Dom Perignon 1964... e tanti altri
Se
un'amica come Vania ti invita a casa per aprire una bottiglia di Dom
Perignon ritrovata nella cantina di un amico che fai? Accetti al volo
e fai poche storie...
A
maggior ragione quando, conoscendo chi sarà del gruppo, sai bene che
scatterà lo spirito competitivo...
Quello
che é venuta fuori é una serata quasi, ribadisco quasi, all'insegna
esclusiva dello Chardonnay, tutte bottiglie con più di 10 anni sulle
spalle, e alla fine la media su tutte e 6 é di 24 anni.
Solo
sui 3 Champagne, invece, é di ben 35...
Tutti
i vini sono stati degustati alla cieca, nessuno accordo sul tipo di
vino, buio totale sull'etichetta, ma una luce splendida nel bicchiere
E'
andata così, e tutte le bottiglie sono state finite, nessuna
sputacchiera sulla tavola...
Champagne
Philipponant - Clos
des Goisses Brut 2000
70%
Pinot Noir, 30% Chardonnay
Oro
brillante luminosissimo, perlage fittissimo e irruento, dai profumi
lievitosi croccanti, agrumato vitale di mandarino e arancia candita,
gesso e fiori dai colori arancioni e carichi.
Bocca
di liquirizia dolce con agrume vivo, freschezza quasi sopra alla
righe, poi torrefazione e florealità.
Si
allunga in un fruttato dolce di zucchero di canna, in aromaticità
piena, e chiude di tabacco biondo, bicchiere vuoto di pura eleganza
aristocratica e mineralità sabbiosa.
94
punti
Champagne
Renè Collard – Roi René Carte d'Or 1976
100%
Chardonnay
Una
rarità per Collard, non é Pinot Meunier, ma 100% Chardonnay, questa
bottiglia fa parte della cantina rilevata da De Telmont e infatti
sotto il tappo c'é il marchio di questa Maison.
Oro
con una venatura ramata, con un perlage sfacciatamente attivo, ha un
naso di mallo di noce, pepe, frutta tropicale disidratata, radice e
legno di cedro.
Il
sorso entra falsamente dolce, di piena rotondità, in sapore di
buccia di mela golden e dalla mineralità salina e profondamente
bianca.
Carbonica
sublimata che massaggia delicatamente la lingua, ha una maturità
affascinate, ti guarda dall'alto dei suoi 39 anni, puro fascino.
90
punti
Moët
et Chandon – Cuvée Dom Perignon Vintage 1964
Chardonnay,
Pinot Noir
Il
bicchiere é fermo nei movimenti, ma spara un ambrato brillante che
già ti racconta di un vino che, a suo modo, ha tenuto.
Profuma
di chinotto e zucchero caramellato, rame caldo, biscotto al miele,
zabaione e crema gialla.
Ingresso
in bocca bellissimo, un tenue solletico sulla punta della lingua,
dolce di budino e pesca sciroppata, speziato di rabarbaro, scorzetta
di arancio ricoperta di cioccolato, ostrica appena pescata.
Ha
un permanenza infinita, ho contato fino a 30 poi ho smesso, e il mio
bicchiere vuoto, ha un meraviglioso profumo di torrone.
Ha
un anno più di me, ed é persino più in forma, da 92 punti, sempre
che per un vino così, dare un punteggia abbia senso.
Domaine
Tissot - Côtes du Jura
Chardonnay "En Barberon" 2004
100% Chardonnay
Bianco ramato, con un velo leggero,
sfoggia un profumo penetrante di limone, netto di pompelmo, selvatico
di menta e sfuma in una verve che sfiora l'aromatico.
Diventa poi balsamico, emergono gli
idrocarburi arriva al minerale sprezzante di gomma bruciata.
In bocca ha un ingresso glaciale, al
limite del crudele, dall'acidità tagliente e io lo amo subito in
modo profondo, perché i suoi aromi non mi vogliono più lasciare.
Ho
scritto 93 punti, quella che segue é la degustazione del giorno
dopo, a fine bottiglia "Ha un colore dorato rossiccio,
l'ultimo sorso sarà quasi ramato.
Profuma
di pesca salata, polvere di ferro, miele di corbezzolo, gelatina
artigianale al limone e di una nitida, rosa gialla carnosa.
In
bocca un rasoio agrumato, sposta i confini dei sensi, così
spudoratamente immaturo, affascinante nel suo essere diverso.
Il
mio amore per lo Chablis vacilla, lo Jura si scava una nicchia nel
mio cuore.
E il fondo della bottiglia amplifica tutto... "
E il fondo della bottiglia amplifica tutto... "
Bellavista
– Terre di Franciacorta Bianco
Convento SS. Annunciata 2002
100%
Chardonnay
Dorato
tenue, con lampi di verde, ha ricordi di erbe aromatiche, timo,
miele, resina, una tenue vena di botrytis, appena il sentore del
sottobosco caldo.
Ha
un sorso rotondo, grasso, coerente negli aromi, avvolgente ma ancora
con leggerezza.
A
bicchiere vuoto il ricordo di luppolo e rucola é ancora più
evidente, quando la stagnola é stata tolta, ha lasciato tutti di
stucco, sul notes avevo segnato 89 punti, pensavo Alsazie e invece
viene da Brescia...
Jean
Dauvissat – Chablis Grand Cru Les Preuses 2000
100%
Chardonnay
Verdolino
lucente, ha un naso mentolato e mineralità di petrolio, cedro
fresco, pompelmo, resina, sasso e fumo.
Corteccia
e carbone, estremamente penetrante, quasi sfacciato.
Bocca
potente nella sua avvolgenza, forte di alcol, che la freschezza
riesce appena a frenare.
Si
addocisce nei profumi mano a mano che l'aria fa il suo mestiere,
emergono i fiori bianchi, la mela, la tisana alle erbe e infine la
cera d'api.
Bello,
a bottiglia isolata avrebbe fatto furore, si ferma a 88 punti.
Champagne
Krug – Brut Grande Cuvée
Chardonnay,
Pinot Noir, Pinot Meunier
Paglierino
dalla sfumatura dorata, già dal perlage si vede che si tratta di uno
Champagne più giovane.
Ampio
nello spettro olfattivo, per prima arriva la tostatura, il legno, il
caffé, profondo e penetrante, il tutto aleggia su un orizzonte dolce
e suadente, di miele amaro.
Continua
con ribes giallo e fragola, chiude, perché ormai sono stnco di
cercare e si é fatto tardi, salmastro e conchiglioso.
Dissetante,
forte e deciso nella
bolla, ha il sapore di
agrumi freschi, cioccolato e menta, un volume importante.
Ho
segnato 89 punti, forse il ricordo delle bottiglie precedenti, forse
perché Vania lo ha voluto aprire dopo i confetti, ormai eravamo
tutti andati...
E infine, quello che ha accompagnato la degustazione, forse anche per questo, i sentori di ostrica li abbiamo trovati in tanti vini... o forse no :)
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