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Visualizzazione dei post da settembre, 2017

Serenità carminea... - Beaujolais a Carpi con Francesco Falcone (21/09/2017)

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È inutile nascondersi, si giudica sempre prima con gli occhi, persone, cose, oggetti e vini. Queloa che vediamo ci mette in guardia o ci attira, poi dalla conoscenza possiamo avere conferme o smentite. Il Beaujolais mantiene tutto quello che propone al primo sguardo, una coerenza di cui si diventa subito amici. Luminosità rossa, pulsante, vitale, richiama la vita nel colore acceso del sangue, riposante fin dalla trasparenza, ipnotica, che non nasconde misteri dietro tonalità scure e profonde. Si svela e si offre, senza veli... La luce lo attraversa uscendone amplificata, per poi esplodere in un fiore colorato sotto al bicchiere. Come si fa a non amare un vino così? Beaujolias é un mondo nuovo, snobbato da tutto e da tutti, ancora giustamente legato alla compagnia della tavola, quella di tutti i giorni, senza cercare sensazioni di impatto, ricchezza che confonde, articolazioni sensoriale così complesse da farti smarrire. Ogni tanto ci vuole

🍷 Geraldine Laval - Vin du Pays d'Hérault "Clos Maïa" 2014

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🍇  50% Roussanne, 50% Terret Bouret - 13% Sto "coso" qua mi ha fatto davvero inc..avolare, perché va bene la sindrome dell'ultima bottiglia, ma qui si esagera. Parte di miele, poi aggiunge la mandorla, arriva con comodo un pizzico di sale, che in breve diventa tanto sale, aspetti aspetti e il frutto diventa giallo, piccolo e fresco, dopo un'ora è una vera ventata di jodio e muschio. Il sorso è più stabile, azzurro mare da appena versato fino ad ora, cresce la profondità, l'ossigeno lo avvolge e lui lo ignora senza tr oppi problemi. Biancospino a bicchiere vuoto... e un soffio d'aria in una spiaggia assolata del Mediterraneo. I vitigni non li ricordo proprio. Sfacciato, davvero sfacciato, un carattere così dietro e sto colorino pallido è quasi una presa in giro... bottiglia esaltante.

🍷 Weingut Kiemberger - AA Terlaner Classico 2015

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 70% Chardonnay, 20% Sauvignon, 7% Muller Thurgau, 3% Riesling - 13.5% Le cantine indipendenti a Terlano sono una vera rarità, una appartiene al mitico Sebastian Stocker, poi c'è l'incantevole realtà di Norbert Kofler , a cui non avevo ancora fatto i miei complimenti per la conquista dell'Ortles... cima difficile e insidiosa, il piccolo Himalaya d'Italia. Che invece il suo Terlaner mi piaccia da matti lo sapeva già da tempo, un vino vibrante, nervoso, teso, dove ogni vitigno porta il suo contributo, ben definito e preciso. La minima parte di Ries ling esalta e addolcisce l'erbaceo del Sauvignon, lo Chardonnay sostiene la struttura che rimane comunque deliziosamente agile. Bottiglia luminosa, in ogni senso... comprata a Bologna in enoteca, l'ho vista e non ho resistito

🍷 Stefano Milanesi - VsQ Vesna Nature Rosé 2014 (sb. 06/2017)

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🍇 100% Pinot Noir - 12% La battuta scontata poteva essere, "dopo tanto Gamay..."... in realtà ieri mi sono divertito un sacco e ricomincerei subito. Questa bottiglia attendeva da troppo, Simona mi perdonerà per averla aperta a così poco dalla sboccatura, con le altre giuro che farò il bravo, ma era da più di un anno che non risentivo il Vesna Rosé. Già così è... non so come dire... una favola! Ho iniziato a scrivere da 5 minuti e ho ancora il sapore di ferro, ribes e rabarbaro sul fondo della bocca. Ricordo la carbonica giustamente ancora vivace, l'avvolgenza, i profumi vinosi... così simile al Neroir di Stefano, appena più dolci e più gialli. Sarò di parte, ma quando una bottiglia fotografa così il carattere del suo autore, non ce n'è per nessuno... eclatante già ora può solo crescere, metterà dentro un pò di complessità e con noncuranza spaccherà il mondo.

Déloyal... - Seminario Beaujolais di Armando Castagno 02/09/2017

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Per salire alla Rocca delle Caminate ho scelto la strada che percorre il crinale, ai lati colline di una bellezza incantata anche in una stagione come questa, riarsa dal sole. La vista dal terrazzo, nitida grazie al vento, si apre a 360° spingendosi per km fino al mare. Un'altra meraviglia, non ho nemmeno provato a fissarla in una foto, non avrebbe mai reso abbastanza giustizia. Conoscevo la bravura di Armado Castagno da racconti di amici e alcune registrazioni delle sue serate, una di questa proprio sui vini del Beaujolais tenuta quest'anno a Grado. Ascoltandola non ho resistito alla tentazione di venire fino a Predappio proprio per questi vini. Un'occasione unica, tutto sommato é più facile trovare un grande Borgogna o un grande Nebbiolo, ben più complicato riuscire ad avere nel calice il frutto di quella “vil et déloyal plant”, come venne definito secoli or sono il Gamay. Ero certo di andare a colpo sicuro, il tempo é passato senza ne

🍷 Filadora - Colline Novaresi Nebbiolo "Nobile" 2011

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🍇 100% Nebbiolo - 13.5%   Il profumo lo sento con il bicchiere ancora distante, sempre più definito mano a mano che lo avvicino. Piccolo frutto, rosso e dolce, sabbia e foglie bagnate da una pioggerellina timida, rosa appena appassita. Una visione di inizio autunno, come la giornata di oggi, ma in una forma serena, quasi un sollievo nel ricordo della calda estate ancora vicino. Offre una pienezza delicata, si sente la polpa, mi piace l'ingresso leggero, come solletica al centro, la reazione tattile intensa quando lo spingo verso il palato. Freschezza fruttata finché rimane in bocca, salino e dal confortante calore appena bevuto. Inebria di Zigulì alla fragola a bicchiere vuoto... io adoro le Zigulì, ci sono cresciuto.

🍷 Quintodecimo – Fiano di Avellino Docg Exultet 2016

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🍇 100% Fiano di Avellino – 13.5%   Scolpito… del marmo ha la solidità dei profumi, immutati dal primo bicchiere all'ultimo, la freschezza tattile, che alla cieca lo colloca in latitudini ben più nordiche, un’aromaticità dalla tante venature a solo volerle seguire, la superficie levigata dalla cura evidente del suo autore. Tuttavia, un solo aggettivo non potrebbe mai essere una descrizione adeguata, rendere efficacemente giustizia all’eleganza multicolore di aghi di pino, resina, menta, nocciola, miele leggero, alla nitida fragranza di agrumi. Vino del Nord nella natura, con il cuore a Sud per nascita, generosità e pienezza. Di Luigi Moio ho letto due volte “Il Respiro del Vino”, libro intenso e illuminante, la prima per coglierne il senso, la seconda volta per capire davvero, forse ce ne vorrà una terza. Ma già adesso, ritrovare nel suo Fiano la visione che si delinea precisa in quelle pagine, è stato un piacere e una soddisfazione. Tr