Vini Alto-Adige Estate 2012
Quest'anno
sono andato alla ricerca del "vino perduto", cioé di vini
più freschi, con meno alcol, una struttura più snella, insomma più
facili di bere.
Ho
il palato stanco di bicchieri dai 14° a salire, bellissimi, ma
difficili da abbinare quasi prodotti a se stante invece di essere
asserviti ad un buon piatto.
In
questo tentativo, ho percorso una strada fatta da "prodotti
minori", scegliendo le linee intermedie delle grandi cantine e i
piccoli produttori.
Ho
trascurato le selezioni, che come tali sono molto simili, e
peraltro comunque di altissimo livello, di anno in anno.
Per
semplicità, raduno le descrizioni in un unico punto, condensando gli
appunti che ho preso per ognuno dei vini.
Santerhof
– VdT Bianco "Primus"
uve
bianche incognite (ma Bio!) – 12.5%
Ho
provato a chiedere con quali uve viene prodotto, ma non c'è stato
verso di intendersi con i commessi del market in cui l'ho acquistato.
Viene
da un piccolo produttore di Rio di Pusteria, forse di tratta della
cantina più a Nord d'Italia, in una località estremamente fredda.
Che
venga dal freddo non c'é ombra di dubbio, partendo dal colore,
continuando nei profumi e nel gusto, al limite dell'acidulo e finale
salino.
Dagli
aromi, che ricordano il territorio e la fretta ancora acerba, lo
associerei al Pinot Bianco, ma vista la posizione é più facile che
sia Sylvaner.
Nulla
di strepitoso e allo stesso tempo una interessante curiosità che
dimostra la voglia di un piccolo produttore di farsi conoscere con il
proprio nome, di metterci la faccia.
E
questo é da ammirare.
Santerhof,
con i suoi 0.7 ha di vigneto e ben 4000 bottiglie all'anno prodotte,
é un associato della FWS.
77
punti, 8.91 Euro in un Despar a Maranza
Tornato
a Bologna ho trovato un articolo in tedesco in cui si parla di
Santerhof: le uve da cui nasce il "Primus" sono della
varietà resistente Solaris.
Non
vengono fatti trattamenti in vigna, nemmeno con il Rame.
Sempre
più ammirevole.
Cantina
della Valle d'Isarco – AA Eisacktaler Grüner
Veltliner 2011
90%
Veltliner Verde, 10% Veltliner Rosa – 13.5%
Nella
scheda tecnica del vino si sottolinea, con orgoglio, la presenza di
quel 10% di Veltliner Rosa, vitigno ormai poco coltivato.
E
con questa bottiglia la ricerca é andata a buon fine...
Luminoso
come un cristallo di ghiaccio, al contatto del naso esprime tutta la
freschezza che andavo cercando.
Pesca,
uva spina e fiori di sambuco, appena aromatico, e un accenno
balsamico di menta.
Scaldandosi
un poco, il frigo dell'appartamento risente del clima già fresco e
mi porta le bottiglie a 5°, la frutta diventa più dolce e ricorda
l'albicocca.
Naturalmente
anche fiori, all'inizio bianchi e poi gialli.
Assaggiadolo
ha una freschezza piacevole che si sposa con i suoi 13.5% per
arrivare, senza raggiungerlo, quasi all'equilibrio.
Ed
é meglio così, perché la bocca rimane pulita, ricca di succo, con
un gusto di erbe aromatiche che si prolunga lungamente.
Un
piccolo capolavoro, e qui l'Alto Adige si dimostra una terra unica
nel suo genere.
L'ho
acquistato in un emporio di bevande a Siusi allo Sciliar.
Ha
un assortimento limitato, ma sulle bottiglie che tiene i prezzi sono
imbattibili.
86
punti, 6.55 Euro all'emporio di Siusi.
Pfannenstielthof
– AA Blauburgunder 2009
100%
Pinot Nero – 15%
Porca
miseria sono 15% !!! Ho decisamente deviato dalla ricerca...
Ma
su questo vino é questione di affetto, perché da quando ho sentito
per la prima volta i vini di questa cantina, tutti rigorosamente
rossi, ogni anno non posso resistere alla voglia di riserntirli.
Il
feeling é nato con il Pinot Nero 2005, bevuto nel 2008, che era un
vino semplicemente strepitoso.
Il
2009 é di un rubino bellissimo, una luce viva e una consistenza che,
visto il titolo alcolometrico, non poteva che essere importante.
La
prima percezione olfattiva é quella di frutti neri ben maturi, ribes
e mirtillo, poi, con il tempo, il colore vira verso il rosso, facendo
emergere la fragola.
Spezie
dolci, cannella, una leggera tostatura che non é invasiva e, infine,
un leggero tocco di viola.
Sui
profumi, siamo ad alti livelli, per un Pinot Nero dell'Alto Adige che
non é nemmeno una riserva.
In
bocca dimostra comunque una buona freschezza, ha un ritorno aromatico
di amarena, ma alla fine l'alcol si sente e il cavo orale di scalda.
Tannini
dosati nel modo giusto, non ha una lunghezza eterna, ma sicuramente
non lascia delusi.
Purtroppo
il 2005 rimane ancora inarrivabile, aspetterò...
85
punti, 12.3 Euro all'emporio di Siusi.
Cantina
della Valle d'Isarco – AA Eisacktaler Sylvaner 2011
100%
Sylvaner – 13.5%
Un
colore freddo, un pezzo di ghiaccio con una leggera tinta verdolina.
Fiori bianchi, grande pulizia, elegante e piacevole.
Agrumi
di cedro e pompelmo, prugna gialla ancora da maturare, fieno appena
tagliato e una punta di roccia.
Una
traccia di carbonica, che si sente anche in bocca come una leggera
pungenza.
