Serata Loreto Aprutino AIS Reggio Emilia 2015

Che sia stato un'evento quasi unico nel suo genere, non c'é ombra di dubbio...

Quello che da molti é ritenuto il più grande produttore di vino in Italia, che si muove dalla sua cantina e sale fino a Reggio Emilia, per la seconda volta dopo un evento con gli stessi produttori, tenuto qualche anno fa a Bologna con l'ONAV di Davide Galia.


La parte teorica della serata é stata molto interessata, ma più impostata come un simposio sul vino di Abruzzo, che non come una vera e propria degustazione, é risultata molto lunga.

Fosse stata alle 3 del pomeriggio, senza tanti vini da sentire, me la sarei goduta al 110% percento, sarei rimasto ad ascoltare per ore.

Invece così, uscendo tardi dal lavoro, e dovendo tornare in ufficio il mattino dopo, ne ho sentito la lunghezza.

3 cantine dall'impostazione molto diversa, mi verrebbe da dire la naturalità, la via moderna e poi Lui, Valentini, il grande...

Un confronto interessante e spiazzante, con filosofie e risultati talmente diversi, ma comunque seduti allo stesso tavolo a parlare degli stessi vitigni, dello stesso territorio, con la stessa passione.

Lo stupore viene ovviamente da un mio limite, dalla mia ignoranza, sono vini che conosco poco e luoghi in cui non mi reco mai.

Mi rimane comunque una sensazione confermata sul Montepulciano, almeno nella versione vinificata in rosso, di un vitigno più portato all'intensità che non all'eleganza.

Spesso carico, e dai sentori con cui non riesco ad entrare in sintonia, mi é anche parso che l'invecchiamento non gli giovi più di tanto... forse la tradizione del Cerasuolo non é poi così sbagliata, in fondo.


Az.Agr. da Fermo


Abruzzo Pecorino "Don Carlito" 2013
Una sorta di topazio, dorato e brillante. Profumi maturi, con un filo di evoluzione, terreno e ricco di sentori di buccia. Trasmette un forza alcolica importante, intrisa di un floreale dolce di iris giallo, crema e miele selvaggio. In bocca ha una carbonica evidente, un'acidità pungente e sgarbata, finale aromatico di frutta tropicale matura e compatta.
Un vino giocato sull'intensità, da 78 punti

Cerasuolo d'Abruzzo "Le Cince" 2013
Colore magnifico, la buccia della ciliegia croccante e lucida, amarena chiarissima con sfumatura amaranto.
Profumi di caramella al lampone, fine e non sfacciato come in tanti rosati, acqua di pomodori maturi, rosa canina e fiori di giaggiolo.
Al gusto di nuovo la carbonica, al limite del vivace, una buona freschezza e un equilibri salato che mi piace e si allunga. Rimane però con un'aromaticità semplice, simpatica ma non intrigante.
Con l'aumento della temperatura, se il naso rimane integro, al gusto tende a sfaldarsi.
Di questa cantina é quello che mi é piaciuto di più, 82 punti

Montepulciano d'Abruzzo "Prologo" 2011
Porpora scurissimo, non sottoposto a filtratura.
Naso decisamente confuso, e anche un pò scontroso per le note foxy e vegetali, ha toni foschi, si sente una macerazione pesante.
In bocca ha comunque una certa freschezza, tannini decisamente aggressivi, davvero difficile avvicinarsi ad un secondo sorso.
Ho segnato sul momento 76 punti, ad onor del vero, dopo 4 ore di serata, tornando al bicchiere, l'ho trovato molto ripulito nei profumi.
Però porca miseria... bisogna aprire le bottiglie 6 ore prima di servirla?


Torre dei Beati – Abruzzo Pecorino "Bianchi Grilli per la testa" 2013

Paglierino chiarissimo e vivace, dai profumi fini, dolci e vanigliati, che ancora ricordano gli aromi fermentativi, caldi, di frutta tropicale.
Banana, fiori gialli penetranti, camomilla, un leggero sottofondo fumé, decisamente piacevole, forse anche fin troppo curato.
In bocca ha spessore, freschezza, risulta appena pungente, riscalda e conforta con uno sfumato sapore di menta, sapido e saporito, finisce quasi dolce.
Fatto bene, me lo sarei aspettato un pò più di carattere, 83 punti












Torre dei Beati – Montepulciano d'Abruzzo "Cocciapazza" 2012

Rubino cangiante, con bordo ancora porpora, quasi sanguigno, talmente ricco di materia colorante, quasi che si addensasse in pulviscolo, senza perdere in vivacità.
Fresco anche nei profumi, di piccoli frutti neri e rossi in gelatina, arancia sanguinella, speziato di liquirizia e cannella, minerale di selce e terra asciutta.
Sorso vitale, dal tannino importante ormai avviato verso la strada della completa maturità, distende un lungo e sottile aroma di mirtillo.
85 punti, decisamente un vino gastronomico












