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Visualizzazione dei post da marzo, 2018

🍷 Giuseppe Rinaldi - Barbera d'Alba 2016

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🍇  100% Barbera - 14% Uno alla volta li ho sentiti tutti, dal Nebbiolo, al Ruchè, Freisa e Dolcetto, per ultima la Barbera... Sono stupito, di come si possa infondere vitalità, energia, nervosismo con pari intensità in vini che hanno origini così diverse. Mi chiedo, come una persona sia capace di raccogliere in un calice così tanta freschezza nei profumi e negli aromi, come la struttura e la forza alcolica possano essere domate, trasformandole in bevibilità e desiderio. Al naso è vinoso, offre subito fragola e marasca, con appena un soffio di terra asciutta e fiori, che dalla rosa, cambiano colore minuto dopo minuto, passando dal rosso vellutato al giallo solare. Succo che scorre vivace sul palato, jodato e lieve nella progressione materica, tutta ciliegia e arancia di fine stagione, con una vibrazione di pepe, ad aggiungere solletico all'allungo finale.

🍷 Weingut Kobler - AA Gewürztraminer "Feld" 2014

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🍇  100% Gewürztraminer - 14.5% Adoro il Gewürztraminer, adoro come faccia andare in corto circuito i miei sensi, creando profumi e aromi, che nessun altro vitigno del mondo potrà mai proporre. Il 2014 di Armin è una meraviglia, ora come quando lo sentii la prima volta, due estati or sono! Ad un inizio piccante di sensazioni fumé, aggiunge aghi di pino, cedro candito e la frutta tropicale matura, che accarezza profondamente le narici. Un sorso che si offre solo apparentemente dolce, poi la morbidezza si stempera in un lago di menta e sale con un tocco glaciale che sembra rivendicare l'estate fredda di questa annata dai risultati straordinari. Sembra nato per il Comté di Roberto Guermandi 😋

🍷 Weingut Haderburg - Südtirol Sekt Pas Dosè 2011 (sb. 02/2016)

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🍇  85% Ch, 15% PN - 12.5% Il calice mi porta respiri tostati e di agrumi freschi, nocciola, limone in frutto e in fiori, sensazioni burrose che rincorrono ricordi di erba appena scalciata. Ha una sua finezza, speziata e appena opulenta. In bocca entra largo, salato, con aromi sulfurei e una pungenza ben centrale, c'è il richiamo di citronella e un'idea marina come contorno. Manca appena di freschezza, per questo fatica a portare il proprio volume. L'austerità dei profumi mi piace, avrei voluto un po' più di gioia nel sorso.

Armando Castagno e la Borgogna: Côte de Beaune - Pommard e Volnay 12/03/2018

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A volte i cerchi si chiudono... nel 2011, quando ancora Bibenda era una rivista proposta sul libero mercato, come tale necessariamente seria e interessante, avevo letto un bellissimo racconto sull'atmosfera fuori dal tempo di Volnay. In quel momento e per tanti anni a seguire, non ho mai pensato di poter chiedere una dedica proprio all'autore di quell'articolo, il relatore della serata, Armando Castagno.  L'ho voluta soprattutto perché contiene una di quelle frasi semplice e illuminanti, capaci in poche parole di descrivere in pieno l'essenza di un territorio... “Volnay è l'ultimo avamposto meridionale del Pinot Noir di vera grandezza”. Per certi versi malinconica, ma estremamente vera, un confine netto, una soglia da valicare o da cui tenersi lontani... Subito prima, scendendo da Nord nel nostro immaginario viaggio in Côte de Beaune, troviamo Pommard, con la sua fama consolidata nei secoli di vini intensamente colorati, potenti, ferrosi, tannici “pe

I vini della Cantina Argiolas al "Il 25" di Carpi (2018/02/21)

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Negli ultimi mesi sto bevendo molti più rossi di quanto non sia mia abitudine, soprattutto ho voglia di assaggiare cose diverse, magari anche per trovare conferme o smentite a certi miei pregiudizi. Le cene con il produttore a "il 25" di Carpi mi piacciono un sacco, per l'occasione, l'atmosfera che si respira appena varcato il voltone dell'antico palazzo, il tavolo apparecchiato con cura solo per noi, la cucina di Pier, le persone che si incontrano dai visi spesso diversi. Devo ammettere con onestà di non aver mai assaggiato un vino di Argiolas prima di questa serata, forse per il mio spirito un po' snob verso certi territori e determinate cantine. Probabilmente non mi sarebbe nemmeno venuta voglia di farlo se non ci fosse stata, proprio lì a Carpi, questa occasione. Sono sempre il primo ad arrivare, mi ha accolto Elia Onnis, responsabile commerciale della cantina e ormai parte della famiglia Argiolas, avevo spostato una delle nipoti dello scompa

🍷 Emidio Pepe - Montepulciano d'Abruzzo 2009

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100% Montepulciano - 13% Non era una bottiglia felice 3 anni or sono, quando ne sentii la gemella per la prima volta. Già sabato scorso aveva dissipato parte delle sue nubi, pur conservando molti dei toni foschi che ricordavo. A distanza di giorni rimangono tratti rugginosi, sulfurei, sensazioni erbacee, ma ha preso coraggio anche il frutto, dolce, bluastro, dalla freschezza speziata in parte medicinale. In bocca ha densità, larghezza, vellutata dolcezza, prima di indugiare appena su una cuspide fina le di mineralità amara. A volte l'estrema naturalità pretende in suo prezzo, senza tuttavia sfociare mai nella bevuta banale.

🍷 Domaine Etienne & Sébastien Riffault - Sancerre "Les Quaterons" 2013

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🍇  100% Sauvignon - 13% Non ha la vista opalescente dello Skeveldra, e nemmeno quelle sensazioni così inconsuete di spezie orientali. Però il colore è denso, dorato, ipnotico, nei profumi offre un idrocarburo sfacciato, tanta dolcezza di litchi, poi miele, zagara, le sensazioni salmastre della botrytis. Nessun trama erbacea, nemmeno sottile, tanta maturità e un sottofondo di sospiri affumicati. In bocca la mineralità si fa quasi dolorosa per come asciuga il palato in un'intensa sensazione gessosa. Non c'è morbidezza, pura densità verticale, ogni elemento concorre a mettere in tensione i sensi, con un labile ristoro nel primo sorso agrumato. Fascino, a cui si può e si deve soccombere, punto di non ritorno...

Armando Castagno e la Borgogna: Côte de Beaune - Beaune e dintorni 26/02/2018

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Finalmente... mesi di attesa, l'aver scioccamente saltato il primo ciclo di 4 serate sulla Côte de Nuits, ci si è messo pure la coda dell'inverno con una nevicata che ci ha costretto a mezz'ora di ritardo, ma infine ci siamo. Beaune e dintorni... protagonista dichiarata la “capitale” della Côte d'Or, ma prima, scendendo con ordine da Nord verso Sud, un passaggio per Chorey-lès-Beaune, denominazione quasi totalmente ad Est della D974, vigneti salvati da un destino come campi di patate dal materiale nobile trasportato nei secoli dalle piene del Rhoin. Non che la classificazione salga oltre il rango di village, ma almeno il nome del paese può essere sfoggiato in etichetta. Maggioranza di vini rossi, golosi e fragranti, da bere senza troppi pensieri non scevri di una certa personalità. Un vero rompicapo invece Savigny, incassata dentro alla combe de Fontaine Froide, così larga da garantire una esposizione sufficiente anche ai vigneti posti al suo interno. A