Al
gusto induce una grande salivazione, é di una rinfrescante sapidità
ma, alla fine, la bocca rimane calda e morbida.
Non
ha una lunghezza che stupisce, mentre é giocato tutto sulla
piacevolezza.
Il
sapore che lascia é quello di una caramella balsamica.
Si nota la parentela con il Veltliner, stesso terroir, stessa vinificazione, ma nelle differenze il vitigno emerge lo stesso.
85
punti, 6.25 Euro all'emporio di Siusi.
Niedermayr
– AA Weissburgunder 2011
100%
Pinot Bianco – 13%
Nei
profumi é un tipico Pinot Bianco dell'Alto Adige: pesca bianca e
mineralità.
All'assaggio
dimostra una viva freschezza con un sapore verde di frutta e un
inizio di erbe aromatiche.
Finito
quasi per caso nel punto di vendita di Niedermayr, senza averlo mai
sentito prima, l'avevo scelto per quel 6% di acidità riportato dalla
scheda tecnica.
In
effetti li dimostra tutti.
Certamente un vino "base", ma realizzato con estremo rispetto per il vitigno.
78
punti, 6.95 Euro al punto vendita di Niedermayr
Klosterhof
– AA Weissburgunder "Trifall" 2011
100%
Pinot Bianco – 13.5%
Già qualche anno in enoteca l'occhio si posava sulle etichette
di Klosterhof.
In particolare sul Goldmuskateller, in versione secca come da tradizione, ormai abbandonato
da molti produttori.
Dovrò aspettare ancora, perchè alla fine ho deciso per il
Pinot Bianco.
Ha
un colore molto concentrato, che tende al dorato pur mantenendo una
luminescenza verdolina.
E'
un Weissburgunder che strizza l'occhio al Sauvignon, un'esplosione di
agrumi, la riconoscibile e classica pesca bianca, ma anche tante erbe
aromatiche.
Col
tempo, quando la temperatura si alza, arriva anche la speziatura del
miele.
Al
gusto lo trovo perfettamente coerente: un succo di agrumi servito con
una fogliolina di menta.
L'unico
indizio dell'alcol, il retrogusto leggermente amarognolo dovuto alla
bocca che si disidrata.
Per
apprezzare la sapidità, devo attendere che il vino si scaldi, con
una chiusura che é allora piacevolmente fresco-sapida.
87
punti, 10.1 Euro in enoteca a Fiè.
Tornato
a Bologna ho letto la scheda tecnica del vino, e ora certe
"peculiarità" hanno una spiegazione.
Il
"Trifall" fa fermentazione e maturazione in botti di acacia
di 20 hl, costruite dalla Klosterhof con legno dei boschi di
Monticolo.
Azienda
veramente interessante !!!
La Scoperta...
Gummererhof
– Sylvaner 2011
100%
Sylvaner – 13% (?)
La
ricerca é finita, ho trovato il "vino perduto".
Peccato
che non sia in vendita.
Il
maso Gummererhof é situato in alto, in posizione panoramica sopra a
Bressanone (www.gummererhof.it).
Il Sig. Gummer ha la passione per le bollicine.
Produce uno spumante con le uve Blaterle in versione "sur lie"
che serve ai suoi ospiti durante il Törggelen.
Ama
particolarmente il Blaterle, ma coltiva anche altre uve, che
conferisce all'Abbazia di Novacella (scusate se é poco...).
E'
una persone cordiale, vignaiolo, ma anche oste e albergatore,
quindi abituato ad accogliere ed intrattenere i suoi ospiti.
Con
orgoglio, ha voluto farmi sentire il suo Sylvaner, destinato a chi si
ferma a cena nel maso, ma "non é in vendita" ha voluto
specificare.
A
suo parere il Sylvaner é l'uva che in Valle d'Isarco può dare il
vino migliore, ma il mercato ha spinto molti conferitori a toglierlo per piantare Kerner.
"Anch'io
ne ho mezzo ettaro", mi ha detto.
Scesi
in cantina, ha estratto dal frigo una bottiglia da 1 litro, quelle
che si usano in Alto Adige per i succhi di frutta.
Tappo
a corona, nessuna etichetta, l'ha aperta per Noi.
Nella
penombra della cantina non posso giurare sulla sfumatura di colore,
ma ne ricordo la limpidezza, la luminosità.
La
mano é buona, più che buona !!!
Profumi
elegantissimi, di classe cristallina, con quella eleganza che solo le
note vegetali, quando il Sylvaner é trattato alla perfezione,
riescono a dare.
In
bocca la freschezza e la leggerezza che cercavo, aiutate dalla
temperatura, perchè comunque ha il suo 13% di alcol.
Semplicemente
stupendo.
Non
é DOC, non é IGT, non é nemmeno un VdT perché, purtroppo, non é in vendita.
Ed
era proprio il vino che cercavo...
Epilogo...
Ho
pensato per più di un attimo di chiedere al Sig. Gummer di lasciarmi
la bottiglia che aveva aperto per Noi, poi per decenza mi sono
trattenuto.
In
compenso, ha voluto farmi sentire assolutamente anche il suo rosso da
uve Portugieser spillato dalla botte.
"E'
un vino che più lo bevi e più ti piace", ha detto, ma devo
essere onesto e sono partito molto prevenuto.
Un
vino semplice, un bel fruttune-ciliegione, leggero e fresco in bocca,
quasi beverino.
Poi,
l'ho immaginato con un bel piatto alto-atesino, e ho dovuto convenire
che aveva proprio ragione.
Dopo
il Portugieser, un altro calice di Sylvaner, per congedarci in
allegria "così fai meglio le curve" ha detto il Sig.
Gummer.
Me ne sono andato, più che contento, con le mie 4 bottiglie di Blaterle spumante.
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