Carpi, ristorante “il 25” - Verticale di 10 annate di Corton-Charlemagne GC del Domaine “Bonneau du Martray”
Mi
sono iscritto per il fascino irresistibile della Borgogna... e ancora
una volta mi ha conquistato.
Mi
sono iscritto perché le degustazioni del Falco non sono mai
banali... e così é stato.
Mi
sono iscritto sapendo che, se i vini dichiarati erano 10, sicuramente
ce ne sarebbero stati stati quasi il doppio... e ne abbiamo sentiti
18.
Mi sono iscritto pensando di trovarmi davanti nel bicchiere un bianco intenso, potente, caldo, accogliente, e invece...
Invece
mi sono trovato davanti all'eleganza delicata dei bianchi di Corton.
Vini
quasi sussurrati, di cui ho realmente capito la ferma grandezza solo
nei giorni seguenti, quando istante dopo istante, ho visto che i
ricordi di ogni annata, invece di affievolirsi, diventavano sempre
più distinti e nitidi.
10
vini... ognuno espressione diversa del proprio millesimo, mediante un
singolo profumo dominante, posto in modo unico, sfacciatamente e
prepotentemente in primo piano, diventando il protagonista.
Un
profumo diverso, a scandire una primavera meno fresca, un'estate più
calda, una vendemmia ritardata, un autunno caldo, mille altre
variabili... testimoniano la trasparenza di un domaine che
lascia alla natura la possibilità di dettare, anno per anno, come un
vino, un Grand Cru di Borgogna, debba essere.
Per
ognuno dei vini, nell'ordine in cui ci sono stati proposti e che ci
verrà svelato solo alla fine, non più di 2 parole:
2004
– sapidità e calore
2007
– fragranza ed equilibrio
2006
– balsamicità rinfrescante
2012
– pasticceria e tostatura
2010
– completezza raffinata
2013
– burrosità scomposta
2011
– pepata esoticità
2008
– affascinante trasfigurazione
2005
– tramonto autunnale
1999
– fragranza senza tempo
Ma
prima e dopo, anche tanti altri vini...
Serata
dedicata completamente allo Chardonnay, a cominciare da quello della
Cantina di Bolzano, il loro base, solo acciaio, usato per avvinare i
bicchiere, e perché no, anche la bocca.
Abbiamo
iniziato con 2 Champagne, diametralmente opposti, il Brut 1er Cru di
Pascal Doquet, dalla pura intensità, che neppure un leggero difetto
di naso é riuscita a mascherare, insieme all'Extra Brut “Les
Perriéres” di Ulysse Collin dalla leggiadra freschezza.
Sono
seguite le altre due declinazioni con cui lo Chardonnay, si racconta
in Borgogna.
Il
Meursault "Les Tessons" 2014 di Michel Bouzerau et Fils,
delizioso sorso dalla mineralità mentolata, e lo Chablis 1er Cru
"Vaillon" 2014 del domaine Christian Moreau, autunnale e
saporito.
Quale
“ouverture” alla verticale, i 3 vertici geografici delle
esposizioni di Corton, tradotti ovviamente in 3 diverse espressioni
di gusto e profumi, cominciando dal Dubreuil-Fontaine Pere et Fils,
Corton-Charlemagne GC 2012, fruttato, tropicale dall'aroma di libro
antico.
Lo
ha seguito l'Henri Boillot, Corton-Charlemagne GC 2014 profumato di
pirite e dall'acidità nervosa, ma mi davvero rimasto nel cuore il
terzo del gruppo... il Corton-Charlemagne GC 2014 del Domaine Jacob,
un calice dal grande futuro, che sussurra storie intriganti, dalla
chiusura di bocca cesellata da un grande artista.
Infine
la verticale, servita a millesimo coperto, in ordine incognito, per
poi dimostrarsi un'altalena avanti e indietro nel tempo.
Dolce
e previsto finale, con un TBA 2004 di Sepp Moser, balsamico e
tartufato con aroma di marron glacé, ma nella realtà ci si é
salutati con una bollicina di rottura, il “Les Vignes De Vrigny”
BdN 1er Cru di Egly-Ouriet, dissetante ma esile.
Ad
accompagnare la serata, i piatti dello Chef Pierluigi Vanzolini...
“insalata di mare”, estiva e rinfrescante, e un fantastico “tonno
bianco con cus cus, verdure e pomodori alla menta” di consistenza e
sapori appaganti.
