Utile e dilettevole, un sabato a pranzo alla Chiocciola...

Un sabato, a pranzo, con tutta la famiglia ospiti di Athos, alla Chiocciola, gli devo portare qualche bottiglia, che abbiamo acquistato insieme, e quale migliore occasione per stare davanti ad una bella tavola a gustare una cucina che qualche settimana fa, mi ha conquistato... 


Inizio con un calice di Pinot Meunier 2002 di Casa Caterina, uno spumante con cui ho un rapporto discontinuo, di alti e bassi, ormai da anni, dalla prima volta che lo assaggiai a Gusto Nudo.
Il colore è un perfetto Del Bono's style, ossia quello che non ti aspetteresti da un rosé... quasi amaranto, piuttosto cupo come lo sono i primi profumi, maturi, terrosi, scuri.
Gli ci vorrà un po per liberarsene, come se fosse una coperta pesante, e trovare una dimensione più agrumata e fresca, quasi floreale.
In bocca, invece, ha fin da subito un altro registro, raggiunto grazie ad una carbonica puntiforme e una freschezza seppur rotonda, che lo rende più gastronomico che fine a se stesso.
E' andato via, d'amore e d'accordo, con il benvenuto di Athos a base di un tortino di cavolo nero, spuma di parmigiano e gocce di saba.

Non ne faccio un mistero, il mio concetto di abbinamento è "quello che ho voglia di bere, con quello che ho voglia di mangiare", detto in parole più cool sarebbe la "scuola inglese"... il buono va con il buono.
Ci marcio un po su, non è proprio vero, come questa volta, in cui sfogliando la carta di Athos, ho puntato la Cuvée Julien di Genevat, per giunta 2010, una grande annata.


Avrei scommesso che con la cucina di pesce dai sapori anche intensi di Athos sarebbe andato comunque bene, ma non pensavo così bene.
La sua freschezza ha stretto un feeling con la “Terrina di Anguilla con pesto di olive taggiasche e capperi”, semplicemente deliziosa, l'avevo già sentita e l'ho ripresa con golosità.
L'anguilla diventa delicata senza perdere in intensità di sapore, e il saporito del pesto di olive crea la controparte, un ciuffo di insalatina porta invece freschezza (immagine rubata, non l'avevo fotografata). 
 

Ma dove il matrimonio fra cibo e vino si é concretizzato in toto, é con la “Cocotte composta da scaloppa di ombrina, seppia, capasanta, tonno e gamberi” gratinata al forno.
La scelta dei diversi tipi di pesce porta tutti i possibili gradi di consistenza, morbidezza della ombrina, tenacità della seppia, slaldabilità del tonno, croccantezza dei gamberi, scioglievolezza della capasanta... tutti uniti dalla gratinatura, come filo comune, e dal sughetto che apporta la parte liquida.
La vena agrumata del Pinot Noir si lega al pomodoro, il suo gusto terreno e ferroso, completa la parte dolce del piatto, i tannini appena accennati, asciugano quel che basta il condimento.
Non ho potuto fare a meno di ripensare ad una frase letta da poco nel libro di Rizzieri... “gli abbinamenti di colore in genere funzionano”, e ha proprio ragione.


Quasi dimenticavo, fra primi e secondi, é arrivato un piatto di frittura di Zotoli, da mangiarsi come patatine, ma molto, molto meglio... un omaggio di Athos, per onorare una materia prima freschissima, e non facile da trovare (anche per questo, niente foto, sono timido per natura).


Mentre il resto della famiglia si orientava sul dolce, io non posso ormai più fare a meno della mia abituale chiusura di pasto, che sta sostituendo il caffè.
Pedro Ximenez 1983, gran riserva, dolce e confortante, per appagare i sensi comunque reduci da un bel pranzo, con un sapore intenso di prugna e datteri, mallo di noce e cioccolato.
Ben 32 anni che si sentono appena in una leggera concessione al calore, da centellinare, lascia una bocca stupenda...


 In coda, mi salvo un commento sul Pinot Noir di Genevat, che avevo già scritto in un commento precedente, visto che su FB, dopo un pò, non si ritrova più nulla.

Un vino di luce, che profuma di fresco e di gioventù, esalta al massimo i toni agrumati e ematici del Pinot Noir, ma più sull'arancia sanguinella e il ferroso, che non il tamarindo e il chinotto dei Borgogna.
Leggero al gusto, quasi in punta di piedi,
con appena un velo di tannini, per altro assolutamente maturi.
Campestre ed aereo, come il Jura, da cui viene...
Un gioiello, perfetto per una cucina di pesce di carattere, l'ho letteralmente adorato, come adoro i vini di Genevat.
Coup de coeur


Grazie ad Athos e famiglia, un saluto al babbo 

 

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