Torre dei Beati – Montepulciano d'Abruzzo "Mazzamurello" 2012

Appena più scuro rispetto al suo predecessore, dal naso appena confuso, fortemente agrumato e ricco di spezie, una distinguibile fragolina.
Si mette a fuoco quasi subito, acquistando la stessa finezza del Cocciapazza, con cui rivaleggia in freschezza gustativa.
Tannini equilibrati, appena asciuganti, riempie la bocca, ha volume, spande un aroma di scorza d'arancia e amarena.
Un leggera sbavatura di sottofondo non lo compromette, rimane però appena troppo voluminoso.
84 punti












Az. Agr. Valentini – Trebbiano d'Abruzzo 2011

Paglierino profondo, ricco di materia, bellissimo, scintillante, mi pare di intravedere una sfumatura quasi verdolina, incredibile in un'annata così calda.
Naso di sabbia, acqua di olive, timo e menta, salino, volendo anche un pò scontroso, burbero dal cuore d'oro.
A bicchiere fermo diventa più dolce, di fiori gialli, banana, pesca matura e melone, in movimento si esprime salmastro e minerale, come il profumo del mare che bagna gli scogli.
In bocca ha un ingresso sottile, quasi diluito, appena acidulo e con un filo di carbonica, ma subito si riempie, acquista polpa, senza diventare importante.
Non ha nell'intensità il suo tratto dominante, ma nella lunghezza.
87 punti






Az. Agr. Valentini – Cerasuolo d'Abruzzo 2012

Bellissimo, iridescente, quasi dominato da una sfumatura ramata, che si esalta nel suo colore trasparente.
Ha un floreale sottile, non invadente come quello di tanti rosati, sempre marcato da un profilo salino e minerale, con una sottilissima concessione al vegetale.
Il sorso é avvolgente, morbido, inizialmente salmastro ma poi si ripulisce e acquista una nota agrumata.
Sia a questo che il suo predecessore guadagnano in progressione al contatto con l'aria.
86 punti











Piccola pausa con degustazione di Olio Extra Vergine di Oliva sempre di Valentini e... semplicemente grandioso



Az. Agr. Valentini – Trebbiano d'Abruzzo 1998

Dorato vitale, risso, con qualche particella in sospensione.
Profumi marini e di erbe aromatiche, salvia e timo, una sfumatura terziaria elegante di acetone, fiori gialli secchi.
Minerale di metallo caldo, una pennellata bianca di gesso, penetrante di silice.
Bocca piena, un tannino sfumato ma avvertibile, salino e appena spiritato, jodato lascia un aroma di liquirizia e radice.
89 punti


Az. Agr. Valentini – Trebbiano d'Abruzzo 1990

Colorato di miele amaro, appena appannato, dai delicati profumi dolci di pesca bianca, zucchero, mandorle, ravvivato da un floreale bianco di grande freschezza.
Il sorso mantiene la matrice salina e terrena dei sui predecessori più giovani, lunghissimo, non così esplosivo ma di finezza e eleganza inequivocabili.
Riempie la bocca, in modo ancor di più evidente nel secondo bicchiere che mi servono, del colore dell'oro antico.
Miglior vino della serata, 91 punti



Az. Agr. Valentini – Montepulciano d'Abruzzo 2001

Rubino scattante, con orlo appena granato.
Profumi ematici, ferrosi, fragranti di piccoli frutti rossi verso la maturazione, qualche lampo di frutta più nera, una sfumatura appena offuscata e vegetale.
In bocca é equilibrato, posato, appena tannico, ha una buona lunghezza di sensazioni ma manca di slancio aromatico, mi lascia perplesso.
Finale salino, da 85 punti


Az. Agr. Valentini – Montepulciano d'Abruzzo 1995

Decisamente granato, dal profumo di sottobosco, muschio umido e frutta nera in gelatina.
In bocca esce subito una sottile pungenza di carbonica, poi amaricante, con l'alcol avvertibile e una lunghezza sapida.
Correto, fine, ma ancora lo trovo mancante di aromaticità.
Ho segnato 86 punti, sia questo che il precedente non mi sono rimasti in memoria.


Nota finale: al testo iniziale ho apportato alcune correzioni, dopo il confronto con uno dei produttori, che mi ha fatto notare come avessi male interpretato il suo modo di intendere il vino e ancora peggio descritto a parole certi aspetti della serata.
L'intento non era fin dall'inizio così estremo, ma il risultato era interpretabile in modo peggiore rispetto a quello che non avessi voluto e forse una punta di animosità, da parte mia, poteva anche esserci.

Senza per altro alcun motivo... anche oggi, magari, ho imparato qualcosa e di questo lo ringrazio.




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