Cena con degustazione vini Elena Walch, “il 25” 29/03/2017
Ogni
tanto bisogna verificare i propri preconcetti, é l'unico modo per
riuscire a superarli.
Dei
vini di Elena Walch avevo una storia di pochissimi assaggi, comunque
di soddisfazione, ma non gli avevo mai prestato troppa attenzione,
identificandola come un'azienda “poco” Alto-Atesina.
Quando
ho visto l'annuncio della serata ci ho pensato un po' su, poi il
fatto che fosse al 25, da Salvatore e dallo Chef Pier, ha dato la
spinta definitiva.
Subito
una bella sorpresa appena arrivato... a condurre la serata non
sarebbe stato l'agente di zona ma Caroline, figlia di Elena, una
ragazza giovane, animata da tanta passione. E' stato Lei il “plus”
della serata.
C'é
poco da girarci intorno, la loro non é un'azienda “amata” in
Alto Adige. La madre Elena non appartiene per nascita alla regione...
Lei, avvocato Milanese, ad un certo punto si trova per matrimonio a
condurre una delle cantine storiche più grandi, portando innovazioni
e idee nuove in molti aspetti.
La
diffidenza si percepisce, magari non in modo diretto, ma nella
disponibilità dei loro vini nelle enoteche, nelle carte dei
ristoranti, nei consigli degli amici... in parte devo ammettere che
ne ero stato condizionato.
Scopro
invece che l'azienda di Elena Walch conduce 60ha, la maggior parte di
proprietà, il resto da contratti di affitto di durata decennali.
Due
nuclei principali nei vigneti Kastelaz, molto ripido, unico
nell'esposizione a Sud, e Castel Ringberg, il più grande vigneto
singolo dell'Alto Adige con 20ha, un micro-clima più mediterraneo e
minori escursioni termiche.
Stupore
quando viene presentato il primo vino della serata... é un Bronner,
ibrido resistente vinifera-amurensis, negli ultimi anni in regione
sta cominciando ad avere una bella diffusione.
Ci
siamo goduti 3 anteprime dell'annata 2016, che si sta rivelando
meravigliosa, al Bronner sono seguiti Sauvignon e lo Chardonnay
“Cardellino”, la cui etichetta venne disegnata proprio da Elena
20 anni or sono.
Bei
vini, magari dal temperamento un pò “freddo” nell'esecuzione, e
un'impostazione internazionale, ovviamente gli ultimi due, davvero
notevole nel Sauvignon. Poi sono venuti i rossi...
Il
Pinot Nero “Ludwig” 2014 é proprio buono, raffinato, completo,
una vera eccellenza, e anche il Kermesse mi ha colpito, se non per la
definizione visti i 5 vitigni che lo compongono, per la dinamica del
sorso.
Hanno
accompagnato la degustazione le preparazioni dello Chef Pier,
fantastici la “Polentina fritta con baccalà mantecato” e il
“Crudo di carne di cavallo con Parmigiano Reggiano”, spettacolari
i Tagliolini di Mare spadellati direttamente in sala da Salvatore a
fine serata.
Questi
i vini presentati:
🍷
Elena Walch – Mitterberg Igt
Bronner 2016
🍷
Elena Walch – AA Sauvignon 2016
🍷
Elena Walch – AA Chardonnay
“Cardellino” 2016
🍷
Elena Walch – AA Pinot Nero
“Ludwig” 2014
🍷
Elena Walch – Vino Rosso d'Italia
“Kermesse” MMXIII
Elena Walch – Mitterberg Igt Bronner 2016
Dolce di frutta tropicale, mango e
banana, mandorla tostata, poi ricordi lievitosi di yogurt, infine una
salinità muschiata. Il sorso è più fresco, si distende in aromi di
mela verde con una viva impressione di spessore, quasi da tannino. Il
naso confettoso acquista valore a contatto con l'aria, diventando più
nitido. Talco a bicchiere vuoto.
5000bt, solo acciaio, nessun
trattamento in vigna, nemmeno rame e zolfo nel 2016.
Elena Walch – AA Sauvignon 2016
Agrumi verdi, fiore di
sambuco, nocciola, respiri delicati ed eleganti, pesca e pompelmo, un
profilo "freddo", ma raffinato. Sorso saporito, fruttato e
dagli aromi di erbe aromatiche, apre ad un finale minerale di pietra
focaia.
Cloni francesi di Sauvignon, solo acciaio, nessuna
malolattica. Gran bel vino, impostazione che richiama la Loira
riuscendoci molto bene.
Elena Walch – AA Chardonnay “Cardellino” 2016
Ricordi di
caffè e torrone, poi frutta matura a polpa e in agrumi, melone e
cedro, insieme ad un floreale candido di mughetto. Sorso subito
sapidissimo, viene fuori la mandorla, poi si addolcisse e porta
aromaticità tostata.
Il primo vino di Elena nel 1988,
rinnovato anche nell'etichetta, prende il nome dal Cardellino, che si
dice faccia il nido solo nei vigneti di Chardonnay. Un 15% del vino
fa barrique, il contributo del legno è molto delicato. Altra bella
bottiglia, deve crescere in espressione aromatica.
Elena Walch – AA Pinot Nero “Ludwig” 2014
Rubino ricco,
con orlo appena granato. Un naso vellutato apre su uno sfondo di
mirtilli e mora, il ricordo di violetta arriverà dopo qualche
minuto, da subito invece i ricordi agrumati di arancio rosso. Ha
un'eleganza soffice, appena un accenno balsamico. Sorso leggero,
ferroso, il tannino è ben levigato, gli aromi portano frutta e
freschezza, regala alla bocca una chiusura delicatamente sapida di
spezie e chinotto. Il ritorno al naso lo trova ancora più complesso,
con caffè, cioccolato al latte, terra e scorza di agrumi.
Lo
avrei servito più fresco, ma già così è una netta eccellenza. 16
mesi in barrique nuove, di secondo e terzo passaggio, poi
assemblaggio in botte. Solo 8000bt prodotte.
Elena Walch – Vino Rosso d'Italia “Kermesse” MMXIII
Trama
scura e fitta, comunque vivace, ha un esordio appena vegetale, una
dolcezza inizialmente un po' selvatica, poi si apre a note
fruttatissime di piccole bacche nere e rosse, cacao e caffè,
balsamicità di erbe da caramella Rikola. Il sorso é tirato,
completo, ematico, ritorna il mirtillo e gli aromi del legno, che
danno complessità senza essere invasivi. Il volume viene diluito da
dinamismo e vitalità, assolutamente non il mio genere come gusti, ma
anche questa una bella bottiglia con un attimo rapporto con
l'aria.
Da uve
Syrah, Petit Verdot, Cabernet, Merlot e Lagrein in uguale
percentuale, vendemmiate tutte insieme a parte il Cabernet, per
questione di maturazione. Appena 4000bt, l'annata 2013 é indicata in
numeri romani in quanto non sarebbe possibile riportarla in
etichetta, essendo classificato come “Vino Rosso”
Il colore del Ludwig
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