Giulio Ferrari - Riserva del Fondatore
Verticale storica di 8 annate...
Non
so davvero se riuscirò mai a ripetere una esperienza di questo tipo.
Ospite
della famiglia Lunelli, visita al vigneto di Maso Pianizza,
all'azienda, tutta la gamma Ferrari Spumanti in degustazione, a
fianco dell'enologo Ruben Larentis, accompagnati da Marcello e Franco
Lunelli.
Per
finire, la verticale di Giulio Ferrari Riserva del Fondatore, mito e
leggenda del Metodo Classico Italiano.
Con
me Francesco Falcone e Vania Valentini, la sequenza di servizio é
stata scelta dall'enologo stesso, per esaltare differenze e
contrasti.
E
lì ho capito, che davvero solo il GF é l'unico spumante italiano
che può tenere testa, e mettersi dietro, tanti Champagne.
Giulio
Ferrari Riserva del
Fondatore 1999
Carbonica
densa e puntiforme, su uno sfondo di oro ricco e assai vivace.
Naso
marino e fine di pasticceria, seguito da fiori gialli freschissimi.
In
bocca la bolla posata risulta estremamente vaporoso, dal gusto sapido
e appena calante nella freschezza.
Ne
risulta uno spumante di equilibrio, sul momento appagante, ma che
tende a svuotarsi, a mancare di definizione aromatica.
Chiusura
su note di liquirizia.
86
punti.
Giulio
Ferrari Riserva del Fondatore 1996
Dorato
intenso, dal riflesso quasi metallico, bollicine ancora una volta
finissime.
Naso
di salgemma, quasi di acqua di olive, e polvere da sparo.
Nel
contatto progressivo con l'aria emerge la frutta secca, i toni
ferrosi, note tostate e tartufate.
In
bocca é giovanissimo, con una verve acida sorprendentemente sopra
alle righe, quasi dissonante con il gusto nocciolato e di mallo di
noce.
Pecca
appena di spessore altrimenti avrebbe valicato l'asticella, fa delle
contraddizioni giovani-mature, la sua grande forza.
89
punti
Giulio
Ferrari Riserva del Fondatore 1993
Particolare
già dal colore, con riflessi quasi ramati, ha un naso giovane,
fresco quasi sprezzante.
Profuma
immediati di biscotti croccanti e frutta tropicale, che alla
rotazione si arricchiscono di sentori burrosi e fragranti, sembra di
essere sull'arenile, ad aspirare la brezza del mattino, ricca di
iodio e sale.
In
bocca ha una crescita progressiva, aumenta mano a mano in volume di
sapidità e sopratutto freschezza, lasciando una scia aromatica
tostata e di caffè.
Mi
é piaciuto un sacco, per la mancanza di equilibrio, che raggiungerà
chissà quando, il biglietto da visita per il futuro e la grandezza.
In
quel momento ho pensato di aver sentito il miglior Giulio Ferrari di
sempre, ma non sapevo ancora quello che mi aspettava dopo...
Rimarrà
comunque, se non il più grande, quello che ho amato di più, quello
più vicino alla mia idea di Metodo Classico, di sicuro diverso da
tutti gli altri.
L'enologo,
al mio fianco, dice che in effetti diverso lo é davvero... l'unico
GF, figlio di un'annata particolare, che non abbia mai fatto la
maloattica.
92
punti (ma mi ha letteralmente rubato il cuore)
Giulio
Ferrari Riserva del
Fondatore 2000
Dorato
dai riflessi ambra.
Naso
dalla tostatura quasi sgarbata, salinità ad un livello esasperato,
ricordi dolci di budino alla crema, risulta nel complesso austero per
l'assenza evidente di sfumature fresche.
In
bocca ha una carbonica appena pungente, che contrasta con una
struttura sovradimensionato, manca di slancio aromatico, risulta
veloce e sbrigativo.
Uno
spumante nobile, ma purtroppo stanco
85
punti
Giulio
Ferrari Riserva del
Fondatore 2002
Dorato
nel bicchiere, con bellissimo perlage.
Sfumature
aromatiche di fette biscottate, caramello, liquirizia e foglie di tè
verde, complesso, si arricchisce al contatto con l'aria d dimostrare
la sua nobiltà.
In
bocca ha una bolla accattivante, una discreta freschezza, ma manca di
sapore, si svuota in un attimo.
Assolutamente
non all'altezza rispetto ai profumi, peccato davvero.
87
punti
Giulio
Ferrari Riserva del
Fondatore 2004
In
anteprima, sboccato per noi, la bottiglia non è ancora in commercio.
Meraviglioso
sfumatura appena dorata, naso finissimo, dolce e croccante, di
ciambella appena sfornata.
Sta
ancora sviluppando complessità ed amalgama, ma il punto di partenza
promette tantissimo.
Lo
Chardonnay é comunque riconoscibile in modo puro, con le sue note
avvolgenti e burrose.
In
bocca dimosra ha una spina dorsale acida fuori dal comune, anche al
gusto si avverte uno sviluppo solo parziale dei sapori, ma le singole
componenti hanno livello pazzeschi.
Dosaggio
2 gr/l, diventerà una bottiglia straordinaria.
90
punti (per ora, e per tutto il 2015 non uscirà dalle Cantine
Ferrari)
Giulio
Ferrari Riserva del
Fondatore 1987
In
Magnum, un vero RD, sboccatura 2012.
Colore
spiazzante, é appena un paglierino tenue, trasparente e giovane,
senza nemmeno una sfumatura calda.
Carbonica
a punta di spillo naso, aromi tartufati, penetranti, quasi da metallo
caldo, con un terziario delicato e dolce di caramelle amare e cera
d'api, appena una sfumatura di canfora.
Un
vero giardino di spezie.
In
bocca trascende l'eleganza, solo apparentemente sottile, ti lascia
espandere in bocca un'aromaticità di ostrica, resina, conchiglie
scheggiate e anice stellato che sembra non voler finire mai.
Finezza,
pulizia, semplicemente perfetto.
95
punti
Giulio
Ferrari Riserva del
Fondatore Collezione 1995
Una
bottiglia che sta per uscire in commercio ora, con una veste diversa
a sottolineare un'eccellenza dell'eccellenza.
Dorato
con sfumature ambra, parla di sottobosco, fungo, terroso,
sotterraneo, polveroso condito con note più dolci di pan di Spagna,
miele delicato, una punta di pepe bianco.
Intrigante
con tutto il ventaglio di colore che distende.
Completato
da una bollicina cesellata, piccole goccioline di vapore, ha volume e
polpa, é denso di sapore, una complessità che mi lascia cadere la
matita sul notes e smettere di scrivere... sarebbe inutile, é
indescrivibile.
Estasiato,
non scrivo altro, il più grande Metodo Classico mai prodotto in
Italia, senza ombra di alcun dubbio, che solo pochissimo Champagne,
posso pensare di guardare da appena più in alto.
96
punti
E qui é dove nasce tutto quanto, Maso Pianizza, 500-600m slm, esposizione Ovest, luogo magico...
Foto dedicata ad una cara amica...
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