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Visualizzazione dei post da giugno, 2019

Esperienza Vitovska – AIS Bologna (12/06/2019)

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La vitovska “ama la roccia” erano state le parole di Marko Fon in una degustazione tenutasi al “Il 25” di Carpi diversi anni or sono, mentre spaccava due enormi pietre del Carso davanti ai nostri occhi, per farcene sentire il profumo e ritrovarlo poi nei suoi vini. Fosse stato necessario, ne ho avuto conferma in questa serata a Bologna, con 9 vini e 8 produttori presenti in sala, per l'anteprima di “Mare e Vitovska”, la manifestazione che si sarebbe tenuta da lì a poche settimane al castello di Duino, la vera essenza del Carso. Un incontro nato grazie a un sommelier di Trieste, Matteo Chmet , che non trovando una sessione d’esami del terzo livello vicino a casa, era venuto a sostenerli qui a Bologna, naturalmente accolto da Mauro. Un successivo incontro fra i delegati delle nostre città è terminato con un invito che ha portato Lui e Roberto Filipaz a Bologna per uno scambio enogastronomico , che verrà ricambiato da Luca nel prossimo autunno. Nel C arso la vitovska e la

Maccario Dringenberg – Rossese di Dolceacqua (07/06/2019)

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Un nome lungo, che si fissa nella memoria come una filastrocca letta sui banchi di scuola, per tanti anni è rimasto poco più di un nome imparato leggendo i testi di enografia nazionale. Poi qualcosa è cambiato... il Rossese di Dolceacqua ha cominciato a lasciarsi alle spalle un oblio da 100 anni di solitudine per diventare il testimone di una viticoltura quasi impossibile. Sopravvissuto grazie a pochi, ostinati, proprietari di minuscoli fazzoletti di terra, che hanno tirato avanti infischiandosene di tutto e di tutti, compreso il successo, per onorare una tradizione antica di secoli. Ora è diverso anche il gusto delle persone. Finalmente tramontata l'assurdità di vini da “tutto e subito”, di impatto e ostentati nella maturità, per lasciare a poco a poco spazio allo svelarsi poco alla volta, al ritornare continuamente al bicchiere per coglierne i mutamenti continui, godendo il piacere di vibrazioni lunghe e sottili. Molto hanno fatto anche alcuni, illuminati, “pers

Rossi per l’estate (AIS Bologna 13/05/2019)

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Ricordo ancora la prima degustazione condotta in l'AIS nonostante siano passati ormai ben 8 anni, si trattava dell'Alto Adige e del suo Pinot Nero. Mi affidarono l'evento in modo incosciente, non avevo mai fatto nulla del genere. Impostai la serata come fosse un viaggio, attraverso tutte le zone di questa piccola regione, descrivendo non solo come il vitigno si esprime nei diversi terroir, ma aggiunsi per ognuna piccole cose che avevo nel cuore. Raccontai di come un Santa Maddalena aveva finalmente ricevuto proprio quell'anno un riconoscimento di grande prestigio, la prima schiava a meritare i “3 Bicchieri” del Gambero Rosso. La cura e il talento di Joseph Pfeifer, con la famiglia anima della piccola azienda Pfannenstielhof, l'avevano finalmente posta nel modo del vino che conta. Dopo i ringraziamenti finali, un collega mi si avvicinò dicendo “hai lanciato l'assist per fare un'altra serata con protagonista la schiava”... mentre gli risponde