Come
accoglienza, una squisita Coppa “Antica Ardenga”, mentre per
sostenerci fra così tanti vini Parmigiano Vacche Rosse 34 mesi.
Di
seguito gli appunti della serata, quasi riportati alla lettera:
Pascal
Doquet – Champagne Brut 1er Cru BdB
Naso
non nitido, quasi un sentore di muffa, forse un lievissimo tappo, ma
questo non nasconde del tutto la materia che c'é sotto... gesso,
cipria, tabacco, caramella di zucchero. In bocca é tondo, dolce, si
sente il respiro dell'alcol, ma la freschezza di sottofondo non é
solo comprimaria. Peccato, da integra, é sicuramente una bella
bottiglia. Il bicchiere vuoto conferma i profumi sfuocati.
Ulysse
Collin – Champagne Extra Brut BdB “Les Perriéres”
Colore splendente, il naso ha la nitida finezza di fiori bianchi, il
dolce di un leggero miele di acacia, l'odore grigio e pungente della
pietra focaia, un soffio tostato di liquirizia. Sorso dalla
bellissima freschezza, gli manca tuttavia corpo e allungo, chiude of
course raffinato di menta e limone. Lo stesso agrume che si
ritrova a bicchiere vuoto.
Domaine Michel
Bouzerau et Fils - Meursault "Les Tessons" 2014
Naso
di impatto... caramella agli agrumi, resina, smalto, ricordi sabbioso
e salati di conchiglia scheggiata. In bocca ha ingresso potente,
rotondo, con buona distensione. Senza sapere il millesimo é evidente
che sia un vino giovane, per poi scoprire che l'annata é stata molto
buona in Borgogna. Gli serve solo il lavoro del tempo per variegarsi
un po'. Una versione “leggera” di Meursault, l'avrei battezzato
come un bel 1er Cru di Chablis.
Domaine
Christian Moreau - Chablis 1er Cru "Vaillon" 2014
Un
bicchiere autunnale, dai ricordi nocciolati di legno, passaggio di
fumo, in cui l'agrume vira verso il candito, pungente di foglie di
menta. Il sorso ha volume, lunghissimo, tuttavia con la vena di
freschezza che serve. Da una vigna di 72 anni, appena 7000m2, del
lieu-dit originale “Vaillon”.
Domaine
Dubreuil-Fontaine Pére et Fils - Corton-Charlemagne GC 2012
Colore
denso, un paglierino coloratissimo, resina, cedro, eucalipto e
cioccolato bianco. In bocca é dolce e caldo, ma in equilibrio, con
un lungo finale di pesca matura, lascia un aroma di libro antico che
risale le narici per via retronasale. Vira sull'ananas sciroppato a
bicchiere vuoto.
Domaine
Henri Boillot - Corton-Charlemagne GC 2014
Letteralmente
un'esplosione minerale, di pirite, pietra focaia e toni sulfurei, ma
la vena rocciosa é comunque sfumata da un agrumato freschissimo. Le
controversie, che mi piacciono tantissimo nei vini, continuano anche
al gusto, dove inizia dolce per poi lasciar dilagare un'acidità
nervosa. Non lunghissimo, ma affascinante, troverà il suo tempo.
Domaine
Jacob - Corton-Charlemagne GC 2014
I
profumi entrano in punta di piedi, delicati, salini, in erbe
aromatiche di rosmarino e salvia, ora sono raffinati, devono ancora
acquistare forza. Dove dimostra la sua grandezza é in bocca, come
una venere scolpita da un grande artista, é cesellato, dagli aromi
di camomilla e timo, forse la migliore chiusura che sentirò in tutta
la serata, se la gioca con il 1999 della verticale. Una prospettiva
di evoluzione che mi lascia senza fiato.
E
ora la verticale...
Domaine
Bonneau du Martray - Corton-Charlemagne GC 2004
Al
naso balsamico, resina di pino, appena etereo. In bocca rotondo,
glicerico, una picco di sapidità, poi un soffio caldo, lascia aromi
di radice e nocciola. Bottiglia evoluta.
Domaine
Bonneau du Martray - Corton-Charlemagne GC 2007
Profumi penetranti, liquirizia, un lampo di violetta, mentolato,
burro di cacao. Al sorso invece é affusolato, dagli aromi di tisana
alle erba. Ha equilibrio e si distende, posato, in lunghezza.
