bollinger RD 2002
Una
settimana speciale, dedicata allo Champagne, e in particolare al
2002, cominciata con un Bollinger RD, lo Champagne di James Bond.
L'ho
trovato un pò impacciato, slegato, facendo un parallelo
cinematografico un'interpretazione alla Thimoty Dalton, lontana
dall'aristocrazia di Sean Connery, senza la prestanza fisica di
Dennis Craig.
Di
sicuro il tempo lo renderà più legato, ma ho la sensazione che non
diventerà mai grandissimo, e che alla fine questo millennio, su cui
ci sono grandi aspettative, non sia scontatamente buono per tutti.
Intanto
il mio cuore é stato rapito da un'altra bottiglia, scelta fin dal
primo naso in mezzo ad altri 6 Champagne millesimati 2002 di zone,
vitigni, assemblaggi, vinificazioni e filosofie completamente
diverse.
Una
degustazione fatta qualche sera dopo, fra amici, livello medio alto,
con almeno un paio di punte...
Questi
i vini, nell'ordine di servizio, versati in batterie di 2, facile
capire quello che mi ha rapito.
Pierre Gimonnet – Special Club
2002
100% Chardonnay
Luminoso, ricco di colore, sfumatura
dorata e perlage minutissimo. Naso fragrante di Chardonnay,
muschiato, dalla nota burrosa, nocciolata, inequivocabile un contatto con il legno nella sua evoluzione. Sorso di biscotto e frutta secca,
di tostatura alla masticazione, carbonica cremosa, non esplode di
complessità e chiude con leggero amaricante. Il suo punteggio sale
perché ha uno splendido rapporto con l'aria, si esalta e raggiunge
gli 87 punti.
Paul Goerg – Cuvée Lady 2002
85% Chardonnay, 15% Pinot Noir
Bollicine fitte e puntiformi, danno
l'idea di appannare il bicchiere con la loro densità, ha riflessi
lievemente ramati. Floreale nel profumi, giovane di agrumi con
particolare di mandarino, evolverà poi verso la frutta tropicale
fresca. Bocca lattica e sapore di succo di albicocca, non ha
profondità, chiude veloce e pulito di frutta acerbo. Non mi
convince, anche la permanenza nel bicchiere lo penalizza. Cala fino a
84 punti
Robert Fluery – Brut 2002
46% Pinot Nero 36% Pinot Bianco 18%
Chardonnay
Evidente sfumatura di sabbia
rossiccia, densità di colore importante, appena lo porto al naso mi
rapisce e non ci lasceremo fino all'ultima goccia. Ricorda il
panettone artigianale, vaniglia, frutta rossa candita e polvere di
caffé, penso subito a Beaufort pur sapendo che per 1000 ragioni non
può esserlo, ma non sbaglierò di così tanto.
Naso da eccellenza evidente, e
mentre lo dico, sull'entusiasmo, ad alta voce vedo i miei compagni
annuire...
Bocca che non delude, fantastica, il
liquido é sublimato in vapore, morbido, dolce di caramello, non
posso evitare che mi si formi in testa l'immagine di un budino. Il
finale si allunga, senza alcuna fretta, in soffi di torrefazione e in
un attimo mi accorgo di non aver più nulla nel bicchiere. Il calice
vuoto non mente mai, ad olfazione profonda esce nettamente il fiore
giallo, in pace ed equilibrio, con zucchero filato. Vola, con grande
carattere, fino a 93 punti, e mi sono dovuto ancorare a terra
Pommery – Cuvée Louise 2002
65% Chardonnay, 35% Pinot Noir
Colore da tisana, dalle bollicine
micrometriche e ordinate, all'inizio pungono violente le narici,
quasi nascondendo profumi di finezza immediata, dolci di miele e
incisi di mineralità, che si ritrova subito nel primo sorso,
tagliente, profondamente sapido e dalla carbonica densa. Una lama,
forgiata completamente in acciaio, con il rigore di una grande
Maison. Guadagna un punto con l'aria e arriva a 89 punti. E' il mio
stile.
Gosset – Celebris Extra Brut
2002
52% Chardonnay, 48% Pinot Noir
Luce da metallo lavorato, denso e
splendente, perlage dal grande vigore seppur in punta di spillo, fa
ribollire la superficie del bicchiere e libera i profumi, intensi di
pompelmo e ananas, esuberanti di erbe aromatiche, pietra focaia, di
una freschezza che lascia stupito. E' nettamente un 1er Cru di
Chablis fatto spumante... e quindi lo amo da subito. Una lama anche
in bocca, densa di sapidità gessosa, dilaga in un finale di
ciambella, miele e liquirizia. Talmente intenso che non può essere
di pari lunghezza, e allora questa lama chirurgica che intanglia i
sensi arriverà secondo, con 91 punti
Egly-Ouriet – Brut Grand Cru
2002
70% Pinot Noir - 30% Chardonnay
Naso soffice, rosso nei profumi e
nelle sfumature, seguono burro e cioccolato dolce, appena tostato,
impreziosito da un tocco ossidativo e dal ricordo del legno. Caffé e
agrume candito, ho descritto un altro dolce Natalizio, che a Bologna
si chiama "Panone".
Interessante... nasce prima vino e
poi Champagne, ma alla fine, questo non é mai un bene. Sorso
decisamente dolce, carbonica sommessa, gusto di buccia di frutta e
erbe di montagna, lo salva per ora la sapidità, perché la
freschezza é solo comprimaria. Bello, particolare, da non aspettare
oltre e comunque penalizzato dal peccato originale, quindi non oltre
90 punti.
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