🍾 Trento Doc con Roberto Anesi - AIS Reggio Emilia

Roberto non è una sorpresa… certamente. Lo avevo già ascoltato in altre occasioni e i suoi modi di esporre, pacati, brillanti, la lucida passione per gli argomenti, il saper mettere a fuoco gli aspetti fondamentali tralasciando gli inutili fronzoli, mi sono sempre piaciuti.


È Trentino, miglior sommelier d’Italia, ambasciatore del Trento Doc… d’accordo. Comunque riuscire a creare un racconto così centrato sul territorio e la sua espressività, che sia interessante, completo, anche dettagliato, in ogni caso fruibile da una platea variegata di appassionati dal lungo corso e persone alle prime esperienze di degustazione, non è cosa banale.

A livello personale, da chi molte di quelle cose le racconta a lezione, mi sono goduto la prima parte con l’inquadramento storico e pedo-climatico, perché avere conferme delle proprie conoscenze da una persona così competente, fa bene alla propria autostima. Ho poi avidamente seguito l’approfondimento sullo stile e sull’espressività del Trento Doc nelle diverse zone della regione e posso garantire che altri, con pari titoli, non hanno dimostrato la sua stessa chiarezza.

Perché il Trentino è una regione piccola, ma la sua natura montana, le valli strette, l’origine geologica, la rendono un mosaico complesso di terreni, esposizioni, influenze climatiche. E così, un Trento Doc può essere affilato e profondamente sapido come in Val di Cembra, largo e denso come nella mite Valle dei Laghi, crescere ancora in pienezza in Vallagarina, esaltarsi in mineralità sui sottosuoli antichi e calcarei della Valle dell’Adige, infine ritrovare, dopo quasi un secolo di abbandono, anche la spiccata freschezza delle ancor rare espressioni regalate dai pochi vigneti in Valsugana.

In comune l’attitudine alla lunga sosta in bottiglia, incapace di stravolgere il profilo aromatico con marcati sentori dei lieviti, lasciando invece integro il frutto, nella forma agrumata o a polpa così come spontaneamente donato dal terroir di provenienza, la sapidità, la vivacità, la piacevolezza.

E poi abbiamo assaggiato, doveva essere un “giorno frutto”, perché i vini letteralmente 𝑐𝑎𝑛𝑡𝑎𝑣𝑎𝑛𝑜, una vera gioia dei sensi. Come sempre un servizio impeccabile, da parte mia nessun prigioniero nemmeno nella selezione finale di formaggi, preparata da Giovanni Gazzetti, ovviamente buonissimi.

🍾 Moser – Trento Brut Nature 2015
🍇 100% chardonnay

🍾 Cesarini Sforza – Trento Extra Brut Riserva “1673” 2013
🍇 100% chardonnay

🍾 Altemasi – Trento Pas Dosé 2017
🍇 60% chardonnay, 40% pinot nero

🍾 Abate Nero – Trento Brut “Domini Nero” 2015
🍇 100% pinot nero

🍾 Letrari – Trento Dosaggio Zero Riserva 2016
🍇 60% chardonnay, 40% pinot nero

🍾 Pisoni – Trento Extra Brut Riserva “Erminia Segalla” 2014
🍇 100% chardonnay

🍾 Ferrari – Trento Dosaggio Zero “Perlé Zero Cuvée Zero14”
🍇 100% chardonnay

🍾 Altemasi – Trento Brut Riserva “Graal” 2010
🍇 70% chardonnay, 30% pinot nero










🍾 Moser – Trento Brut Nature 2015
100% chardonnay

Naso raffinato, floreale e fruttato giovane, una polpa che ancora percorre la strada verso la maturità, porta con se il profumo frizzante dell’aria di montagna, dei suoi prati, della primavera. Bocca di tensione, diretta, agrumata, con una salinità intesa e tuttavia garbata nei modi, il respiro finale iodato.