Domaine
Bonneau du Martray - Corton-Charlemagne GC 2006
Naso
immediato di erbe aromatiche, generoso e dalla vena fresca di ananas,
pesca bianca, pompelmo giallo. Il sorso, grasso e volumico, rimane
stemperato da un'acidità viva e presente, insieme collaborano per un
finale raffinato, dal frutto chiaro. Una delle 3 migliori bottiglie
della serata.
Domaine
Bonneau du Martray - Corton-Charlemagne GC 2012
Quasi dorato, dai profumi dolci di budino alla vaniglia, pasticceria,
burro, crema di nocciole. In bocca l'impronta del legno si avverte
bene, anche sul volume, con un filo di tannino che lo rende appena
cupo e polveroso.
Domaine
Bonneau du Martray - Corton-Charlemagne GC 2010
Avvolge il naso con una nebbia di gelatina al limone e gesso,
frammista ad un ricordo di fumo. Stupendo l'ingresso in bocca,
gustoso, pieno, le parti dolci e fresche in equilibrio, una
persistenza aristocratica e ferma, che lascia rinfrescati da un aroma
di pompelmo rosa. Per me la miglior bottiglia della verticale.
Domaine
Bonneau du Martray - Corton-Charlemagne GC 2013
Lucente nel bicchiere, ma chiuso nei profumi, appena dolci e dai
ricordi di tabacco. Sorso di impatto, ma scomposto per la sensazione
burrosa e l'acidità che devono ancora trovare amalgama, se poi la
troveranno.
Domaine
Bonneau du Martray - Corton-Charlemagne GC 2011
Esotico, con un meraviglioso pepe di sichuan che lascia spiazzati e
te lo fa amare fin da subito, poi sussurri tostati, dolci e terrosi.
Ha un gusto di granita alla menta, crema pasticcera e brioche salata
per chiudere infine dolce di miele di castagno. Bottiglia che mi é
piaciuta parecchio, forse si concede già un po' troppo.
Domaine
Bonneau du Martray - Corton-Charlemagne GC 2008
Naso dolce e tartufato, da un'annata che é stata davvero difficile,
in bocca é stranissimo, ha quasi più toni da Sancerre che non da
Chardonnay, e mi piace anche parecchio. Il senso di rispetto per
l'annata del domaine passa anche da vini così fuori dagli schemi.
Domaine
Bonneau du Martray - Corton-Charlemagne GC 2005
Profumi invernali, di cenere, legno essiccato e radice, che nel sorso
si confermano in una evoluzione nobile ma decisa, dai ricordi di cera
d'api e un bisbiglio di mallo di noce. Ha già visto il tramonto, per
l'annata torrida in cui é cresciuto.
Domaine
Bonneau du Martray - Corton-Charlemagne GC 1999
Il
naso entra nel bicchiere e trova la serenità, espressa in camomilla
fresca e nitido frutto giallo, dove la forza ha lasciato il passo
alla carezza. In bocca é nobile, rinuncia ad una complessità spinta
per sfoggiare un'integrità splendida. Mi ha toccato il cuore, sul
podio dei miei preferiti, e di sicuro la miglior chiusura possibile
della verticale, se
non della serata.
Chardonnay
Dulcis
in fundo... (?!)
Sepp
Moser - Apeton-Burgeland Chardonnay TBA 2004
Una
rara versione dolce da Chardonnay, prodotta in Austria, che si
esprime in profumi di miele amaro e
note evidenti di botrite.
Aromi di bocca vivi
e balsamici
di eucalipto, con un finale di marron glacé. Una piacevole
curiosità, un
altro tassello che entra nel bagaglio di esperienza.
E
non poteva mica finire così... il Falco
ci vuole salutare con un brindisi
Egly-Ouriet
- Champagne “Vignes De Vrigny” BdN 1er Cru
Dissetante,
leggero, manca però sempre di tensione e volume, come tanti
altri
Champagne da Pinot Meunier in purezza. Sono piacevoli, ma mi lasciano
la bocca non appagata, con quella sensazione granulosa di mandarino e
vitamina all'arancia, che sguscia via un po' troppo in fretta. Poi
sarà anche l'orario e i tanti vini, ma l'ho ritrovata anche in
questo bicchiere. Comunque... grazie Falco, anche per questo.
Grande
serata, il tempo é volato (quasi dai... )
Bravissimo Fabrizio
RispondiEliminaGrazie Lalas, scusa ma vedo il tuo commento solo ora :) una volta arrivavano le notifiche
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