Borgogna Rossa 2015, presso ONAV di Modena

Una serata che é volata via come se fosse una carezza vellutata, leggera e piacevole allo stesso tempo, un dosaggio perfetto fra la parte narrata e quella di degustazione.


Camillo Favaro é veramente bravo, Sergio é un ospite di prim'ordine, una sala con un pubblico divertente, gente ormai malata fino al midollo dalla Côte d'Or, ma anche simpatici produttori e bevitori di Lambrusco.

I conduttori hanno reso partecipi tutti quanti, e per quanto riguarda i vini, non hanno fatto altro che parlare nel bicchiere... con una voce calda e suadente, quasi come quela di Barbra Streisand.

E' andata così...

Georges Chicotot – Nuits St. Georges "Les Charmottes" 2013


Colore denso, quasi oltre le attese, materico, seppur luminoso e giovane, ha sull'orlo una sfumatura color succo di mirtillo, magnifico rubino al centro.
Profumatissimo, seppur senza una straordinaria articolazione, é dominato da piccoli frutti nerissimi con un soffio vegetale, penso subito ad una vinificazione con i raspi, cosa che Camillo confermerà nella descrizione della cantina.
Rabarbaro e sottobosco, anche gli aromi vanigliati del legno reclamano la loro attenzione diventando più evidenti al primo sorso.
E' un vino giovanissimo, gli é senz'altro concesso... giovane anche nella freschezza e nei tannini un pò rustici, nel complesso sottile come si conviene ad un village comunque di classe.
84 punti


C & C Meréchal – Savigny-les-Beaunes Vieilles Vignes 2012


Il confronto con il precedente é automatico, più scuro, meno vivace, screziato di granato nelle parti con meno spessore.
Potente nei profumi, é immediatamente violetta selvaggia, rosa rossa intensa, vaniglia e cannella.
Si si distende in note dolci di terra e fragole zuccherate per un gusto dapprima ingannevolmente morbido ma poi dominato dalla freschezza e da un tannino appena acerbo.
Struttura un pò incerta, finale non lunghissimo, vino di naso, ma ci sta.
83 punti


Amiot Servelle – Chambolle-Musigny 2012


Granato scurissimo, appena ci metto il naso dentro vengo catapultato a casa, a 800km da Musigny... perché il primo profumo é quello della "mostarda bolognese", dolce e fragrante.
Immediato nel concedersi, ingannevolmente semplice, quando ci entri in sintonia esce un profumo "di terra", per un vino "di terra", giocato su radice, liquirizia, caramella morositas, carruba, cuoio per finire al suolo rosso bagnato e ferroso.
E' Lui... il naso del Pinot Noir...
Al gusto é rotondo, di profondità, forse anche appena confuso e sbavato, ma di grande personalità con tannino presente, e ancora diversi spigoli da smussare.
Trasmette uno strano contrasto fra la delicatezza dei profumi e una certa rusticità dei sapori, andando avanti nella serata dimostrerà una tenuta all'aria impressionante.
85 punti, a salire


Joseph Voillot – Volnay Vieilles Vignes 2012


Granato luminoso e trasparente.
Si gioca sulle espressione più agrumate del Pinot Noir, concentrata in chinotto e tamarindo, per poi adagiarsi su una cannella bellissima e raffinata e una punta inconsueta di erbe aromatiche, quasi da bianco di montagna.
Finezza ed eleganza, mineralità e dolcezza di ribes, mi ha subito conquistato, subito!
Ingresso tondo e piena, con una sferzata di freschezza affilata, ma un tannino così distillato, che non lo avverti se non ci pensi.
Di nuovo impressioni gustative che normalmente associo ad un vino bianco, é freschissimo e estremamente aromatico, lascia la bocca di fragola e lampone.
Lunghezza corretta, una bevuta raffinata e senza troppi pensieri, con una buona conversazione una bottiglia che non durerebbe più di mezz'ora.
86 punti, sicuramente a salire...