🍾 Cesarini Sforza – Trento Extra Brut Riserva “1673” 2013
🍇 100% chardonnay

Sale di un tono la densità di colore, spingendosi quasi al dorato, ha un perlage fitto e un naso più dolce, speziato di miele d’acacia, pasta da forno, zucchero filato, il frutto è a polpa bianca, accompagnato da una carezza di pepe. In bocca è elegante, la carbonica intessuta, si espande, trova volume, evoca sensazioni gessose e calcaree. Chiude nuovamente sulla freschezza, asciuga infine il palato, porta la mineralità in primo piano, un percorso nitido e di gran precisione.


🍾 Altemasi – Trento Pas Dosé 2017
🍇 60% chardonnay, 40% pinot nero

Perlage molto bello, il calice ha densità e luce propria, nei profumi, dopo una coppia di chardonnay in purezza, la frazione di pinot nero diventa evidente con un piccolo frutto rosso, in compagnia di ananas giustamente maturo, vaniglia, zenzero candito, tisana alle erbe. In bocca ha una sensazione asciugante, l’inizio di buona freschezza trova presto un’impressione verde che induce una chiusura netta e appena tannica. Un esito più di impatto, che non di profondità.


🍾 Abate Nero – Trento Brut “Domini Nero” 2015
🍇 100% pinot nero

Colore magnifico, pura luce in cui sembra di intravedere una sfumatura ramata, non da meno anche il naso, che porta sensazioni salmastre, di fiori gialli, nettarina succosa, conchiglia scheggiata. Il sorso ha volume e dinamica, pienezza di agrumi canditi accompagnati da vitalità e tensione, corpo, ricordi di frutta secca, albicocca disidratata, ancora cannella. Nel finale regala una mineralità pungente, da pinot nero di montagna, piaciuto tanto.


🍾 Letrari – Trento Dosaggio Zero Riserva 2016
🍇 60% chardonnay, 40% pinot nero

Altro colore magnifico, per lucentezza quasi metallica e densità, i profumi però appaiono contratti, concentrati sugli aspetti marini, arrivano solo dopo agrumi dolci, sensazione di pasta frolla e uvetta. L’assaggio è rotondo, largo, la freschezza diventa protagonista in un secondo momento, tirata, di agrumi gialli, arriva seguendo il momento centrale salino, rimanendo allora un po’ isolata.


🍾 Pisoni – Trento Extra Brut Riserva “Erminia Segalla” 2014
🍇 100% chardonnay

Lo avevo conosciuto e amato in una precedente degustazione sempre con Roberto e ormai mi è entrato nel cuore. Ha nel bicchiere una solarità magnifica, la bollicine non vuol essere certo da meno, porta con se agrumi dolci, menta, respiri balsamici. La bocca ha volume, pienezza, eppure trova equilibrio e gratificazione del gusto, c’è la complicità di una carbonica puntiforme, stuzzicante nella tessitura, ed è proprio nell’approccio tattile che ha la sua redenzione, complice la saporosità fruttata, la chiusura carezzevole e dolce.


🍾 Ferrari – Trento Dosaggio Zero “Perlé Zero Cuvée Zero14”
🍇 100% chardonnay

Un’esplosione di spezie, un arcobaleno ricco di sensazioni, dalla cannella agli agrumi, passando per croissant, gelatina di lampone, scoglio e ostrica. Un’idea che trova la sua conferma nel gusto, dopo la freschezza è pulsante e altrettanto intensa è la sapidità, forte in una gioventù che appare ancora irrequieta, testimonianza dell’essere nato per mettere il tempo alla prova. Intensità, pienezza e classe, una bevuta di puro fascino.


🍾 Altemasi – Trento Brut Riserva “Graal” 2010
🍇 70% chardonnay, 30% pinot nero

Dorato e splendente, il naso potrebbe essere quello di un Meursault, per la pasticceria, il creme caramel, il frutto tropicale, i ricordi tostati, lo zucchero bruciato, la crostata di ananas. In sintesi ricchezza di spezie, la loro dolcezza e il sale. In bocca ha subito un respiro affumicato, poi cremosità, sensazioni candite, una bollicina sussurrata, la giusta freschezza prima di tornare al mondo minerale, al gesso, alla nocciola, al croccante. Sorso sinuoso e imperativo, sicuramente completo, un'interpretazione Trentina della vinosità champenoise.






















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