🍷 Giuseppe Rinaldi – Langhe Freisa 2018

Non li avevo mai attesi così tanto, dolcetto, barbera, nebbiolo e appunto freisa tendo a bermeli abbastanza in scioltezza, quando ne ho voglia, perché se mi mettessi timore reverenziale anche su questi vini, finirei per non sapere cosa prendere dalla cantina.


E poi mi piace quella forza giovanile che le sue bottiglie esprimono nei primi anni, l’espressione fruttata così spontanea, la tessitura ancora scabra, farsi solleticare i sensi anche in modo piuttosto diretto.

Alla fine non è che siano passati così tanti anni, ma sotto l’impostazione originale e riconoscibile le differenze ci sono. E’ un freisa che si fatta più austera, la polpa rossa ha lasciato spazio ad una speziatura penetrante, alla terra rossa, al sottobosco asciutto. Ha guadagnato spessore e lo ha levigato, almeno all’inizio del percorso di bocca, perché poi l’increspatura arriva, in un sorso saporito, salato e la gola che dopo qualche secondo, appena si riscalda.

Più seria, più intensa e sempre di grande soddisfazione, non certo la freisa che molte persone conoscono.







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