Il mondo dei formaggi... (oltre l'immaginazione)

Un venerdì sera che mi costringe a trattenermi in "eremo land" è diventata l'occasione per trascorrere qualche ora in compagnia di due persone che, seppur su argomenti diversi, condividono passioni di pari intensità trasformandole nel proprio lavoro.


Con Matteo avevo già condiviso diversi momenti, a lui sono comunque più vicino come interessi, mi è sempre piaciuta l'aria serena che si respira nei suoi incontri, in cui lascia sempre spazio per le impressioni degli altri, piuttosto che dettare le sue. Propone sempre vini tutt'altro che banali, frutto di ricerche e visite conservate per anni, bottiglie da offrire e condividere, anche questa volta c'è stato da divertirsi.

Giovanni invece lo avevo incrociato solo un paio di volte alle serate dell'AIS Reggio, anche se i suoi prodotti sono stati spesso i protagonisti di serate fra amici. Anche solo quei pochi minuti mi erano bastati per cogliere quanta selezione, passione, curiosità, senso critico, metta nel proprio lavoro.

Una professionalità subito evidente nel come stava meticolosamente curando il suo banco nell'immediato pre-serata, senza contare i profumi decisi e di pura voglia, colti appena varcata la soglia di Itinere.

Conoscenza profonda, sicurezza, il legittimo orgoglio nel proporre 8 meravigliosi formaggi da tutto il mondo, dalle forme, sapori, colori, assortiti oltre ogni possibile immaginazione. Loro i voluti protagonisti della serata, con Matteo nell'arduo compito, per altro riuscito, di stare a pari passo come interesse e, perché no anche azzardo, negli abbinamenti.

Se per crudeltà estrema ne dovessi scegliere uno e uno solo, sarebbe senza dubbio il  Bettelmat con 2 anni di stagionatura in grotta. Anzi... potrei quasi dire che la spinta definitiva nel decidere di partecipare alla serata, è stata proprio la possibilità di poter sentire questa rarità della Val Formazza.

Intuizione decisamente felice, che mi ha regalato tanto di più. Tutte le possibile consistenze ed espressioni della burrosità, dalla friabilità asciutta alla decisa grassezza, iniziale dolcezza per finire con intensa sapidità, carezze per i sensi seguite da sensazioni via via più intense, sempre condite di sapore e mai fini a se stesse. Se il naso può essere ingannato, il gusto non mente mai.


Difficile per Matteo essere alla stessa altezza nella scelta dei vini, e invece ancora una volta si é superato regalandoci piccoli sorsi rari e particolari.

Dolce seppur solo nei profumi, speziato e burroso, quasi Borgognone al gusto, l'unica versione esistente di  Picolit “secco”, l'Oasi 2013 di Aquila della Torre. Quando ricapiterà mai di sentirlo?

Vero asso nella manica il  Marche Igt Ottoni 2008 di WineCircus, poche centinaia di bottiglie ispirate da Roberto Cipresso con uve Viognier. Naso e bocca che viaggiano in direzione opposte, caldo, maturo, allineato con il colore il primo, dall'acidità nervosa e un importante tannino “da bianco” il secondo. Il paradosso fatto fascino...

Il  Pinot Nero Tiurema, coltivato a più di mille metri sull'Etna da Nunzio Puglisi, aveva già un posto fra i miei favoriti, per quella bella fruttosità che stuzzica le narici e ingolosisce i sapori, c'é tutta la grazia del vitigno, ma in una diversa espressione. Vino che rinuncia solo in parte alle sensazioni ematiche e di sottobosco asciutto, per aprirsi nel sorriso solare della luce Siciliana.

Che gioia la Malvasia !!!  Archeus di Illica, vendemmia tardiva 2013 di questa piccola azienda dei Colli Piacentini. Capolavoro di dolcezza animato da zenzero e succo di agrumi, suadente e vivace allo stesso tempo, inebriante nei profumi dai mille colori, sorsi che non stancano mai.

Facendo più o meno i conti, se fra i primi 4 assaggi si arriva ad un totale di 4000 bottiglie mi sa che abbiamo pure esagerato, la voglia e la disponibilità a condividere di Matteo sono uniche.

Infine, come ultimi abbinamenti, vuoi la crescita in intensità aromatica e gustativa i formaggi, vuoi per assecondare i particolari affinamenti degli ultimi gioielli di Giovanni, sono arrivati due  Gin serviti a mezza dose. E anche così, almeno per me, in una sera si è trattato di più di quello che abbia mai bevuto in tutta una vita...

Profumi intensi, piccanti al naso, comunque definiti e affascinanti, dal mondo erbaceo a quello agrumato, con naturalmente un'intensa ricchezza di spezie. In bocca di una secchezza spietata che ha portato in superficie tutti i miei limiti di bevitore delicato, ma seppur messo in difficoltà, la qualità si coglieva comunque in modo evidente.


Proprio una bella serata, diversa, divertente, in cui il vino ha avuto un altrettanto profumato e saporito compagno di viaggio, condotta dei migliori piloti che si poteva sperare di avere.

Di seguito la lista dei formaggi e dei vini
🧀 Petit pain de Ventadour fromage de chèvre Fermier au lait cru (Loira)
🧀 Brie de Meaux Fermier (Ile de France)
🧀 Pecorino del fondatore (Maremma)
🧀 Capra ubriaco affinata nella vinaccia di Traminer
🧀 Bettelmatt alpeggio vaccino (Val Formazza)
🧀 “Golden Gel” erborinatiovaccino affinato in vinaccia (Degust)
🧀 “Ginepro” formaggio vaccino a crosta lavata affinato con ginepro e Gin (Val Pusteria)
🧀 Epoisses vaccino a crosta lavata affinato nel Marc de Bourgogne

🍞 Cestino di pane ai cereali, veramente spettacolare, da un piccolo forno di Reggio

🍷 Aquila della Torre – Vino Bianco "Oasi" 2015 (Picolit secco)
🍷 WineCircus (Roberto Cipresso) – Marche Bianco “Ottoni” 2008 (Viognier)
🍷 Enò-Trio - Terre Siciliane Pinot Nero "Tiurema" 2014
🍷 Illica - Colli Piacentini Malvasia Passito "Archeus" 2013
🍸 "Geranium" Premium London Dry Gin 55% (Inghilterra)
🍸 "Nikka Coffey" Gin 47% (Giappone)



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