Gilles Burguet – Gevray-Chambertin "Les Carvées" 2002


Granato pieno, con orlo ormai in sfumatura aranciata, anche nella vivacità di colore il salto nel tempo si manifesta evidente.
Naso terziario, l'eredità del vitigno è nella scorza d'arancio ricoperta di cioccolato, il sottobosco, le foglie secche il fungo.
Un profilo aromatico autunnale, completato da corteccia e china, appena spento, chiaro scuro, ormai verso il crepuscolo.
In bocca ha una freschezza che mi pare appena acetica, tannini polverosi ecomunque piacevoli, un sapore ematico
Questa sensazione un po cruda lo salva ancora, ne esalta l'eleganza antica e ancora avvertibile
82 punti (a Camillo, invece, è piaciuto molto, ad onor del vero)


J.M.Millot - Clos de Vougeot Grand Cru "Grand Maupertui" 2011


Granato vino e chiarissimo, poca massa colorante
Profuma di cioccolato fondente, mineralità scura di grafite, una vegetalità avvertibile di ortaggi scuri, tostatura e tanto legno che non è ancora stato integrato.
Fatica ad esprimersi, è trattenuto, appesantito...
In bocca cambia registro, ha il blasone del cru di origine, con un attacco rotondo, dal l'apparenza dolce, e un'aromaticità che riempie e crea volume, si allunga in sottiliezza.
Si insinua e non demorde, tannini già maturi, degni testimoni di un'annata calda e strana.
L'alcol si sente, ma una quasi imprevista freschezza lo regge.
86 punti, ma non so se lo terrei in cantina ad attendere


D. de Courcel - Pommard 1er Cru "Grand Clos des Épenots" 2007


Granato-aranciato, quasi una sfumature mattone antico.
Naso di ciliegie sotto spirito, cioccolato "mon cheri", tartufo e carruba, tutta la muscolosità di un Pommard, condita di un sottofondo salino di olive in salamoia.
Potente, di impatto, penetrante, ti dona tanto e subito, con un ultimo regalo di goudron e tabacco piccante.
Al gusto si trasforma, così forte nell'aria, estremamente posato in bocca, comunica eleganza, passa dalla spada al fioretto.
Cesellato senza volere far apparire uno spessore che é appena sotto alla superficie, si distende piano piano e ti riempie la bocca.
Succoso, ha un gusto ferroso e di arancia sanguinella, una meraviglia, con persistenza infinita.
Nella sua fame d'aria, anche il naso si impreziosisce, e i profumi terreni diventano più aerei, quasi di incenso.
90 punti


Héritière Luis Remy – Clos de la Roche Grand Cru 1999


Ancora in pienezza di rubino, con unica concessione ad una sfumatura granato sull'unghia, decisamente più vivo del precedente che ha 8 anni di meno.
Naso sfumato, che esalta una evidente eleganza profumata di terra rossa, sale e toni ferrosi.
Speziato di cioccolato amaro, fruttato di arancia, chinotto e amarena fresca, poi diventa più dolce, la frutta selvatica, piccola e rossa, infine le sfumatura più sottile, ad impreziosire, di cocomero, violetta e tessuto morbido.
Un velluto di aromi, che continuano anche al gusto, sempre salino e dalla freschezza ancora intatta e ormai fusa nella struttura dai tannini perfetti.
Condito e saporito...
In questa sua falsa sottiliezza conquista, ti trattiene diventa profondissimo sfodera ostinatamente il suo essere un Grand Cru.
Ha ormai 15 anni, di questo ne vorrei tanti in cantina, per vedere quanto si tratterà, ostinatamente, in questo suo plateau di perfezione... e sono sicuro di non dover avere fretta.
Profuma elegantemente di cenere a bicchiere vuoto
94 punti

I colori del Pinot Nero sono bellissimi, grazie Sergio








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